Skip to main content

Tag: carlo vergani

Le Butcherettes “bi/MENTAL” (Rise Records, 2019)

 

Le Butcherettes sono un gruppo punk rock al femminile fondato nel 2007 da Teri Gender Bender.

Il gruppo, originario del Messico, non sente tanto le influenze centroamericane ma bensì quelle del vicino Texas, attirando agli esordi l’attenzione di Omar Rodriguez-Lopez degli At The Drive In con un garage punk elettrizzante.

A distanza di quattro anni dall’ultimo A Raw Youth, Le Butcherettes tornano con un nuovo disco dal titolo bi/MENTAL. Prodotto per la prima volta senza Omar Rodriguez-Lopez a cui hanno preferito Jerry Harrison (Violent Femmes, Crash Test Dummies, Live, No Doubts), la band abbandona ulteriormente i suoni punk in favore di atmosfere più noisy.

La canzone di apertura Spider/WAVES si arricchisce nei cori della voce di Jello Biafra dei Dead Kennedys; nel disco partecipano anche la cantante e attrice cilena Mon Laferte e la punk rocker Alice Bag.

Le canzoni di Teri Gender Bender prendono l’ascoltatore e non lo lasciano più come succede con il brano Strong/ENOUGH, con il suo mix perfetto di pop e soul.

struggle/STRUGGLE è uno di quei brani che dimostra come la band sia cresciuta negli anni, da un classico e rude garage rock ad un rock più maturo e moderno, sperimentando anche con nuove sonorità come in Little/MOUSE.

Concettualmente, l’album può essere interpretato uno sfogo personale della cantante riguardo al difficile rapporto con la madre affetta da bipolarismo: l’esternazione di sentimenti a lungo repressi si sente in brani come in/THE END, che sottolinea come un difficile rapporto madre/figlia possa arrivare anche al punto di nascondersi dalla persona che ti ha donato la vita.

Mother/HOLDS è forse il momento più alto del disco, ma anche il più triste, con le urla strazianti della cantante che esprimono la sofferenza che l’ha accompagnata in tutti questi anni.

Nel brano /BREATH, chiusura del disco, si è così confusi dal bipolarismo di sentimenti che caratterizza l’intero album che si accarezza persino l’idea di liberarsi della propria esistenza seppellendosi nel mare.

Teri Gender Bender però è un animo battagliero, come si può vedere anche dalla copertina del disco: con questi tredici brani di bi/MENTAL non si arrende, lotta e ad ogni ascolto dell’album sconfigge i propri demoni. E noi con lei.

 

Le Butcherettes

bi/MENTAL

Rise Records, 2019

 

Carlo Vergani

Le canzoni dimenticate, interpretate da Mike Patton

Bella “Vez” ti piacerebbe condividere sul nostro Blog qualche tuo pensiero sulla musica?

Le richieste che mi vengono fatte da amici soprattutto davanti ad un mojito, sono difficili da non accogliere. In effetti mi sento anche io un po’ “vez”. Saranno forse le 38 primavere che si stanno avvicinando o semplicemente questi 12 anni che vivo all’interno di questo mondo chiamato musica dal vivo.

Se ci penso mi viene quasi da ridere perché il mio approccio non è stato dei migliori. Il mio primo live report fu subito scartato da una persona che tre anni dopo mi chiese di unirmi alla sua rivista, cambiando radicalmente il suo giudizio.

In questi 12 anni non è cambiato solo il mondo della musica per merito/colpa dei social media che ha trasformato il popolo italiano, non solo sono cambiati i 56 milioni di CT della nazionale italiana di calcio, ma sono cambiati anche gli esperti di qualsiasi argomento trattato su internet. Tutti esperti, ma quando ci sono i concerti che vanno un po’ fuori dall’ordinario la massa si assottiglia notevolmente.

In Italia abbiamo un brutto vizio, quello di snobbare i progetti musicali paralleli delle grandi star.  Se ci fosse stato un concerto dei Faith No More forse uno stadio non sarebbe bastato per accontentare tutti i fan, ma in questa occasione Mike Patton è da solo in una cornice insolita come quella del teatro Comunale di Modena.

Mike Patton di progetti paralleli ne ha tanti : Mr. Bungle, Fantômas, Tomahawk, Peeping Tom,Dead Cross e Mondo Cane.
Prima del tour con i Dead Cross che lo vedrà sostituire Gabe Serbian alla voce per ben due date agli inizi di giugno a Milano e Bologna, si gode due serate modenesi in compagnia del pianista Uri Caine.

Sul palco Patton mischia gli effetti come se fosse un Dj, con la sua voce che non perde mai un colpo e riuscendo a far apprezzare tutti gli appassionati presenti al teatro Pavarotti di Modena. Solo un genio rinascimentale come Mike Patton si può permettere di cantare gli Slayer, Fred Buscaglione o Adriano Celentano senza far storcere il naso a nessuno.

Questo progetto con il compositore di Philadelphia racchiude un po’ tutto il suo estro e tutta la sua passione per la musica, e Caine è il partner giusto per questo viaggio negli abissi della memoria alla ricerca delle canzoni dimenticate.

Mi sento fortunato ad aver partecipato a questo concerto dove senza le luci del mainstream un semplice cantante ha fatto vedere ai molti cosa vuol dire la passione per il proprio mestiere. Non mi sento migliore di altri per aver partecipato a questo evento o al prossimo concerto di Bryce Dessner dei The National che si terrà a Ravenna il 20 giugno prossimo, ma mi piace l’idea che un mio consiglio, un mio articolo possa essere d’aiuto a molti come è successo a me in tutti questi anni .

Chiaramente potete continuare a seguire tutti gli artisti che io ritengo inutili e potete continuare a descrivere un pessimo disco come il disco del millennio, ma questo non è importante perché alla fine la penso come Tom Waits: “I pareri sono come il buco del culo, ognuno ne ha uno”.

 

Carlo Vergani