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Tobia Lamare “Songs for the Present Time” (Lobello Records, 2019)

Tobia Lamare “Songs for the Present Time” (Lobello Records, 2019)

| Francesca Garattoni

(Ricetta italo-americana per un ottimo indie rock)

 

Prendiamo il sound di Bob Dylan, aggiungiamo un poco dei The Cure e Mudhoney q.b. e una spolverata di musica alternativa salentina.

Incorporiamo nell’impasto amore, vita, morte.

Uniamo tutti gli ingredienti.

Il risultato finale?

Tobia Lamare (pseudonimo di Stefano Todisco), da circa vent’anni musicista e compositore per teatro, documentari, film, scelto come gruppo di spalla per artisti quali Kings of Convenience e Iggy Pop & The Stooges. Ha esordito con gli Psycho Sun, ma dal 2008 ha dato una svolta alla sua carriera come solista e cantautore.

Girando per il mondo è stato plagiato da diversi sound, culture lontane da casa sua, dal suo mare. Si è imbattuto in realtà differenti, a contatto stretto con universi musicali vari, ma così catarticamente simili, suonando per festival importanti come lo Sziget (Budapest), ma anche per feste di paese, club, biblioteche.

Il profondo contatto col mare lo ha ritrovato poi con l’oceano, come a dimostrazione che per quanto possa essere lontano da casa sua, l’acqua è l’unico elemento di congiunzione con le sue radici, con la sua terra natia.

Dopo i successi nel 2010 di The Party, nel 2012 con Are you ready for the Freaks e nel 2017 con Summer Melodies, finalmente esce Songs for the Present Time, album di nove canzoni scritte interamente da Tobia durante questi ultimi anni di tour in giro per il globo terracqueo.

Nonostante disco sia stato prodotto e arrangiato interamente nella Masseria Lobello, vicino Lecce, le varie influenze Blues and Soul tipiche della west coast americana sono preponderanti in tutti i brani, anche grazie all’uso di strumenti classici per il country come l’armonica a bocca. 

Un album nato in movimento ma completato in un posto magico, solitario e tranquillo, registrato tra il maggio 2018 e il maggio 2019, a cui hanno partecipato nomi importanti come Andrea Fazzi (Sud Sound System, La Municipàl, Major Lazer) mentre le batterie sono in collaborazione con Marco Lovato (Caparezza).

Il primo singolo uscito è Endless, che testimonia l’amore fraterno, il forte legame che unisce due consanguinei soprattutto nell’affrontare momenti drammatici come la malattia o la morte. Testimonianza della continuità dell’amore oltre la morte, di come sia impossibile lasciar andare qualcuno a cui teniamo. Rimane dentro di noi, conviviamo e ci abituiamo a questa sensazione di mancanza.

Il brano è anche colonna sonora del corto Ius Maris, vincitore del premio Migrarti 2018 e presentato durante l’ultimo Festival del Cinema di Venezia.

Il disco è un agglomerato di sonorità e di tematiche, la maggior parte dei brani sono nati in viaggio (Dada, Lost without you, Loves means trouble), mentre altri sono frutto di prove acustiche sulla spiaggia (Vampire e Higher). 

In The Big Snack Tobia tratta della malinconia del Sud, che nasce nel momento in cui la lontananza dai sapori e dagli odori della propria terra risulta quasi insopportabile.

My Flavia racconta la vita che nasce – una canzone di benvenuto alla nuova arrivata in famiglia – mentre in Endless si celebra morte; in questi brani è da notare che tutti gli strumenti sono suonati da Tobia stesso.

Dopo la lettura dei diari di bordo di due eroine che nel 1935 partirono da Londra per arrivare in Sud Africa a bordo di motociclette, partorisce This Road, onorando la memoria e il coraggio di queste donne, che, in tempi impossibili, hanno avuto la prepotenza di imporre il loro volere in una società fortemente maschilista.

Un album emotivo, profondo, artistico. Il calore della campagna, il profumo della Puglia, il sapore metallico dello smog nelle grandi città, la tranquillità della periferia. L’angoscia insostenibile e conseguentemente l’elaborazione del lutto, la gioia smisurata per una vita che nasce, questo è il contenuto del disco, e non solo. Un pellegrinaggio in giro per il mondo e nel cuore dello stesso. Differenti culture si approcciano, si fondono e confondono grazie alla musica e ai sentimenti.

Particolarità ultima di questo album risiede nella copertina. Il cantante ha scelto per ogni brano una foto anni ‘30 e del dopoguerra trovate nei mercatini, che presentano scene di vita quotidiane. Tutto molto indie.

 

Tobia Lamare

Songs for the Present Time

Lobello Records, 2019

 

Marta Annesi