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Tag: pinguini tattici nucleari

VEZ5_2022: Francesca Di Salvatore

A dicembre scorso, mentre pubblicavamo per il secondo anno di fila le personali top 5 della redazione e degli amici di VEZ, ci eravamo augurati come buon proposito per l’anno nuovo di tornare il prima possibile e in modo più normale possibile ad ascoltare la musica nel suo habitat naturale: sotto palco.
Nel 2022 tutto sommato possiamo dire di esserci riusciti, tra palazzetti di nuovo pieni e festival estivi senza né sedie né distanziamenti. Però ormai ci siamo affezionati a questo format-resoconto per tirare le somme, quindi ecco anche quest’anno le VEZ5 per i dischi del 2022.

 

Cara Calma Gossip!

Terzo album e terzo strike di fila per la band bresciana che, per quanto mi riguarda, non sbaglia un colpo e continua a essere uno dei gruppi più interessanti della scena rock nostrana. Visti live durante il loro tour estivo, l’energia del disco trova il suo habitat naturale nei concerti dal vivo e loro si confermano animali da palco. 

Traccia da non perdere: Kernel

 

Rancore Xenoverso

Quattro anni dopo Musica per Bambini e con una partecipazione a Sanremo nel frattempo, Rancore pubblica un concept album che potrebbe tranquillamente essere una via di mezzo tra un romanzo di formazione e uno di fantascienza. Il suo rap diventa sempre più raffinato e curato e di canzone in canzone, un po’ come di capitolo in capitolo, noi che ascoltiamo ci addentriamo sempre di più in questo mondo futuristico, dove si può viaggiare tra i mondi e nel tempo. 

Traccia da non perdere: Le Rime (Gara tra 507 Parole)

 

Stromae Multitude

Se non erano dieci anni che Stromae non faceva uscire niente di nuovo, poco mancava. E per fortuna questi nove anni di distanza da Racine Carrée non l’hanno minimamente scalfito. Stromae è tornato con un album perfetto sia per ballare a una festa in casa sia per piangere, dipende se preferite prestare maggiore attenzione alla musica o al testo. Non mi aspettavo niente di meno.

Traccia da non perdere: Santé

 

Imagine Dragons Mercury – Act 2

Dopo un Mercury – Act 1 uscito lo scorso anno senza infamia e senza lode, il secondo atto risolleva le sorti di questo lavoro da 32 canzoni in tutto pubblicate su due anni.
Mercury – Act 2, pur mantenendo le sonorità più radiofoniche a cui ci hanno abituato negli ultimi anni, ricorda almeno in parte i loro dischi precedenti e a cui sono estremamente affezionata, essendo stata la band che mi ha fatto avvicinare in modo più strutturato alla musica. 

Traccia da non perdere: Higher Ground 

 

Taylor Swift Midnights

L’album che mi ha stupito di più quest’anno, se lo mettiamo in relazione alle mie aspettative pressoché inesistenti. Un album intimo e sincero che riprende temi e sonorità da quell’indie pop ormai sdoganato dalla scena internazionale. Il duo con Lana Del Rey in Snow on the Beach ha fatto prepotentemente risvegliate la quattordicenne che alberga nascosta dentro di me.

Traccia da non perdere: Anti-Hero 

 

Honorable mentions 

Pinguini Tattici Nucleari Dentista Croazia – Un bellissimo ritorno alle origini.

Gazebo Penguins Nubifragio – Un fulmine a ciel sereno, un ritorno inaspettato. Canzone meravigliosa.

Francesca Michielin Bonsoir – Una bellissima lettera d’amore.

Imagine Dragons Love Of Mine – Il 2022 è stato il decennale del loro primo LP, Night Visions, quindi la band ci ha regalato tutte quelle canzoni che non erano rientrate nella prima versione. Vince il premio “Viale dei Ricordi”.

La Rappresentante Di Lista Ciao Ciao – La mia personale vincitrice di Sanremo 2022 e non accetto alternative.

 

Francesca Di Salvatore

Pinguini Tattici Nucleari @ Balena Festival

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• Pinguini Tattici Nucleari •

 BALENA FESTIVAL

Arena del Mare (Genova) // 26 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Ma chi l’avrebbe mai detto! 

Espressione di stupore che spesso si accompagna a frasi di piacevole sgomento, ad esempio: “ma chi avrebbe mai detto di riuscire a riempire i palazzetti”. Altre volte invece si accompagna a frasi non altrettanto piacevoli, come “chi avrebbe mai detto che prima di poter ripartire in tour sarebbero passati più di due anni”.

Il concerto del 26 luglio al Balena Festival dei Pinguini Tattici Nucleari non era dentro un palazzetto, ma era comunque sold out, quindi rientra a pieno titolo negli eventi piacevoli descritti da quella semplice frase che introduce il loro singolo Verdura e che avrebbe dovuto dare il nome al loro primo tour nei palazzetti nella Primavera del 2020. 

Oggi il tour ha un nome diverso, tocca più città di quante avrebbe dovuto toccare due anni fa e anche i Pinguini nel frattempo sono un po’ cambiati, con un successo inaspettato in primis per loro, come hanno detto sul palco.

Lo show è stato anche un modo per fare una passeggiata sul viale dei ricordi, per ricordare com’erano, da dove sono partiti – a bordo di un furgone usato per andare a fare interventi odontoiatrici in Croazia (probabilmente il racconto più divertente della serata) – e dove sono arrivati adesso, con tutta la loro gratitudine per poter essere di nuovo su un palco a suonare accompagnata forse ancora da da un po’ di stupore nel vedere tutta l’Arena del Mare cantare le loro canzoni. 

Canzoni e racconti per ricordare, per riflettere e per divertire. Uno spettacolo di due ore piene, a tratti teatrale: lo abbiamo capito fin dall’inizio, quando la voce di Riccardo Zanotti in apertura ci ha raccontato a modo suo l’epopea di rinvii che questo tour ha dovuto subire mentre tutto – anche noi stessi – attorno a noi stava cambiando, per poi iniziare a intonare Ridere e far sciogliere i presenti in una canzone. 

Le abbiamo cantate tutte, dalla prima all’ultima, dalle più vecchie alle più recenti, e ci siamo divertiti a capire quali avessero inserito nel medley della “storia pinguina”, che per cinque minuti ha creato un’atmosfera quasi da villaggio vacanze, ma senza la parte fastidiosa. 

Ma soprattutto le abbiamo cantate tutti, dai ragazzi ai “giovani wannabe” passando per i genitori che hanno accompagnato bambini più piccoli. Ed è stato divertente, fin liberatorio in alcuni momenti, poter ballare e gridare in quel modo. Com’era ovvio ci sono stati anche momenti più emotivi, momenti altrettanto sentiti e partecipati per natura diversa. D’altronde, sfido a non restare coinvolti dalle parole di Freddie o di Pastello Bianco oppure a non ripensare a posteriori al significato di Cancelleria.

Anche il finale è stato teatrale. Non so se sia usanza anche negli altri paesi urlare una loro versione nazionale di “se non metti l’ultima noi non ce ne andiamo”, ma ieri sera c’è stato un momento – dopo che un The End aveva già campeggiato sullo schermo dietro di loro ma noi ci aspettavamo ancora le battute finali – in cui ho seriamente pensato che avrebbero potuto davvero fare un coup de théâtre e chiuderla così, anche se non ci sembrava di certo il loro stile. E infatti, per fortuna, così non è stato e sono riusciti per intonare Tetris prima e Pastello Bianco poi.

E ancora, dopo tutti i ringraziamenti, ancora qualche frase al pianoforte, quasi come se non volessero lasciarci andare.

“Perché noi siamo
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Comunque vada io non piango mai
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
E vaffanculo a te che te ne vai”

Una sorta di manifesto.

Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così.

 

Francesca Di Salvatore

foto di Ingrid Zambrano

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Pinguini Tattici Nucleari “AHIA!” (Sony, 2020)

Da una band che ha deciso di chiamarsi Pinguini Tattici Nucleari ci si aspetta sempre un po’ qualche colpo di genio. E stavolta la genialità si è palesata durante la conferenza stampa – o meglio videoconferenza stampa, “covid oblige”, come direbbero i francesi – per la presentazione della loro ultima fatica, l’EP AHIA!. La band ha infatti scelto come moderatore Valerio Lundini, comico romano diventato una vera e propria star televisiva e di internet grazie alla sua trasmissione Una Pezza Di Lundini.

Tutta la prima parte della conferenza si è svolto in questo clima surreale tipico delle interviste di Lundini, con un susseguirsi di domande che viaggiavano tra serietà ed ironia e risposte che reggevano il gioco. Il connubio tra la band e il comico funziona così bene da sperare di vederli come ospiti nel programma di Rai2. 

L’evento in realtà era una sorta di doppia promozione, dove da un lato si parlava del disco e dall’altro del romanzo di esordio di Riccardo Zanotti, sempre dal titolo AHIA! (decisamente appropriato per questo 2020), e che insieme vanno a comporre le due parte di un unico progetto artistico. Il libro e l’EP sono legati tra loro soprattutto da temi che si ritrovano sia in un uno che nell’altro, come il rapporto con la famiglia o il concetto di maschera, ha detto Zanotti.

La scelta di far uscire un EP, al contrario del solito LP, è stata invece ponderata: sette erano le canzoni pronte e rifinite e sette ne sono uscite. “Poche ma incisive” ha detto Elio Biffi, il tastierista della band, e ad ascoltare AHIA! non si può che dargli ragione. Si parte con Scooby Doo, il secondo singolo pubblicato dopo La Storia Infinita, che con la sua intro che strizza l’occhio alla trap è un po’ una dichiarazione d’intenti: questo sarà un lavoro di sperimentazione, definito più volte “pop art”, che mischierà vari stili in modo eterogeneo. 

Oltre alle sonorità trap, troviamo ad esempio Pastello Bianco, una ballad sulla fine di una relazione più classica e “sanremese”, anche se hanno assicurato che il ritorno all’Ariston non è previsto per il futuro prossimo, nonostante l’istituzione sia stata citata più volte nel corso della conferenza, oppure Ahia, il pezzo che chiude il disco e riprende le origini più folk della band. 

Il cambiamento, l’evoluzione e la ricerca di nuovi linguaggi — pur senza tradire ciò che si è e ciò che si vuole dire — diventano quindi una componente fondamentale di questo EP, ma in realtà, ad ascoltare anche i loro pezzi precedenti, sono sempre state delle costanti nella loro musica e i fan lo sanno bene. 

Ma AHIA! è soprattutto un lavoro pop e non nel senso di commerciale, che è una parola che fa piegare anche la musica alla logica di mercato: questo pop va inteso come popolare e di massa, frutto della consapevolezza — nata dopo il successo al Festival di Sanremo che li ha portati ad un’ulteriore consacrazione, questa volta a livello nazionalpopolare — di arrivare ad un pubblico molto più ampio, variegato e a volte anche più giovane di prima. Una bella sensazione, hanno raccontato, ma allo stesso tempo una responsabilità e una sfida stimolante, perché diventare mainstream — spogliando il termine di tutte le connotazioni negative — significa anche parlare a gente con cui prima si aveva meno a che fare.

Restano però tutti quei riferimenti culturali – dal DAMS al McFlurry alla parola “cringe” — che hanno reso la band bergamasca un punto saldo per la generazione di fine anni ’90: quella dei bambini che videro “quella puntata della Melevisione/Interrotta da torri/Che andarono in fiamme” e della “bambina che baciava Harry Styles in TV”, per citare Scrivile Scemo, probabilmente il pezzo più ballabile del disco.

Sono tutti temi concreti e quotidiani, quelli dell’EP ed in generale della loro discografia, ma sentir cantare di neo-convivenza, di tradimenti che sono più fraintendimenti che tradimenti, di solitudini e difficoltà con l’università in modo così scanzonato e diretto, a volte allegro e a volte meno, è in qualche modo di conforto. Ed è fantastico che questa concretezza e quotidianità siano state sdoganate nella musica, se non altro per sentirci meno soli, a maggior ragione in questo periodo di incertezza e aleatorietà.

Insomma, è un bene che AHIA! sia uscito, anche se per il momento non potrà essere vissuto a pieno come la musica richiede e cioè dal vivo, urlando sotto ad un palco insieme ad altre migliaia di persone. È un bene perché è un barlume di normalità – quella che ci manca anche se non è sempre un granché — in un momento in cui di normale non c’è niente o quasi. 

E abbiamo decisamente bisogno di tornare a commuoverci o a ridere sulle cose normali.

 

Pinguini Tattici Nucleari

AHIA!

Sony

 

Francesca Di Salvatore

Parma Music Park • Capo Plaza, Pinguini Tattici Nucleari!

Parma Music Park

Capo Plaza, Pinguini Tattici Nucleari

Ancora appuntamenti di peso al Parma Musica Park, presso la Villa del Fulcino di San Polo di Torrile. Venerdì 28 Capo Plaza e sabato 29 i Pinguini Tattici Nucleari. I biglietti sono tutti in prevendita sul circuito Ticket One, online e nei punti vendita.

Capo Plaza suonerà dal vivo venerdì 28 giugno con “20”, il suo primo album, pubblicato nel 2018 e insignito con due dischi di platino: un bel traguardo per il giovane rapper salernitano reduce anche da un tour europeo – cosa non particolarmente comune per un artista italiano – che si è concluso con un sold out all’Alcatraz di Milano. Ingresso 23 euro più diritti di prevendita.

Sabato 29 giugno i Pinguini Tattici Nucleari, con il nuovo disco uscito a marzo “Fuori dall’Hype. Giovanissimi, con oltre 20 milioni di streaming e più di 7 milioni di visualizzazioni su Youtube, Pinguini Tattici Nucleari sono una delle band più interessanti di questi ultimi anni. L’album è anticipato – tra gli altri – dal singolo Verdura, che ha superato il milione di ascolti su Spotify in poco più di un mese. Ingresso 20,7 euro compreso di prevendita.

L’ultimo appuntamento del mese, domenica 30, sarà con la Fiera del Mistero, evento dedicato all’esoterismo e alla magia, per la prima volta nel parmense. Ingresso 7 euro più diritti di prevendita.

COME ARRIVARE al Parma Music Park:

Località San Polo di Torrile

via B. Buozzi, 3, 43056 Torrile (Parma)

GOOGLE MAPS

Indicazioni qui:  http://bit.ly/2ULOMo8

BUS

Per raggiungere San Polo di Torrile in autobus da Parma puoi scaricare gli orari degli autobus delle linee Tep al seguente link: http://www.tep.pr.it/download_colorno_5.aspx

TRENO

La stazione di San Polo di Torrile si trova sulla linea Parma  – Brescia e dista meno di 1 km dal Parma Music Park, circa 10 minuti a piedi. È la prima fermata in treno da Parma, circa 10 minuti di treno. Ulteriori informazioni le puoi trovare su:  http://www.trenord.it/it/home.aspx

AUTO
– Dal centro città: percorrendo Via Trento – Via San Leonardo e Via Colorno in direzione Colorno Casalmaggiore Mantova, passare l’abitato di San Polo fino alla zona industriale, girare a destra nei pressi della farmaceutica Glaxo Smith Kline. Seguire poi le indicazioni segnaletiche del Festival.

– dall’AUTOSTRADA A1 (da Bologna o da Milano): uscita PARMA. Prendere la direzione Colorno Casalmaggiore Mantova, passare l’abitato di San Polo fino alla zona industriale, girare a destra nei pressi della farmaceutica Glaxo Smith Kline. Seguire poi le indicazioni segnaletiche del Festival.

Pinguini tattici nucleari: la musica è la salvezza dell’anima

Il gruppo rock indie bergamasco si racconta in questa intervista parlando di successo, amore e provincia e del perché ha scelto di rimanere “fuori dall’hype”.

Finalmente nel 2019 sono arrivati alla grande svolta con il loro quarto album, uscito lo scorso 5 aprile dal titolo “Fuori dall’hype” per la SONY. Un grande salto per la band nata a Bergamo nel 2012 con all’attivo già 3 album autoprodotti che in poco tempo hanno visto incrementare il consenso e la loro fan base fino ad arrivare a 20 milioni di streaming e 7 milioni di visualizzazioni su Youtube.

L’album è stato anticipato dai singoli Verdura, che ha già superato 1 milione di stream su Spotify, Sashimi e dalla title track, Fuori dall’hype, singolo uscito lo scorso 15 marzo.

 

Pinguini2

 

Ma perche fuori all’hype? Cosa significa per voi?

“Hype è una parola che da qualche anno è entrata nel linguaggio comune. Per un artista, generare hype significa creare  – grande attesa per il proprio prodotto –  ma l’hype non si spiega, non ha regole. Capita o non capita. Molti artisti passano la vita ad inseguirlo, corrono e si dimenano per essere i prescelti. Spesso l’hype si posa proprio su coloro che stanno fermi e non lo desiderano, come una farfalla. Vola dove la porta il vento, e poi se ne va di nuovo. Chi è fuori dall’hype vive dove il vento non porta farfalle.”

Come nasce la vostra musica?

“La nostra musica nasce per fare stare meglio le persone, non è fatta per deprimersi, anzi è una musica per lasciare andare.  Un concentrato di energia, positività, ma che cerca allo stesso tempo di fare riflettere l’ascoltatore. Un urlo che è insito nella volontà di emergere e che è tipico di chi vive in provincia, in particolare in un ‘area poco conosciuta e considerata come la nostra del bergamasco. La musica per noi è la medicina dell’anima.”

 

Fuori dall’hype è quindi un album che parla d’amore?

Si, per alcuni brani ci concentriamo sull’amore, per esempio Monopoli, però ce ne sono altri che non parlano solo di quello, come Sashimi che tratta il tema della gelosia. Scatole racconta il rapporto tra padre e figlio, Freddie che tratta l’amore a livello sociale ed è anche un chiaro omaggio a Freddie Mercury. E anche Fuori dall’Hype parla del nostro amore per la musica.

 

Altra protagonista di tante canzoni è poi la provincia

Il tema della provincia è sempre stato importante per noi. Lo stesso titolo dell’album Fuori dall’Hype si riferisce al vivere “fuori” anche da un punto di vista geografico, distaccato dalle grandi città come può essere Milano. E la provincia è un aspetto soprattutto sociale per noi, quindi arrivi a parlare anche delle persone che ti trovi attorno e che la vivono.

 

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Quali sono musicalmente le vostre ispirazioni?

Alcune sono cambiate e altre sono rimaste costanti negli anni. I Queen sono una di quest’ultime per esempio. A livello italiano Lucio Dalla sicuramente (citato anche in Verdura) mentre tra le più attuali apprezziamo Calcutta, Giorgio Poi, Ex Otago, Gazzelle.

 

Un tour di successo con date sold out che vi ha visto calcare anche palchi importanti fino ad arrivare al concertone del 1 maggio a Roma e che proseguirà anche per tutta l’estate in giro per l’Italia

“Salire sul palco è sempre una liberazione meravigliosa, vedere tutti quanti cantare con noi. Aspettavamo da tanto tempo questo momento. Ogni nostro concerto è sempre diverso, tanta interazione con il pubblico. Il bello dei nostri live che è ancora tutto da scrivere, una grande sfida da una parte e una grande festa dall’altra.”

 

Un consiglio per i ragazzi che vogliono intraprendere la carriera nel mondo della musica?

“Sfatiamo il famoso trittico “sesso, droga e rock’n’roll”, ma piuttosto ai più giovani il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di impegnarsi e crederci sempre, di macinare chilometri, autogrill, sudore e partiture.

 

Pinguini1

 

Ironici, eclettici, irriverenti, non si danno una regola e soprattutto non la rispettano. Sono fatti così, a modo loro i Pinguini Tattici Nucleari, ragazzi giovanissimi a partire dal frontman Riccardo Zanotti (voce), Elio Biffi (tastiera), Lorenzo Pasini (chitarra), Matteo Locati (batteria), Nicola Buttafuoco (chitarra) e Simone Pagani (basso).

Sono anche degli ottimi musicisti, ho avuto modo di assistere alla loro data di Cesena al Vidia club e bisogna dire che non è un aspetto scontato saper stare su un palco. Lo stesso vale per il concertone del 1 maggio a Roma e, chissà se alla fine avranno giocato alla play station con Noel Gallagher e chi avrà vinto tra Manchester e Inter?!

In attesa di sapere il risultato del match, bisogna ammettere che a questi “pinguini” (metaforicamente parlando) vuoi bene da subito e ti ci affezioni a prescindere!

Puoi parlarci di tutto, tante le tematiche affrontate nelle loro canzoni: temi di attualità seri o meno, storie raccontate in maniera veramente strepitosa fino ad essere anche politacally (s)correct. Soprattutto sanno parlare bene di amore (in tutte le sue sfumature) e, se già ci avevano fatto scendere la lacrimuccia con canzoni come Irene e Tetris, in fuori dall’hype hanno fatto davvero centro.

CHAPEAU!

 

Ivana Stjepanovic

AMORE E PSICHE: TREVISO IL CUORE, LA DOGANA IL NUCLEO. ECCO CORE FESTIVAL APEROL SPRITZ

Passione e progetto: la grande musica italiana, le radici di Home Festival per un nuovo disegno. La lettera aperta del founder Amedeo Lombardi: “Treviso, preparati al futuro”

 

Sono passati dieci anni e siamo diventati maturi e la maturità porta a naturali cambiamenti, a cercare nuovi e ponderati stimoli, a creare nuovi progetti con saggezza e serietà con la consapevolezza del desiderio e la coscienza di quello che si fa, di ciò che si è fatto ma soprattutto di quello che si farà.

Treviso è sempre stata il cuore di Home, abbiamo un legame unico, continuativo e dalle mille sfaccettature che solo l’amore può dare.

La nostra casa è qui, il bar dove tutto è nato è qui. Come l’evento FreedHome Day in Fonderia, o il Bistrò sulle Mura che dà vita con rispetto ad uno dei simboli di Treviso o ancora, gli Elvis Days, una manifestazione storica che pulsa nel cuore della “nostra” città. Ma non solo.

La “Fiera d’Irlanda” in Prato della Fiera aperta a tutti e per tutti, la collaborazione alla  realizzazione della giornata dell’arte e della creatività per gli istituti superiori, il box office in Piazza Borsa, un modo per veicolare turismo e attenzione verso il centro cittadino, a due passi dai giardinetti di Sant’Andrea. E di certo, le nove edizioni di Home Festival nell’area della Dogana che saranno ricordate per sempre.

E’ tutto qui. Ma razionalmente ed in modo naturale è tempo di crescere, di dare una nuova svolta. Avevamo bisogno di
nuovi stimoli, di un nuovo progetto ed ecco Il Core Festival Aperol Spritz, nato dall’amore per la nostra città e pianificato con la professionalità ormai decennale. La svolta proporrà infatti un cambio di paradigma, proponendo per la prima volta, a livello nazionale, il meglio delle tendenze musicali italiane, ambientate in uno spazio che avete conosciuto negli anni passati, dove saranno riproposte e rese più brillanti.

Questo è un nuovo progetto legato al territorio, ma con un’idea già precisa e pianificata, realizzato grazie alla sinergia con un’azienda, l’Aperol Spritz, con cui condividiamo i valori ed il modo di celebrare Treviso: i residenti, l’amministrazione comunale, le categorie economiche, tutte le persone che da sempre credono in Home.

Il resto è il racconto di migliaia di persone che ogni giorno ci contattano, centinaia di persone che incrociamo in città o nelle riunioni in giro per l’Italia o per il mondo. Il resto è il racconto di scelte artistiche innovative, capaci di portare sul palco il made in Italy che brilla, dall’indie al rap, passando per le canzoni che impazzano nelle playlist dei giovani, che sono il futuro della musica, che come noi alla loro età eravamo già il futuro anche se i “grandi”, magari, non se ne accorgevano.

Quest’anno sarà un vero e proprio cantiere che getterà le fondamenta per realizzare questa nuova idea, un nuovo inizio, un rifacimento con basi solide.

LA PROGRAMMAZIONE ARTISTICA GIORNO PER GIORNO

Venerdì 7 giugno il primo headliner a far pulsare i cuori del Core Festival Aperol Spritz è Calcutta, il fenomeno indie pop italiano che colleziona un sold out dopo l’altro. Pseudonimo di Edoardo D’Erme, Calcutta è un giovane cantautore di Latina, classe 1989, che ha raggiunto la fama grazie al singolo Cosa mi manchi a fare, primo estratto dall’album Mainstream (2015), seguito da Gaetano, Frosinone e il disco d’oro Oroscopo, il cui video ha raggiunto un milione di visualizzazioni su YouTube nel giro di un mese. A distanza di due anni, il 25 maggio scorso è uscito Evergreen, anticipato dai tre singoli Orgasmo, Pesto e Paracetamolo, album che ha subito conquistato il primo posto della classifica Fimi.

Arriva poi la band più irriverente della nuova musica italiana, i Pinguini Tattici Nucleari. Ad aprile di quest’anno, dopo due anni dall’ultimo album “Gioventù brucata”, la band bergamasca indie rock capitanata da Riccardo Zanotti pubblica “Fuori dall’hype”, il primo album di carriera ad uscire per una major, la Sony, che la impegnerà in un tour estivo con tappa a Treviso.

Venerdì presente anche Ghemon, cantautore italiano tra i big selezionati per il Festival di Sanremo 2019. Sulla scena musicale da quasi vent’anni, Ghemon ha pubblicato cinque dischi d’inediti, tra cui l’ultimo Mezzanotte, uscito nel 2017, che contiene successi come Un temporale, Bellissimo e la title track Mezzanotte.

E poi lei, la cantante mascherata più famosa della scena, Myss Keta. La rapper che ha conquistato le vette con il suo mix di elettronica e afro, è fresca di album, a marzo infatti è uscito PAPRIKA, per Island/Universal Music Italia, che vede prestigiose collaborazioni, da Guè Pequeno a Mahmood, da Wayne Santana della Dark Polo Gang a Gemitaiz, Luchè e Quentin40.

E dopo di lei, ci sono anche I Miei Migliori Complimenti, Postino, il dj e produttore italo-canadese Bruno Belissimo, il pop
stravagante di Auroro Borealo, Costiera, Jolly Mare dj set e la band trevigiana La Scimmia.

Sabato 8 giugno a tutto rap con Salmo, il rapper di Olbia capace di riempire i palasport. Il suo ultimo album “Playlist” ha conquistato le vette delle classifiche di vendita e di ascolto sulle principali piattaforme digitali, l’album è certificato doppio disco di platino. Impegnato nel “Playlist Tour”, Salmo stupirà il popolo del Core Festival Spritz con uno show unico. A condividere lo stesso palco, c’è Gemitaiz che porta una sferzata di hip hop romano. Attivo dal 2003 con l’etichetta Tanta Roba, l’artista l’anno scorso ha dato alla luce l’album “Davide” impreziosito da svariate collaborazioni con artisti del calibro di Gué Pequeno (con il quale ha inciso il terzo singolo Tanta Roba Anthem), MadMan, Fabri Fibra e Coez.

A Treviso arriva anche Achille Lauro, l’artista romano classe 1990 elogiato dalla scena rap nazionale con il primo mixtape “Barabba” (2013) per poi conquistare la fama grazie a “Dio c’è”, “Ragazzi madre” e “Pour l’amour”, nonché per la sua performance al Festival di Sanremo col brano “Rolls Royce” che l’ha incoronato nuova icona rock and roll italiana. Ad aprile è uscito “1969”, il nuovo album che lo vedrà impegnato in un intenso tour, con tappa imperdibile al Core. Ma non finisce qui, ci sono anche il rapper Luché, Ketama126 e gli immancabili amici Rumatera con la loro travolgente energia punk rock in puro dialetto veneto.

E poi, il collettivo artistico SXRRXWLAND, Christian Effe, il noto dj resident dell’Home, con le sue evoluzioni sonore, il pop del cantautore Dola e il rap dei Fuera. Sabato ancora potere alla consolle con il dj set di Susum e di Raphael Delaghetto, e infine Halba X Foldino, Giovaneeffe e A.Kawa.

Domenica 9 giugno J-Ax prosegue al Core Festival Aperol Spritz i suoi festeggiamenti per i 25 anni di una carriera di grande successo. E lo fa assieme a Dj Jad riunendo gli Articolo 31, band che ha fatto la storia del panorama italiano degli Anni Novanta e che ha fatto scatenare e cantare migliaia di persone con le canzoni simbolo L’italiano medio, La mia ragazza mena, 2030, Così com’è, Ohi Maria, pietre miliari di una generazione intera.

Un’occasione unica per rivivere quelle emozioni senza tempo. Non poteva di certomancare la band rivelazione dell’anno, i Måneskin, che con l’ep d’esordio Chosen (2017) hanno conquistato un disco di platino e, a seguire, il doppio disco di platino con l’omonimo singolo.

Dopo aver aperto il concerto milanese degli Imagine Dragons a settembre 2018, nello stesso mese presentano il singolo “Torna a casa” che ottiene il triplo disco di platino, a cui segue ad ottobre l’uscita del loro primo album “Il ballo della
vita”, già certificato doppio platino.

Emis Killa, artista con oltre 25 certificazioni tra dischi d’oro e platino, oltre 3.000.000 fan sui social, più di un milione di iscritti al canale Youtube, oltre due milioni di ascoltatori mensili su Spotify, con all’attivo un successo editoriale con il suo libro “Bus 323. Viaggio di sola andata”. Il 29enne milanese è fresco del quarto album in studio “Supereroe” per la Carosello Records (2018) certificato disco d’oro.

Domenica ad arricchire ulteriormente il cartellone artistico, arrivano altre perle musicali: il cantautore, musicista e producer romano Leo Pari, il romagnolo Duo Bucolico e Davide Petrella, il mago dei tormentoni italiani, autore di canzoni come “Pamplona” e “Vorrei ma non posto”.

E poi si vola dalle ambientazioni post elettroniche a graffi retrò di Nostromo al pop sintetico di Fosco17 fino alle sonorità rap del trevigiano Lee Odia; e ancora, la musica del cantautore Bruno Sponchia, l’ensemble dell’eclettica Funkasin Street Band,
le sperimentazioni elettroniche degli Holograph e per concludere, le peripezie folk della FGM B-Folk Band.

Pinguini Tattici Nucleari

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Pinguini Tattici Nucleari @ Bradipop – Rimini // January 27, 2018

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Foto: Michele Morri

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