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Tag: willie peyote

Willie Peyote @ Sogliano Sonica

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• Willie Peyote •

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S O G L I A N O  S O N I C A

Piazza Matteotti (Sogliano al Rubicone) // 6 Agosto 2022

 

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Musica, Pornostalgia e Willie Peyote

Al secolo si chiama Guglielmo Bruno, classe 1985, proviene da Torino, città della Mole, delle macchine, del caffè, della cioccolata e delle origini del cinema italiano. In arte si chiama Willie Peyote e il 6 agosto aprirà la prima edizione del Sogliano Sonica Festival, presentando al pubblico Pornostalgia, l’ultimo progetto che si è inserito quest’anno nel panorama musicale nostrano. Su Twitter si definisce “Nichilista, torinese e disoccupato, perché dire cantautore fa subito festa dell’unità e dire rapper fa subito bimbominkia”. Con VEZ Magazine si è rivelato un artista dalle idee chiare e dalla grande passione che unisce al divertimento per ciò che fa. 

 

Vorrei partire dal 6 agosto perché avrai l’onore di aprire la prima edizione del Sogliano Sonica Festival. Cosa ti aspetti da questa data e come ti trovi a suonare in Romagna?

“Mi trovo bene, ma, lo sai, è difficile trovarsi male in Romagna. L’anno scorso il tour iniziò da Cesena, quindi ho un legame molto stretto con la Romagna e con tutta la scena romagnola. Sono contento ed è un onore aprire il Sogliano Sonica. Spero di farlo al meglio.”

 

Quando il rap è uscito dai quartieri afroamericani degli U.S.A. e si è diffuso a livello mondiale, c’è stata una frattura tra i puristi della musica che lo disprezzavano e chi invece ne accoglieva la novità e la modernità. Sapendo che tu provieni da una famiglia di musicisti, come hanno reagito alla notizia che ti saresti dedicato al rap?

“In realtà bene, nel senso che non era tanto il genere musicale quanto i contenuti l’aspetto a cui è sempre stata interessata la mia famiglia. Non hanno mai posto limiti all’ascolto di generi anche diversi da quelli che ascoltavano loro, perché viviamo in un contesto in cui si apprezza la musica come condivisione. Quindi non avevano limiti dovuti al genere, era più una questione di contenuti, perché alcune volte il rap ha una modalità molto hardcore di scrittura ed esposizione dei pezzi. Comunque, non mi hanno mai posto limiti, ho una famiglia molto aperta sui gusti musicali.”

 

Nelle tue tracce tu parli in modo chiaro e schietto. Conviene sempre parlare in modo chiaro?

“Convenire no, perché come sai la convenienza è un concetto che dipende dalle situazioni e dalle persone che ti circondano. Convenire, no. Lo trovo opportuno, soprattutto quando si parla di rap. Mi sono avvicinato al rap proprio perché è un genere schietto e diretto, quindi lo trovo parte della sua stessa forma artistica. Non riesco a pensare a un rap che non sia in qualche modo diretto e hardcore. Parlare chiaro anche nella vita non sempre è conveniente, ma questo non vuol dire che non sia giusto.”

 

In Pornostalgia troviamo la traccia Robespierre dove tu dici “Come Robespierre taglio la testa ai re/Fino a che non taglieranno la testa a me”, che è una chiara sfida al sistema, la voce di chi vi si pone contro rischiando tutto, anche se ci vive dentro. Quanto può essere difficile opporsi a un sistema, come può essere l’industria musicale, facendone parte? 

“Opporsi a un sistema di cui si fa parte è un concetto che rischia di essere fine a sé stesso. Io mi pongo contro un certo atteggiamento. Di per sé l’industria musicale non è sbagliata, credo che sia sbagliato l’approccio di quegli artisti che si lasciano un po’ troppo trascinare da altri nelle scelte e non dal proprio gusto musicale. Ci si dovrebbe sempre ricordare i motivi per cui sogniamo oppure si inizia a fare i musicisti, perché si rischia di perdere il contatto con quelli che sono stati i motivi che ci hanno spinto a fare delle scelte nella vita. Anche perché, pur inserendosi nelle regole del mercato, ed è normale che sia così, si può proporre una cognizione che sia un po’ più profonda e non solo volta al raggiungimento di obiettivi molto veloci, perché più velocemente raggiungi un obiettivo, più velocemente devi trovarne un altro da raggiungere.”

 

Quindi secondo te l’artista, anche quando è arrivato, deve concedersi più profondità ed emotività? Oppure può e deve fare altro?

“Ognuno deve fare le proprie scelte. Spero solo che siano tutti in pace con loro stessi per le scelte che fanno, che non si lascino troppo trascinare dalle leggi di mercato e dalle scelte altrui, perché penso che l’arte nasca soprattutto dalla libertà di esprimere sé stessi. Nel momento in cui ci si trova vincolati nell’esprimere quello che viene chiesto e non quello che provi, si perde il senso dell’arte.”

 

A proposito del mercato musicale: cosa ne pensi dei featuring in generale? Cosa possono portare agli artisti e cosa al pubblico?

“I featuring a me piacciono molto, li apprezzo, li faccio io per primo. Anche lì, dipende dalle logiche con cui si fanno certi progetti. Le persone che chiamo nei miei dischi sono artisti che stimo, persone che, prevalentemente, conosco umanamente, con cui condivido anche discussioni sui temi che poi andiamo ad affrontare nelle canzoni. Quando i featuring, invece, vengono creati a tavolino, credo che si perda il senso della collaborazione artistica perché effettivamente si perde il concetto artistico. Trovo interessante veder collaborare artisti diversi. Più diversi sono, più il lavoro è interessante.”

 

Sempre lo stesso film è una dedica a Libero De Rienzo dove emerge, però, anche un racconto autobiografico. Puoi dirci qualcosa di più?

“Il pezzo racconta gli ultimi mesi prima dell’uscita del disco, quindi questo ultimo anno che ci ha portato fino a qui, anno in cui c’è stata anche la scomparsa di Picchio. Per me lui è sempre stato un riferimento prima di tutto artistico perché io sono cresciuto guardando Santa Maradona, volendo essere lui, traendo ispirazione anche dal suo personaggio. Poi ho avuto modo di capire che non era un personaggio, che era proprio lui, che era sempre così, una splendida persona, un grande artista che ho apprezzato tanto anche lavorandoci insieme. Nelle conversazioni notturne mi ha dato anche un modo di vedere, un approccio che cerco di raccontare nel disco e in quella canzone in particolare: il discorso per cui il coraggio vale più del talento, le scelte difficili che hanno influenzato anche la sua fama. Se avesse fatto scelte più facili, sarebbe stato anche molto più riconosciuto dal pubblico, invece ha fatto sempre scelte coraggiose e coerenti con la sua visione artistica. Poterlo vedere da vicino, conoscerlo, condividere certi momenti mi hanno dato la conferma che si può fare anche così, si deve solo essere consapevoli che questa cosa non porta ad essere il bisogno di tutti, ma non tutti dobbiamo essere il bisogno di tutti.” 

 

Cosa è per te la Pornostalgia?

“Guarda, Santa Maradona presenta piuttosto bene il concetto di pornostalgia, nel senso che poi è un film che per me è stato formativo tra i diciotto e i venti anni, un film che ancora mi porto dentro. Ho anche potuto conoscerne i protagonisti, non solo gli attori, ma anche chi ha composto la colonna sonora, che per me è stata epocale. Inoltre, oggi mi trovo a vivere in una casa che si affaccia su uno dei luoghi in cui è stata girata una scena del film, e quando l’ho comprata non lo sapevo. In qualche modo è un film che mi accompagna sempre. Quindi se mi chiedi cosa rappresenta la pornostalgia ti direi Santa Maradona, oppure la trattoria, andare allo stadio con mio padre. Quella è secondo me la pornostalgia.” 

 

Alma Marlia

Pistoia Blues 2022

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 Pistoia // 7 Luglio – 16 Luglio 2022

 

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7 Luglio 2022

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The Tallest Man On Earth

foto di Letizia Mugri

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12 Luglio 2022

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Manuel Agnelli

foto di Letizia Mugri
testo di Alma Marlia

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13 Luglio 2022

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Willie Peyote

foto di Aurora Ziani

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14 Luglio 2022

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Ariete

testo di Alma Marlia
foto di Aurora Ziani

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15 Luglio 2022

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Simple Minds

di Alma Marlia

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16 Luglio 2022

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Paolo Nutini

di Alma Marlia

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Willie Peyote @ Pistoia Blues

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• Willie Peyote •

Piazza Duomo (Pistoia) // 13 Luglio 2022

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foto di Aurora Ziani

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Willie Peyote @ Sequoie Music Park

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• Willie Peyote •

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Sequoie Music Park

Bologna // 1 Luglio 2021

 

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Willie Peyote @ Orion

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• Willie Peyote •

Orion Live (Roma) // 15 Dicembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Willie Peyote è ormai una realtà affermata: lo confermano i quasi 1000 biglietti staccati dall’Orion di Ciampino per questa serata, praticamente sold out, del tour Ostensione della sindrome – ultima cena.

Alle ore 23:00, dopo quasi due ore di attesa (casualmente c’era il derby Torino-Juventus…) Guglielmo (Willie Peyote ndr) sale sul palco, accolto dal boato del pubblico, in pantaloni scuri e giacca di velluto verde smeraldo, insieme ai componenti della Sabauda Orchestra Precaria, fiati compresi.

Si parte con L’effetto sbagliato ed è già delirio: si crea immediatamente una profonda empatia tra il rapper ed i suoi fan che lo accompagneranno, senza mai mollare un secondo, per due ore filate di concerto.

La scaletta è potentissima. Oltre agli ultimi successi dei due stupendi dischi (ovviamente sono di parte) Educazione sabauda e Sindrome di Toret non mancano pezzi più datati come DJ e call center, Tutti mi vogliono bene, Dettagli e Soul Ful.

Il concerto è un condensato di tematiche di attualità come il lavoro, la religione e la politica; soprattutto vedere i giovani presenti seguire a squarciagola Guglielmo fa proprio ben sperare perché, come sempre, il rapper più “anomalo” della scena ha calpestato tutti i cliché di genere, andando dritto alla sostanza con la solita sfrontatezza e il suo sottile sarcasmo.

Non manca ovviamente la buona musica: le parole magistralmente incastrate da Willie sono sempre scandite da un funky beat pazzesco che fa muovere il culo pure ai più ingessati.

Dopo le immancabili Portapalazzo, Peyote451 (L’eccezione), Outfit Giusto e I cani, arriva a salutare il Capitano Matteo dedicandogli la dirompente Io non sono razzista ma con una calorosa accoglienza ed ovazione del pubblico.

Anche questa questa volta Willie è stato un vero cortocircuito: ha acceso l’Orion e speriamo non si spenga presto.

Ah! Prima di concludere vorrei fare un ringraziamento speciale a Matteo, Andrea e Maria Chiara, che hanno dovuto subire le mie gomitate per i primi 3 pezzi a causa dell’assenza della Pit area!

 

 

SETLIST

Effetto sbagliato

Metti che domani

Willie pooh

Dettagli

Il gioco delle parti

Le chiavi in borsa

Dj e call center

Portapalazzo

La dittatura

Soul ful

Giusto la metà di me

Tua madre

Etichette

Peyote451 (L’Ecceione)

Le ragazze

Outfit giusto

C’hai ragione tu

 I cani
Io non sono razzista ma

C’era una vodka

Che bella giornata

Ottima scusa

Vendesi

E allora ciao

 

Grazie ad Antenna Music Factory

Foto e Testo:  Simone Asciutti[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”10317,10325,10311,10314,10324,10320,10316,10323,10322,10318,10321,10315,10313,10312,10319″][/vc_column][/vc_row]

Concerto per Genova

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• Concerto per Genova •

Genova (RDS Stadium) // 17 Novembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Il 14 agosto 2018 è iniziato come un giorno tra tanti.

Mi alzo, doccia, colazione e mi preparo per andare al lavoro. Un lavoro di quelli che amo, quelli dove al centro di tutto c’è la musica. Tutto sommato, una bella giornata.

Ore 12:05

“Hai visto cos’è successo a Genova?”.

“No, che è successo?”.

“Meglio che accendi la tv”.

Esco dal bagno. E mi dirigo in salotto. Tv già accesa e il mio collega (Carlo Vergani, ndr) davanti allo schermo.

“Carlo metti il TG, Alessio mi ha detto che è successo qualcosa a Genova”.

“Ah lo so VEZ. Vieni a vedere”.

Questo è il mio primo ricordo di quel giorno.

Un giorno nel quale in un primo momento ho creduto che questa storia potesse essere un po’ come le tragedie successe a L’Aquila nel 2009 oppure come il terremoto dell’Emilia del 2012, per poi rendermi conto che con quel tipo di tragedie, questa non ha nulla a che vedere.

Questa, piuttosto, ricorda il disastro del Vajont del 1963. Un disastro prevenibile.

E se ci fosse qualcosa da dire riguardo al 14 agosto 2018 e al crollo del ponte Morandi, forse, gli abitanti e le vittime potrebbero dire la stessa cosa: tutto era prevedibile e previsto.

Sicuramente la morte di tutte quelle persone poteva essere evitata.

Quarantatré persone rimaste vittime dell’incuria e della mancanza di controllo (vittime ricordate qui, sull’articolo di Panorama)

E se L’Aquila e l’Emilia si sono rialzate, così farà anche Genova, ma con una consapevolezza in più: non ripetere più quell’errore e non abbassare mai la guardia, perché i cittadini in prima persona devono occuparsi e preoccuparsi del proprio territorio.

E così tra una fotografia e l’altra e il susseguirsi di artisti che noi di VEZ amiamo, riesco a parlare con il presentatore dell’evento che condivide con noi la rabbia e l’amarezza provata per l’avvenimento che poteva non accadere.

Incontro anche l’organizzazione il Ce.Sto, tra i promotori delle due serate.

Il Ce.Sto nasce più di 30 anni fa nel Centro Storico di Genova, come associazione di volontari laici e cristiani. E’ un contenitore che accoglie obiettivi educativi, creativi e culturali, fornendo percorsi e strumenti per valorizzare e rafforzare il potenziale di ciascuno.

Le attività dell’associazione si focalizzano su educazione minorile, accoglienza di famiglie straniere, integrazione sociale e attività culturali sul territorio con una particolare attenzione al lavoro di rete e alla figura del volontario, che gioca un ruolo fondamentale all’interno dell’Associazione.

Il Ce.Sto ci racconta l’attivismo che da qualche tempo impegna la popolazione e spiega anche il proprio impegno e volontà di creare consapevolezza nei cittadini, i primi interessati al benessere della propria città.

Attivismo in collaborazione con l’altro supporter e organizzatore di queste due serate, l’organizzazione Love What U Love che nasce a Genova nel 20015 e organizza serate di libera espressione e dove quello che ami non ha giudizio.

Live Music, Arte e tutti i nostri cuori al centro della scena allo scopo di creare una rete di artisti locali e non, appoggiandosi all’aiuto dei Giardini Luzzati che si sono mostrati entusiasti dell’idea.

E adesso non resta che rimboccarsi le maniche e fare il più possibile per imparare da quello che è successo, in questo caso per ricordarsi che la vita è una e che curarsi l’uno dell’altro significa vivere e sopravvivere.

Grazie quindi a questi artisti, Ex-Otago, Lo Stato Sociale, Canova, Motta, Willie Peyote, Rezophnic, Francesco Baccini, Era Serenase, Banana Joe, Jess e a tutti gli altri che il giorno dopo, domenica 18, hanno scaldato il palco dell’RDS Stadium di Genova.

 

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Sono contenta di aver partecipato, qui come ad Amiche per l’Abruzzo il 21 giugno 2009, al Concerto per l’Emilia del 25 giugno 2012 e a Italia Loves Emilia del 22 settembre 2012.

Grazie, perché ancora una volta l’arte, la musica e le persone, più di ogni altra cosa sanno unirsi quando ce né più bisogno per mostrarci la via della solidarietà.

E che ci serva da monito, ogni giorno.

Grazie a This is Core per l’organizzazione assieme a Il Ce.Sto e Love What U Love.

Il contributo dei nostri biglietti andrà alle famiglie degli sfollati tramutandoli in buoni spesa e alle attività che sono state toccate sensibilmente dal crollo del ponte Morandi.

Per poter donare invece, l’IBAN di riferimento è del Dopolavoro Ferroviario su cui si appoggia il Comitato degli sfollati

Dopolavoro Ferroviario di Genova Pro Sfollati di Via Porro e Campasso

Numero: IT86Y03359016001000001 61754[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Testo: Sara Alice Ceccarelli

Foto: Alessio Bertelloni | Sara Alice Ceccarelli
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Willie Peyote

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Willie Peyote feat. Frank Sativa @ Verucchio Festival // July 27, 2018

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Thanks to Verucchio Festival e Ponderosa Music & Art

 

 

 

 

 

 

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Willie Peyote

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Willie Peyote @ Teatro Verdi – Cesena // April 6, 2018

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Thanks to Retro Pop Live, Antenna Music Factory and Big Time Ufficio Stampa per la Musica

 

 

 

 

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