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La Rappresentante di Lista @ Bronson

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• La Rappresentante di Lista •

 

G O   G O   D I V A   T O U R

 

Bronson (Ravenna) // 02 Marzo 2019

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Sono trascorsi circa tre mesi dal festival organizzato da Woodworm al Bi Nuu di Berlino. Un evento unico nel suo genere che ho avuto la fortuna di vivere dalla prima fila e a cui hanno preso parte gli artisti più influenti dell’etichetta.

In due giorni di musica e condivisione, sono saliti sul palco nomi del calibro di Fast Animals and Slow Kids, I Ministri, Motta.

Proprio in apertura al concerto di Motta, ho avuto una folgorazione: è entrata in scena una figura femminile dai lunghi capelli neri, scintillante nella sua tuta rossa, attillata, cosparsa di brillantini.

Con lei, alla sua destra, il fidato compagno: voce, chitarra e basso. Con loro, una band di musicisti formidabili.

Un’onda di energia e un boato emotivo che ho percepito quando sono partite le prime note di uno dei brani del nuovo disco, presentato lì in anteprima. Un inno dedicato al corpo, tema così intimo e delicato per me. Un corpo descritto come scrigno di vita, scenario di cambiamenti, fonte inesauribile di forza.

Un corpo descritto come, forse, non ero mai riuscita a sentirlo e che, finalmente, ho percepito di nuovo mio. Si è creato così il mio legame profondo, sigillato da pancia a pancia da un cordone ombelicale, con La Rappresentante di Lista.

La band, nata nel 2011 dall’incontro tra Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, è protagonista del fortunato tour di Go Go Diva, terzo lavoro in studio pubblicato lo scorso 14 dicembre e anticipato dall’uscita del singolo Questo Corpo.

Un album che ho ascoltato ininterrottamente e una data, quella al Bronson di Ravenna di sabato 2 marzo, che avevo cerchiato, non appena resi noti tutti gli appuntamenti e le location.

Location che si è riempita giusto in tempo per l’arrivo sul palco di Dario, vestito della sua Sicilia, in un competo di lino grigio.

Subito dopo Enrico Lupi alle tastiere, alla tromba e ai synth, Marta Cannuscio al sorriso, al flauto magico e alle percussioni, Erika Lucchesi alla chitarra e sassofono e il batterista Roberto Calabrese, importante new entry.

Su luci offuscate e cori polifonici, si staglia la voce di Veronica, ancora dietro le quinte, ad intonare, per un’apertura solenne, Gloria. Quando appare, in tutta la sua presenza scenica, il pubblico esplode, si fa ancora più vicino, più attento, più caloroso.

La prima parte del live è dedicata ai nuovi pezzi di Go Go Diva, che si susseguono uno dopo l’altro, in un’atmosfera sospesa, onirica, ricreata da sapienti giochi di luce sullo sfondo a tinte argentate.

Uno spettacolo ben strutturato, completo, coinvolgente. Su basi derivanti direttamente dal teatro, quella costruita da La Rappresentante di Lista è una vera e propria performance: lei canta in modo sublime, tra tecnica e un’incredibile spontaneità, danza, recita, parla con tono pacato, consapevole.

Ci sono momenti in cui ci sentiamo così giù da pensare di aver toccato il fondo. In quei momenti sono i nostri organi a venirci in aiuto, il nostro sentire. A chi ci vuole sempre deboli, a chi ci vuole sempre forti. A chi ci vuole vinti. Perché a vincere, sia invece, la vita, il desiderio. Perché a vincere sia Questo corpo”. In quel frangente, il tempo si è fermato.

Ho ascoltato ad occhi chiusi, lucidi, parola per parola, trasportata dal suono violento delle chitarre, dalle distorsioni dei sintentizzatori, dai colpi della batteria in linea con i battiti del mio cuore. La ruota ha compiuto il suo giro.

Siamo Ospiti apre ad un sipario politico e sociale, coerentemente all’impegno che la band ha sempre dimostrato.

Tutti i componenti indossano la maglia di Sea Watch, organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che svolge attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.

Un accorato invito a sentirci tutti ospiti dello stesso mondo e ad essere porti aperti, come esseri umani. Stessa matrice per Panico, canzone dedicata ai fatti accaduti a Piazza San Carlo a Torino nel giugno 2017.

Un’emozionante esecuzione in acustico, che sottolinea l’accostamento di grande effetto tra immagini di terrore e l’idea di una festa distorta e che termina in una risata sarcastica, quasi rassegnata.

Nel finale, scoppia The Bomba. Si salta, si balla, in un’evoluzione ai limiti del punk! Dario lancia la giacca e suona sulle casse, sopra la prima fila. Veronica duetta con la sorella Erika, per una carica elevata al quadrato.

Nell’apparente finale, perché i sei salutano ed escono per pochi minuti. A rientrare, in realtà, è solo Mangiaracina.

Con l’unico strumento della voce, intona un verso: “Quando passo in via degli uomini mi sento sempre la protagonista, alle prossime elezioni sarò io La rappresentante di lista”. Cantiamo con lui il brano manifesto del gruppo, contenuto nel primo LP del 2014, Per la via di casa. In un attimo, sembra davvero di camminare, in corteo, per le strade di un paese con l’obiettivo di far valere le proprie idee.

Ecco riapparire anche Veronica che sorride, divertita, a questo momentaneo scambio di ruoli. Sono di nuovo tutti sul palco, per un bis all’insegna della solennità. Scorrono fluide, malinconiche, intime Un’isola, Woow e Mina vagante.

Dai siderali spazi del cielo attraverso cui “volerò come una bomba sulla casa che ho sognato/ volerò come una rondine/ dalle strade grideranno primavera”, lo sguardo torna, appunto, sulle strade.

Quelle vie di Coventry percorse, in completa nudità, a cavallo, dalla figura novecentesca di Lady Godiva, musa ispiratrice de La Rappresentante di Lista. Ella pare materializzarsi, all’eco finale di urla di libertà della cantante, al grido sciamanico di “Corri Diva, sei libera! Vai Diva, Go Diva!”.

Poi, proprio come a teatro, le luci, di colpo, si spengono.

Ad essere illuminato per qualche secondo è l’abbraccio riconoscente di tutta la band.

Un abbraccio che racchiude la profonda umanità, l’occhio sempre attento alle relazioni umane, ai sentimenti, alla femminilità e all’attuale necessità di fare la differenza, nel quotidiano, che contraddistinguono La Rappresentante di Lista.

È il suo non riuscire a trattenere, quello che ha voglia di dare. E a noi, sabato, è arrivato tanto.

È arrivato tutto.

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Big Time

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Testo: Laura Faccenda

Foto: Luca Ortolani

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