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Tag: måneskin

Måneskin @ Unipol Arena

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• Måneskin

Unipol Arena (Bologna) // 17 Marzo 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto di Luca Ortolani
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Måneskin “RUSH!” (Epic/Sony, 2023)

“C’era una volta una band che passò da Via del Corso a Las Vegas ad aprire il concerto dei Rolling Stones.”

Quante volte abbiamo sentito paragonare la storia dei Måneskin a una favola? Più o meno un’infinità. 

Delle novelle Cenerentole, che cominciano suonando tra le strade di Roma e, grazie alla spavalderia tipica degli animali da palco e a una buona dose di talento, passano prima da X-Factor (pur non vincendolo), poi al Festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest (questi, vincendoli entrambi).

Il resto, come si suol dire, è storia: Rolling Stones, valanghe di premi, tour mondiale.

Però, in questa favola, qualcosa si è incrinato.

Il loro ultimo album, RUSH!, si discosta nettamente dai loro lavori precedenti e in particolare da Teatro d’ira – Vol.I, che, anche se non un secondo volume, quanto meno lasciava presagire un proseguimento su quella strada. 

Invece RUSH! è un album frutto della foga degli ultimi due anni, della contaminazione statunitense e dell’apertura al mercato internazionale, ma forse dai singoli pubblicati in questi ultimi mesi – da Mammamia a Supermodel – potevamo aspettarcelo. 

Non che questa svolta pop-punk con velleità sempre più trasgressive (ma comunque senza abbandonare qualche elemento più melodico e stile ballad) sia brutta tout court. Anzi, ci sono tracce pregevoli – Gasoline e Timezone su tutte – ma non mi azzarderei a dire che hanno portato quella rivoluzione alla musica italiana che ci stavamo tanto immaginando.

RUSH! è infatti un album che di italiano ha molto poco: si vede già nella distribuzione linguistica, dato che solo tre tracce su 17 sono in italiano. La sensazione che si ha è quella di un album fatto a uso e consumo del pubblico americano e/o abituato a sonorità di questo tipo già da tempo, che quindi non percepisce nulla di nuovo e men che meno di rivoluzionario. 

Ed è un po’ un peccato, perché ci si poteva aspettare qualcosa di più dalla band che sembrava stesse riportando il pop-rock nostrano in auge anche all’estero senza il bisogno di conformarsi a modelli già noti. Ci stavano provando e avevano raggiunto già bei risultati con quel grande pezzo che era Coraline nel disco precedente (e a cui cercano di avvicinarsi timidamente con Il Dono della Vita).

Hanno fatto bene? Hanno fatto male? Non sta a me giudicare, ma sicuramente resta un po’ di amaro in bocca per quello che poteva essere e – evidentemente – non è più.

 

Måneskin
RUSH!
Epic/Sony

 

Francesca Di Salvatore

VEZ5_2021: Francesca Di Salvatore

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Fast Animals and Slow Kids È Già Domani

Era l’album che aspettavo con più ansia in questo 2021 e ogni mia aspettativa è stata soddisfatta. Potente, maturo e coinvolgente. Ottimo compagno di viaggio per cantare a squarciagola mentre si guida, o ancora meglio sottopalco. Alcune canzoni erano così azzeccate dal punto di vista personale da essere da brividi.

Traccia da non perdere: Stupida Canzone

 

Francesca Michielin FEAT (Fuori dagli Spazi)

Con questa riedizione del già fortunato FEAT (Stato di Natura) Francesca Michielin aggiunge quattro nuove collaborazioni al suo albo, una migliore dell’altra. Sicuramente tra le novità spicca il pezzo portato con Fedez sul palco del Festival di Sanremo, ma anche riascoltare chicche come CHEYENNE o GANGE fa sempre piacere.

Traccia da non perdere: CATTIVE STELLE (ft. Vasco Brondi)

 

OneRepublic Human

Un album che sa d’estate, serate in spiaggia e tempi passati, complice la presenza di singoli pubblicati pre-pandemia. C’è sempre quel sottotesto di lezioni da trasmettere, di insegnamenti per il futuro conditi con un certo ottimismo. Sicuramente un album per dare la carica. 

Traccia da non perdere: Run

 

Lorde Solar Power

Un album che doveva mantecare, infatti è stato rivalutato dopo parecchio tempo dal primo ascolto. Lorde non è più la stessa di Melodrama e forse è meglio così, sia per lei che per noi, che non possiamo sempre uscire con il cuore spezzato dopo aver ascoltato i suoi dischi. Solar Power è indice di una pace ritrovata che traspare da (quasi) ogni nota

Traccia da non perdere: Stoned at the Nail Salon

 

Måneskin Teatro d’Ira Vol. I

La loro vittoria all’Eurovision Song Contest ha dato il via a quella che vorrei venisse raccontata ai posteri come la “Gloriosa Estate Sportiva del 2021”. Da relativamente outsider sul palco dell’Ariston a giocarsi una nomination ai Grammy Awards (non ottenuta ma pazienza), tutto nel giro di nove mesi. L’album che li ha consacrati sulla scena internazionale a tre anni da Il Ballo della Vita non poteva non rientrare nella mia Top 5. D’altronde, anch’io “c’ho vent’anni”… 

Traccia da non perdere: CORALINE

 

Honorable mentions 

Cara Calma Altalene – Primo singolo della triade rilasciata quest’anno. Aspetto il prossimo album come si aspetta Natale.

Giancane Strappati Lungo i Bordi – Una bellissima mazzata, esattamente come la serie per cui fa da sigla.

Imagine Dragons Wrecked – Un ottimo pezzo in un album (purtroppo) senza infamia e senza lode.

 

Francesca Di Salvatore

Sanremo 2021: Apologia di un Festival

Disclaimer: in questo articolo si parlerà solo di musica. Eviterò quindi i riferimenti a siparietti, politica e monologhi vari su qualsiasi questione perché non è questa la sede.

 

“Non credo di esser superiore/anche io guardo Sanremo” cantavano nel 2011 gli Zen Circus ne I Qualunquisti, una canzone che come poche riassume l’essenza del nostro paese. Ed è vero, perché ogni anno questo concentrato di italianità in mondovisione (e viene anche omaggiato in tutto il mondo) tocca vette altissime di share e unisce un’intera nazione sotto il segno della ballad. 

Ma c’è un però.

Da qualche anno a questa parte, infatti, il “genere Sanremo” è andato in crisi. Un genere che ha dei canoni ben precisi e sono convinta che tutti voi, sentendo questa parola, abbiate già in mente un tipo di canzone in particolare. È quindi per questo che la kermesse sta spopolando sempre di più nella fascia 18-25 — basta farsi un giro su Twitter per rendersene conto — contro qualsiasi pronostico. 

Da un lato abbiamo il tentativo, quest’anno più forte che mai, di svecchiare il festival con artisti giovani, freschi, usciti spesso e volentieri da club e locali vari. Nomi come Fulminacci, Madame, La Rappresentante Di Lista, Coma_Cose che, al momento della presentazione dei cantanti in gara a Dicembre, hanno piacevolmente sorpreso me e lasciato un po’ sbigottita mia madre, che invece continuava a chiedersi chi fossero. 

Il target è cambiato, e di conseguenza anche la musica è cambiata. Certo, non possiamo prescindere del tutto dalla quota “Tipica Canzone Sanremese”, ovviamente presente e apprezzata in particolare dalla giuria demoscopica, ma c’è anche stata varietà. L’egemonia culturale della ballad è stata sconfitta e i premi assegnati sono uno specchio di questo cambiamento: non a caso abbiamo avuto miglior testo a Madame (così come lo vinse Rancore lo scorso anno, uno dei primi a portare il rap all’Ariston), ma soprattutto dobbiamo parlare dei vincitori. 

I Måneskin.

Possono piacere o no piacere (io personalmente ho la loro canzone a rotazione da martedì) ma è innegabile che siano dei performer clamorosi. Nel 2016 aprirono gli Imagine Dragons al Milano Rocks davanti a 60.000 persone, sotto un diluvio universale, e tennero il palco come se lo facessero da tutta una vita. Sono spavaldi, energici, sopra le righe e forse non saranno una rivoluzione nel panorama mondiale della musica, ma per il Festival sicuramente lo sono, quindi la loro vittoria può solo che farmi piacere (e darmi speranza per l’Eurovision di maggio).

Insomma, è stata premiata una band che fa un genere che non ha niente a che vedere con lo standard festivaliero, in cui il cantante è classe ‘99 (ha la mia età e qui devo ripetermi: il target è cambiato, la rappresentazione è cambiata con buona pace di chi si lamenta) e che durante la serata cover si è esibita con Manuel Agnelli, quindi se lui ci vede qualcosa, chi sono io per negarlo.

Ma non è solo lo svecchiamento della scaletta a far sì che a 21 anni qualcuno pensi che sia una buona idea fare nottata per seguire Sanremo. 

Perché Sanremo, come tutta la TV da qualche anno, sa che lo show (sì, lo show, perché non dimentichiamoci che non c’è solo la musica in ballo, ma è un evento di portata mondiale) non lo fai soltanto in televisione, ma anche e soprattutto su internet. 

Guardare il Festival — o per i più assennati solo le performance il giorno dopo, riducendo così i tempi di un terzo — significa avere accesso alla quantità stratosferica di meme, video e in generale contenuti prodotti sul web. Insomma, senza aver visto la performance di Aiello della prima sera, il video in cui il suo pezzo è stato ridoppiato con la voce del signore di “signora i limoni” perde di significato e magia. 

E sono proprio i meme a far sì che anche le vecchie, vecchissime glorie — da Ornella Vanoni a Donatella Rettore passando per Orietta Berti (che sono sempre più convinta sia stata invitata per la quota meme e non per far piacere al vecchio pubblico target) — abbiano un seguito enorme e creino più interazioni di molti altri che invece non hanno lo stesso potenziale sfruttabile da internet.

Insomma, il Festival può piacere o meno, ma è anche vero che negli ultimi anni si sia ricreduto anche chi non avrebbe mai pensato di guardarlo perché “è sempre la stessa musica”.

E invece, fortunatamente, la musica sta cambiando. 

 

Francesca Di Salvatore

Foto di Copertina: Instagram @maneskinofficial

Måneskin @ Fabrique

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• Måneskin •

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Fabrique (Milano) // 24 Marzo 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a VIVO Concerti

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Foto: Maria Laura Arturi

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Måneskin @ Palaestragon

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• Måneskin •

Palaestragon (Bologna) // 08 Marzo 2019

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Grazie a VIVO Concerti

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Måneskin @ Deejay On Ice

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• Måneskin •

Deejay On Ice (Riccione) // 30 Dicembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Data extra de Il Ballo Della Vita Tour per i Måneskin, che hanno scaldato il pubblico di Riccione!

DEEJAY On Ice è il capodanno di Riccione.

Tre giornate di musica, spettacoli, performance!
Domenica 30, Riccione ha ospitato i Måneskin la band rivelazione del momento.
La sera di San Silvestro, festa diffusa su tre location (viale Ceccarini, piazzale Ceccarini, ponte sul portocanale di viale Dante) e tre palchi, per poi darsi appuntamento su quello principale in piazzale Ceccarini per salutare insieme il passaggio al nuovo anno con la musica live dei Qluedo, la performance di Antonio Mezzancella, la voce di Alessio Bernabei, giochi e dj set, con la conduzione di Rudy Zerbi e la partecipazione di Chicco Giuliani e I Vitiello.

Il primo gennaio (ore 16.00) sempre in compagnia di Rudy Zerbi, saranno sul palco di piazzale Ceccarini Irama, The Kolors, il rapper Fasma e il vincitore di DEEJAY On Stage Matteo Sica, per un pomeriggio di musica e divertimento che si concluderà con uno show pirotecnico dalla terrazza del Palazzo del Turismo.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

www.riccione.it

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Måneskin

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Måneskin @ Locomotiv Club – Bologna // March 15, 2018

 

 

 

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Setlist:

Let’s get it started
Take me out/ Somebody told me
Un temporale
You need me
Breezeblocks
Gimme shelter

Pyro
Gangsta’s Paradise
Master blaster
Alors on dance

Recovery
Dirty Diana
Beggin’
Hey Mama
Vengo dalla luna
Prisoners/ Catch me

Kiss this
Chosen

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto: Luca Ortolani

 

Thanks to Vivo Concerti & Locomotiv Club

 

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