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Pinguini tattici nucleari: la musica è la salvezza dell’anima

Pinguini tattici nucleari: la musica è la salvezza dell’anima

| Luca Ortolani

Il gruppo rock indie bergamasco si racconta in questa intervista parlando di successo, amore e provincia e del perché ha scelto di rimanere “fuori dall’hype”.

Finalmente nel 2019 sono arrivati alla grande svolta con il loro quarto album, uscito lo scorso 5 aprile dal titolo “Fuori dall’hype” per la SONY. Un grande salto per la band nata a Bergamo nel 2012 con all’attivo già 3 album autoprodotti che in poco tempo hanno visto incrementare il consenso e la loro fan base fino ad arrivare a 20 milioni di streaming e 7 milioni di visualizzazioni su Youtube.

L’album è stato anticipato dai singoli Verdura, che ha già superato 1 milione di stream su Spotify, Sashimi e dalla title track, Fuori dall’hype, singolo uscito lo scorso 15 marzo.

 

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Ma perche fuori all’hype? Cosa significa per voi?

“Hype è una parola che da qualche anno è entrata nel linguaggio comune. Per un artista, generare hype significa creare  – grande attesa per il proprio prodotto –  ma l’hype non si spiega, non ha regole. Capita o non capita. Molti artisti passano la vita ad inseguirlo, corrono e si dimenano per essere i prescelti. Spesso l’hype si posa proprio su coloro che stanno fermi e non lo desiderano, come una farfalla. Vola dove la porta il vento, e poi se ne va di nuovo. Chi è fuori dall’hype vive dove il vento non porta farfalle.”

Come nasce la vostra musica?

“La nostra musica nasce per fare stare meglio le persone, non è fatta per deprimersi, anzi è una musica per lasciare andare.  Un concentrato di energia, positività, ma che cerca allo stesso tempo di fare riflettere l’ascoltatore. Un urlo che è insito nella volontà di emergere e che è tipico di chi vive in provincia, in particolare in un ‘area poco conosciuta e considerata come la nostra del bergamasco. La musica per noi è la medicina dell’anima.”

 

Fuori dall’hype è quindi un album che parla d’amore?

Si, per alcuni brani ci concentriamo sull’amore, per esempio Monopoli, però ce ne sono altri che non parlano solo di quello, come Sashimi che tratta il tema della gelosia. Scatole racconta il rapporto tra padre e figlio, Freddie che tratta l’amore a livello sociale ed è anche un chiaro omaggio a Freddie Mercury. E anche Fuori dall’Hype parla del nostro amore per la musica.

 

Altra protagonista di tante canzoni è poi la provincia

Il tema della provincia è sempre stato importante per noi. Lo stesso titolo dell’album Fuori dall’Hype si riferisce al vivere “fuori” anche da un punto di vista geografico, distaccato dalle grandi città come può essere Milano. E la provincia è un aspetto soprattutto sociale per noi, quindi arrivi a parlare anche delle persone che ti trovi attorno e che la vivono.

 

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Quali sono musicalmente le vostre ispirazioni?

Alcune sono cambiate e altre sono rimaste costanti negli anni. I Queen sono una di quest’ultime per esempio. A livello italiano Lucio Dalla sicuramente (citato anche in Verdura) mentre tra le più attuali apprezziamo Calcutta, Giorgio Poi, Ex Otago, Gazzelle.

 

Un tour di successo con date sold out che vi ha visto calcare anche palchi importanti fino ad arrivare al concertone del 1 maggio a Roma e che proseguirà anche per tutta l’estate in giro per l’Italia

“Salire sul palco è sempre una liberazione meravigliosa, vedere tutti quanti cantare con noi. Aspettavamo da tanto tempo questo momento. Ogni nostro concerto è sempre diverso, tanta interazione con il pubblico. Il bello dei nostri live che è ancora tutto da scrivere, una grande sfida da una parte e una grande festa dall’altra.”

 

Un consiglio per i ragazzi che vogliono intraprendere la carriera nel mondo della musica?

“Sfatiamo il famoso trittico “sesso, droga e rock’n’roll”, ma piuttosto ai più giovani il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di impegnarsi e crederci sempre, di macinare chilometri, autogrill, sudore e partiture.

 

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Ironici, eclettici, irriverenti, non si danno una regola e soprattutto non la rispettano. Sono fatti così, a modo loro i Pinguini Tattici Nucleari, ragazzi giovanissimi a partire dal frontman Riccardo Zanotti (voce), Elio Biffi (tastiera), Lorenzo Pasini (chitarra), Matteo Locati (batteria), Nicola Buttafuoco (chitarra) e Simone Pagani (basso).

Sono anche degli ottimi musicisti, ho avuto modo di assistere alla loro data di Cesena al Vidia club e bisogna dire che non è un aspetto scontato saper stare su un palco. Lo stesso vale per il concertone del 1 maggio a Roma e, chissà se alla fine avranno giocato alla play station con Noel Gallagher e chi avrà vinto tra Manchester e Inter?!

In attesa di sapere il risultato del match, bisogna ammettere che a questi “pinguini” (metaforicamente parlando) vuoi bene da subito e ti ci affezioni a prescindere!

Puoi parlarci di tutto, tante le tematiche affrontate nelle loro canzoni: temi di attualità seri o meno, storie raccontate in maniera veramente strepitosa fino ad essere anche politacally (s)correct. Soprattutto sanno parlare bene di amore (in tutte le sue sfumature) e, se già ci avevano fatto scendere la lacrimuccia con canzoni come Irene e Tetris, in fuori dall’hype hanno fatto davvero centro.

CHAPEAU!

 

Ivana Stjepanovic