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Tag: naftalina

Naftalina “Microgrammi di Dolore” (Supercharger Records, 2022)

Quando hai 20 anni credi di sapere tutto, dopo i 30 l’unica cosa che sai è di non sapere un benemerito cazzo.

Quello che era chiaro e limpido è spazzato via dall’uragano della vita. 

E noi a 20 anni eravamo dei cazzoni, convintissimi di avere la verità in pugno, ce ne fregavamo altamente dei consigli gentili e ci rintanavamo nelle nostre compagnie, gente come noi che cercava le risposte ad ogni domanda nella musica. 

Irriverenti, scontrosi, alle volte stronzi, il mondo non faceva paura, sentivamo di essere padroni di tutto, i dubbi erano la nostra forza. Ci chiudevamo in camera, e come bambini che afferrano le farfalle col retino acchiappavamo il significato della vita nei testi dei nostri artisti preferiti, ci sentivamo capiti da gente che non spesso non parlava neanche la nostra lingua, da persone così estranee ma al tempo stesso così vicine al nostro essere diversi. 

In questo strano modo non eravamo più soli, e non temevamo nulla.

Poi arriva la consapevolezza dell’età, il terrore del futuro, il dolore della perdita. Cresciamo quando le persone a noi care ci lasciano, che sia un familiare, un amico, un idolo della nostra infanzia, la fine di un amore.

I sogni si infrangono come le finestre che da piccoli spaccavamo col pallone, intenti a giocare nel vialetto di casa. Le grida dei vicini iracondi sono ricordi lontani, ora le urla (interiori) sono le nostre.

Centelliniamo il dolore per ricavarne lezioni di vita che siano d’aiuto a non ripetere sempre gli stessi sbagli; evitando di non perdere la cazzimma tipica dei 20 anni, andiamo avanti, più consapevoli di prima, ma più stanchi. 

Tutto questo e molto di più è racchiuso nel nuovo album dei Naftalina, pseudonimo del progetto solista di Peter Torelli, che ci regala Microgrammi Di Dolore, otto brani nei quali l’artista ci accompagna nei meandri della sua intimità emotiva più profonda.

Il gruppo ebbe molto successo nel ‘98 con l’album Non salti con me… T.V.T.B. e il singolo Se rimase al primo posto per otto settimane nella classifica di Radio Deejay.

Da qui la storia dei Naftalina si complica un poco, si sciolgono per poi tornare nel 2020 con l’album La Fine, che simboleggia il termine dell’epoca pop punk dei primi lavori, per entrare nella precarietà dell’età adulta. 

Il suo timbro graffiante ma estremamente dolce e malinconico si lascia alle spalle la frivolezza della gioventù. Il sound che pervade l’album è indiscutibilmente più cupo. Le schitarrate pop punk lasciano il posto a violini, pianoforti e synth.

Richiamando ambientazioni filo-Romantiche, Peter, come un moderno eroe Byroniano, non si accontenta più del mondo circostante, delle imposizioni della società e, in un gioco di introspezione e ribellione verso la standardizzazione del sé, si abbandona alla ricerca del suo infinito.

L’irrazionalità della giovinezza è soggiogata dalla consapevolezza delle cose, dalla riscoperta della sensibilità, dei sentimenti e della propria spiritualità.

Un album molto personale, dove Peter ci dona la sua anima e la sua fragilità più pura.

Sembra facile è il suo urlo sospeso nello spazio, il suo abbandonarsi ad un destino che non è semplice da accettare con la fierezza di chi ha capito che lottare contro i mulini a vento è controproducente.

L’intro elettronico di Ok Replay ci conduce nella parte più complessa del suo spirito, e del suo personalissimo modo di reagire all’avvilimento attraverso l’elaborazione della perdita di fiducia e sul coraggio di rialzarsi.

La malinconia dei tempi che furono è sintetizzata in Betta 96, tributo alla grandissima Elisabetta Imelio, bassista dei Prozac+ e Sick Tamburo scomparsa prematuramente nel 2020, alla sua forza sul palco e alla sua indole instancabile. Questo omaggio è il pezzo più significativo dell album, ci ricorda quanta importanza hanno avuto i Prozac+ per la scena musicale italiana e soprattutto per Peter. A rendere il brano ancora più splenico le viole, i violini e il violoncello del Quartetto d’archi dell’orchestra sinfonica di Parma.

La delicatezza pervade tutti i brani, ma è lancinante in Un Altro Sogno Che e in Ti Sto Ascoltando, mentre Un’Ora In Più è una canzone d’amore dal finale sorprendentemente punk.

Questo album è il figlio di Peter del suo talento e del suo impegno; musica, testi, arrangiamenti, piano, voce, chitarra, basso e synth è tutto lavoro suo, in collaborazione con David Sabiu alla batteria e Riccardo Faedi alla chitarra acustica, batteria in Sembra facile Giulia “Juliette Ant” Formica, voce e cori Clarissa “Klari” Moragas.

Peter abbatte la mascolinità tossica con il suo nuovo lavoro, vestendo i panni di un uomo che non teme la tenerezza del suo essere, e grazie alla sua leggiadria riesce ad aprirci le porte delle sua anima, come solo un gentiluomo può fare.

Microgrammi di dolore con le sue sonorità ombrose riesce a mostrarci il cuore pulsante dell’artista, lontane dagli sfarzi leggeri della giovinezza, con una ritrovata emotività, ponendo al primo posto il cambiamento che solo il dolore può portare.

Un album colmo di dolore sì, ma anche di rinnovamento spirituale.

 

Naftalina

Microgrammi di Dolore

Supercharger Records

 

Marta Annesi

NAFTALINA – Online il nuovo singolo “Betta 96”

Naftalina

Il Nuovo Singolo

Betta ‘96

 Disponibile dal 16 Novembre
su tutti gli store digitali

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Inizia un nuovo capitolo per i Naftalina che cambiano decisamente aria.

Peter, fondatore della band, sceglie la strada di un album solista, molto diverso dai lavori precedenti, abbandonando definitivamente il genere Pop-Punk che lo ha contraddistinto per anni, ricercando nuove sonorità più cupe, un sound emotivamente più triste, ricco di atmosfere malinconiche circondate da pianoforti, violini e synth, mantenendo lo pseudonimo originale.

Il nuovo singolo si chiama Betta ‘96 e potete ascoltarlo qui.
ed è un tributo e ricordo del primo concerto dei Prozac+ che vide il cantante dei Naftalina il 12 aprile del 1996 in provincia di Ravenna.
Fin da subito divenne un loro grande fan, poi un amico, seguendoli a più date possibili in giro per l’Italia.
Il testo attraversa l’atmosfera del concerto, ma anche di una giornata tipica della band di Pordenone in Tour, sempre in viaggio su un Van, i vari preparativi, dallo scarico del furgone, il soundcheck, e ovviamente il ricordo di una Elisabetta Imelio al basso, sempre super energica e positiva, con il suo stile inconfondibile sul palco, tra salti e sorrisi e l’inesauribile voglia di parlare a fine concerto con i propri fans.

I Prozac+ furono il progetto musicale più innovativo e brillante di quegli anni ’90 in Italia, portarono sulla scena musicale nostrana una vera e propria ventata d’aria fresca raggiungendo il loro apice con Acido Acida , la Hit che fece storia fino a diventare una canzone Cult tutt’ora suonata ovunque.

 

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Musica, testo, arrangiamenti, voce, piano, chitarra, basso: Peter Torelli
Batteria: David Sabiu
Chitarra acustica: Riccardo Faedi
Quartetto d’archi dell’orchestra sinfonica di Parma:
I violino: Cesare Carretta
II violino: Michela Zanotti
Viola: Aldo Maria Zangheri
Violoncello: Anselmo Pelliccioni

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Naftalina “La Fine” (Self Released, 2020)

1999 – 2020 Odissea nel Pop Punk

 

Erano altri tempi. 

Quando prendevi il telecomando e bastava comporre dei numeri sulla tastiera per venir catapultata in un altro mondo. Avendo cugini più grandi (che ringrazio di cuore), il nostro canale preferito era MTV. Non quello che guardate ora. Era tutto diverso. A rotazione, carrellate di videoclip, programmi, live, una meraviglia. Poi il declino. Ma questa è un’altra storia.

Girava un post punk revival melodico, i Green Day, Sum 41, Blink 182, i Fall Out Boy e Jimmy Eat World, erano il nostro pane quotidiano. La sera tardi in programmazione potevi trovare roba più “acida” o “strana” , e noi italiani andavamo forte. Verdena,  Punkreas, Prozac+, Derozer, Porno Riviste e i Succo Marcio. Spaccavamo le classifiche. 

Anche in Italia era arrivato il contagio del pop punk, e per fortuna.

Mi ricordo, però, in particolare di una band, che adoravo, i Naftalina. Erano due ragazzi e una ragazza poco più grandi di me. Li passavano in radio, in tv. Io guardavo la ragazza, Klari (basso e voce) e sognavo di diventare così da grande. Il loro primo album Non Salti Come Me fu un vero successo. Balzarono subito nelle classifiche con il singolo Se, tra tour e ospitate in TV passò un anno, al termine del quale iniziarono a registrare il nuovo album, considerato troppo rock dalla major che nel gruppo ricercava sonorità più pop. Non si sono voluti piegare alla volontà dell’etichetta, quindi il gruppo si sciolse. Nel 2008 riapparirono in una nuova veste e scomparvero di nuovo.

Tornano definitivamente (?) insieme Peter (voce e chitarra) e Klari, nel 2018, e finalmente adesso riusciamo a sentire questo nuovo album La Fine, anticipato dal videoclip di Error 404, parodia di Bitter Sweet Simphony, dove troviamo uno splendido Auroro Borealo nei panni dell’incazzosissimo Richard Ashcroft, solo più sfigato.

Mantengono le loro radici, accordi semplici, chitarre distorte e ritornelli orecchiabili come in Labile, ma i testi sono più ricercati e adulti, per esempio in Distorta parlano delle donne moderne, regine di Instagram, fashion blogger e legate alla vita paradossalmente finta dei social.

La voce melodica di Klari si fonde con quella acida e particolare di Peter, sporcando i brani di un’aura punk e alternativa, ricordando i nostrani Prozac+ o gli internazionali Sonic Youth. Ma le melodie ricadono nel pop punk.

Non mi dirai, forse il pezzo più tosto dell’album, chitarre tiratissime e batterie picchiate ad arte.

La loro crescita si denota dagli argomenti che affrontano, come in Kalief Browder, dove raccontano a loro modo la storia di un ragazzo di colore americano suicidatosi per le violenze e le angherie subite all’interno del carcere (gli ultimi minuti della canzone sono un’intervista allo stesso).

Nel album è presente anche un brano più soft (ma solo a livello musicale), Sopra di me, che parla di perdita e solitudine, in un ambient più malinconico.

La voce di Peter, in Nostrand Avenue è quasi ingenua e innamorata, per scoppiare in chitarre aspre e batterie ritmate, la presenza della tastiera e delle trombe lo rende il pezzo più pop dell’album.

Dopo 20 anni tornano, con le stesse sonorità da garage band che li ha portati al successo, ma con testi più motivati e profondi.

Per tutti quelli che hanno visto la propria adolescenza in toni pop punk sarà un ritorno al passato con la coscienza da adulto.

Per quelli che non hanno vissuto questo periodo, sarà una bella scoperta.

E mentre ci godiamo La Fine, aspettiamo già il prossimo album.

 

Naftalina

La Fine

Self Released, 2020

 

Marta Annesi

Naftalina @ Bevitori_Longevi

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• Naftalina •

 

Bevitori Longevi (Forlimpopoli) // 15 Febbraio 2019

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie agli amici Naftalina e Retro Pop Live

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto: Luca Ortolani

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Naftalina @ Vidia_Club

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• Naftalina •

+
IESSE | Drive Me Dead

Vidia Club (Cesena) // 05 Gennaio 2019

 

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IESSE

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Drive Me Dead

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Naftalina @ Sidro

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• Naftalina •

Sidro Club (Savignano sul Rubicone) // 23 Novembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]3 Gennaio 2018

Mi metto in contatto con Peter, il cantante dei Naftalina. Ho appena acquistato la raccolta 2001/2011 e voglio complimentarmi con lui. Nonostante ci fossimo presentati diversi anni prima, com’era ovvio, non si ricordava di me.

“Mi ha telefonato Klari, dopo 18 anni, sto cercando di fare una reunion ma Pinna è incasinato. A febbraio registriamo un ep. Gli ultimi 5 pezzi e chiudiamo il libro per sempre.”

 

8 Marzo 2018

Sono in studio con Peter, Clarissa e David Sabiu, produttore storico ed attuale batterista della band.

Voglio scattargli qualche foto posata.

I ragazzi ci tengono a farmi sentire i nuovi brani; sono il primo ad ascoltarli.

Parte il primo pezzo dell’album, poi il secondo, il terzo e cosi via.

Dopo sei brani mi giro verso Peter, con gli occhi lucidi ed il cuore a mille “È una bomba! Qui ragazzi si fa una figata!”

 

Estate 2018

Le pagine Facebook ed Instagram della band aumentano di follower ed iniziano ad arrivare le prime richieste per i live.

L’album rimane in attesa, mentre giriamo i video dei due singoli che usciranno nel 2019.

Nel frattempo RetroPopLive crede nei ragazzi e gli fissa due date: una al Sidro Club ed una al Vidia Club.

 

23 Novembre 2018

21:45

Io, Peter, Clarissa e David siamo nella sala di registrazione sopra al Sidro. È un momento molto intimo: loro si scaldano, ridono e provano qualche canzone.

 

22:15

Sono esattamente 8 e 17 gli anni che hanno separato Peter e Clarissa dal loro ultimo live ad oggi. Il Sidro si sta affollando.

Arrivano messaggi a Peter: la gente di sotto sta aspettando.

 

22:35 

Finalmente scendiamo.

La gente li saluta e li abbraccia.

Si alzano i primi cori.

Le persone presenti li aspettano: vogliono i Naftalina.

 

22:45

Inizia lo show, ed è una grande festa!

Sono presenti molti amici di vecchia data, c’è tantissima stima da parte di tutti.

Il concerto parte con Ignoro, e poi ci sono cinque nuove canzoni presenti in scaletta, tra cui una con la collaborazione di Frank e Teone degli IESSE ai fiati.

I ragazzi ingranano subito ed è veramente un peccato quando arrivati all’ultima canzone, Se, ci deliziano con un solo bis, A me piace così.

Torneremo a vederli a Cesena a gennaio, in quel del Vidia, e sicuramente ci saranno delle sorprese.

Questo è solo l’inizio del libro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SETLIST:

IGNORO

LABILE

A ME PIACE COSI’

11 AGOSTO

BAGLIORI INSOLITI

ERROR 404

SCUOLA GUIDA

NOSTRAND AVENUE

NON SALTI COME ME

STANZA 423

CRIMINE

NON MI DIRAI

BUBONIX

DEBBY

DISTRUGGIMI

SE

BIS:

A ME PIACE COSI’

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto e Testo: Luca Ortolani

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9546,9557,9552,9551,9561,9568,9562,9571,9554,9560,9555,9540,9541,9542,9577,9543,9545,9547,9548,9549,9556,9553,9544,9566,9573,9558,9559,9579,9563,9574,9564,9565,9550,9567,9569,9570,9572,9575,9576,9578″][/vc_column][/vc_row]