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Ma quanto è puttana questa felicità?

Ma quanto è puttana questa felicità?

| Luca Ortolani

Se ieri sera avessi avuto modo di fermare un attimo Tommaso Paradiso (nella sua totale illegalità estetica, tra l’altro) avrei preteso una risposta chiara e tonda a una mia domanda.

Poiché uno dei miei motti è: la vita è una puttana poi arriva lui e sostituisce la parola “vita” con “felicità” e mi rendo conto che la felicità è puttana davvero, ma davvero tanto. Una felicità “che dura un minuto ma che botta ci da”.

Ieri sono arrivata all’Unipol Arena di Bologna, per la terza tappa del tour dei TheGiornalisti, band che ormai non ha bisogno di grandi presentazioni, perché nel giro di pochi anni è riuscita benissimo a presentarsi e farsi spazio da sola nel panorama della musica italiana.

Sono arrivata a Bologna con la mia compagna di avventure e disavventure, nonché direttrice di questo magazine: Sara Alice Ceccarelli.

Il LOVE tour ha registrato sold out in ogni palazzetto possibile, con l’aggiunta di un secondo giro di date, perché per questo primo giro i biglietti sono andati letteralmente a ruba.

Tutto esaurito, un po’ come me e come i parcheggi intorno all’Unipol Arena (ndr).

Amo la parola LOVE, anche se ieri, appunto, il titolo della mia giornata non era proprio questo, ma la musica aiuta in ogni circostanza.

Alla musica non rinuncerei mai, neanche in una di quelle giornate talmente storte nelle quali la parola LOVE vorresti tipo eliminarla dal vocabolario.

Ma bando alle ciance e si va.

Inizio live previsto per le 21:00 e dalla tribuna est è tutta un’altra storia.

Dopo il classico quarto d’ora accademico inizia lo spettacolo, con un pubblico in delirio e una partecipazione continua, nessuno ha smesso di urlare e cantare. Nemmeno per un attimo.

Un concerto nel concerto, insomma, iniziato con Zero stare sereno e da lì, è stato un andare avanti e indietro nel tempo.

Brani come Fatto di te e Il tuo maglione mio, si alternano a pezzi del nuovo album come Controllo e Una casa al mare.

Non sono mancati neanche pezzi storici storici come Proteggi questo tuo ragazzo e Promiscuità, hit di inizio carriera che non tramonteranno mai, e che per chi segue la loro musica dagli esordi, finiscono per emozionare sempre un po’ di più.

L’unica canzone che avrei eliminato dalla scaletta è Riccione, ma solo perché ho rifiuto per quei singoli super commerciali che non rispecchiano assolutamente lo stile essenziale del gruppo.

A questo live non è mancato nulla. Si è vista una band consolidata e un Tommaso Paradiso in formissima, che tra salti e battute col pubblico, è stato capace di intrattenere andando oltre le solite frasi che si dicono durante i live.

Originali? COMPLETAMENTE.

 

Testo: Claudia Venuti

Foto strappalike anche se non intenzionale: Sara Alice Ceccarelli