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Sum 41

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SUM 41 @ Rimini Park Rock // August 31, 2018

+ Zebrahead | Waterparks

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]La giornata conclusiva del Rimini Park Rock è stata una vera e propria festa di fine estate. Il clima di allegro e l’agitazione si percepivano già dall’autobus gremito di persone che mi avrebbe portato al concerto.

Gruppi di persone, più o meno giovani, in agitazione che parlavano della possibile scaletta e canticchiavano i successi dei Sum 41, headliner della serata.

La manifestazione è iniziata con i Waterparks, giovane band dalle tonalità che virano dal rock al pop.

Dopo una breve pausa è stato il turno degli Zebrahead e delle loro due bottiglie di birra ballerine (non vorrei essere fraintesa quindi ci tengo a precisare che erano persone travestite).

Non penso si sarebbe potuta scegliere una band migliore per scaldare gli animi. Tanta grinta e tanto rock. Tutti in visibilio quando Ali Tabatabaee accompagnato dalla sua fedele bottiglia, è andato a cantare tra il pubblico.

E poi sono arrivati loro. I più attesi… Quelli che hanno accompagnato l’adolescenza di chi è nato tra gli anni 80 e 90: i Sum 41.

Nonostante la band abbia recuperato lo storico chitarrista Dave Baksh sul palco si è sentita la mancanza scenica di Stevo, uno dei membri della formazione originale.

Deryck Whibley e i suoi partono subito con il botto. Fin dalle prime note è chiaro che la canzone di apertura è Hell Song e tutti impazziamo iniziando a cantare.

I Sum ci propongono una carrellata dei loro più grandi successi e tante, tante cover. Da Another Brick in the Wall a We Will Rock You, passando per Smoke on the Water e Faint dei Linkin Park, con cui hanno chiuso il concerto.

L’apice, a mio avviso, è stato toccato verso la fine quando hanno proposto in sequenza Into Deep, Still Waiting e dopo una breve pausa Pieces e Fat Lip.

Sarà per i ricordi, sarà perché sono state le canzoni con cui sono cresciuta ma è stato il momento più bello del concerto.

Nonostante la formazione mancasse di uno dei componenti originali del gruppo e nonostante non siano più dei ragazzini, lo spettacolo che ci hanno offerto è stato emozionante.

Abbiamo potuto cantare, ballare, pogare e anche commuoverci. Perché chiunque, e posso affermare con certezza questa cosa, ha dei ricordi indelebili legati alle loro canzoni che, nel bene e nel male, ci hanno accompagnato durante i nostri anni da pischelli, anzi da regaz.

E stasera, grazie a loro, siamo potuti tornare a quegli anni, anche se è stato solo per un paio d’ore.

 

Testo: Laura Losi

Foto: Jessica Bertolina[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8500,8513,8525,8511,8522,8501,8512,8523,8499,8519,8504,8521,8517,8520,8516,8524,8518,8503,8515,8510,8509,8514,8508,8507,8506,8505,8498,8497,8488,8496,8486,8495,8494,8485,8493,8492,8483,8491,8490,8489,8484,8482,8470,8479,8472,8473,8477,8478,8476,8471,8475,8474,8481,8480″][/vc_column][/vc_row]

Festival, Italy, Live, live nation, Music, Singer, sum 41, waterparks, zebrahead