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Aspettando Indie Pride 2019: Sem&Stènn

Aspettando Indie Pride 2019: Sem&Stènn

| Francesca Garattoni

Sem&Stènn, insieme nella vita e nella passione che li unisce, si conoscono nel 2007 in un blog di musica ma si incontrano solamente dopo quattro anni, nel 2011. Da lì suonano come dj in diversi club milanesi fino al 2015, quando decidono di dedicarsi ai loro inediti. Nel 2016 pubblicano Wearing Jewels&Socks, progetto interamente indipendente. L’anno seguente partecipano a X-Factor 11 e vengono selezionati tra i dodici finalisti in gara. Dopo questa esperienza pubblicano The Fair, inedito presentato alle audizioni del programma e registrano Baby Run con la partecipazione di Manuel Agnelli. Nel 2018 esce Offbeat, album di 10 tracce, seguito da un tour nelle principali città italiane. Quest’anno pubblicano due nuovi singoli: K.O. (feat. YaMatt) e OK VABBÉ, entrambi in lingua italiana. 

Il 26 ottobre 2019 Sem&Stènn presenteranno al TPO di Bologna l’ottava edizione dell’Indie Pride Festival, evento attraverso cui i protagonisti del mondo musicale lottano contro bullismo, sessismo e omotransfobia. 

Come si aderisce a Indie Pride e voi quando lo avete fatto?

Sem: Abbiamo firmato l’adesione a Indie Pride un anno e mezzo fa ad un festival. La cosa carina è che noi, come gli altri artisti, abbiamo aderito firmando la carta d’intenti con un bacio (bacio che si “stampa” sul modulo cartaceo). Abbiamo quindi dovuto mettere un rossetto ed eravamo contentissimi perché potevamo scegliere il colore. Ovviamente io e Stefano abbiamo fatto a gara per fare l’impronta più grossa.

Vi aspettavate di essere chiamati per presentare quest’evento?

Sem: No, però ci aspettavamo di essere chiamati prima o poi. Non sono tanti i pionieri in Italia del mondo queer e lgbt. Questo era un evento che avevamo già “puntato” ma non avevamo pensato di presentarlo. Quando ci hanno chiamato siamo stati felicissimi.

Stènn: In realtà eravamo vicino al telefono ad attendere lo squillo (ride). Il debutto all’Indie Pride sarà un debutto in grande stile soprattutto perché lo presenteremo.

Avete avuto personalmente esperienza di bullismo e/o omofobia? Quale comportamento avete adottato?

Sem: Guarda, si può dire che lo viviamo quasi tutti i giorni. La discografia è molto maschilista e omofoba, c’è tanto pregiudizio. In generale lo show business omosessuale è visto ancora come una cosa che viene presa raramente sul serio e che viene collegata a degli immaginari non di spessore. L’esperienza mediatica che abbiamo avuto ci ha dato visibilità ma ci ha esposto anche a molte critiche, però abbiamo reagito in grande perché se stai lì a leggere tutto quello che la gente scrive e a dare tanto peso ad ogni cosa, ti fermi. Invece noi abbiamo la pellaccia dura.

Stènn: Indie pride è importante anche per questo. Fondere la musica con le lotte e i valori della società lgbt ci dà molta forza e non ci fa sentire soli.

È uscito il vostro nuovo singolo Ok Vabbè. Nel video c’è una grande rappresentanza del mondo dei “meno giovani”. Com’è stato girare un videoclip insieme alle vecchie generazioni, emblema dell’intransigenza verso tutto ciò che si discosta dal loro ordinario?

Sem: Nel video in realtà ci sono un po’ tutte le generazioni: sia i vecchi raccattati in piazza sia i bambini ma anche una donna incinta. Tutto questo racconta la realtà del paese in cui io sono cresciuto (Rosolini) e vuole un po’ rappresentare questo: il diverso approccio delle diverse generazioni a questa realtà ma anche come ci siamo sentiti integrati in un contesto del genere, rompendo il pregiudizio.

Stènn: Con grande sorpresa la partecipazione è stata molto sentita e molte delle comparse sono state spontanee. Siamo contenti di aver realizzato questo video come un esperimento sociale. È andato a buon fine. C’è speranza.

 

Cecilia GuerraFrancesca Di Salvatore