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Tre Domande a: Viadellironia

Tre Domande a: Viadellironia

| Redazione

Come state vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?

“Tutto quello che abbiamo sempre dato per scontato è stato messo in discussione: la certezza di poter fare delle prove, di poter registrare in studio. Ciò che ci sgomenta di più è questo stato di incertezza sul momento in cui potremo suonare live, in un vero live. Pensiamo inoltre che le condizioni di questa sospensione, ovvero lo stato di svilimento in cui versa la cultura, rendano molto difficile impostare una progettualità. È molto difficile provare entusiasmo e scrivere, studiare o proiettarsi in un futuro. Un artista non dovrebbe trovarsi ad operare in queste condizioni, perché sono cieche e claustrofobiche.”

 

Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

“Vogliamo che l’ascoltatore comprenda innanzitutto la narrazione della nostra musica, insieme ai suoi modelli; intendiamo quindi il suo contenuto esplicito. Ma ci preme molto che chi ascolta comprenda gli aspetti più impliciti di quello che facciamo. Infine, quello che davvero preferiamo constatare è quel feedback vivo, live, meno ordinato e apollineo, che risponde quando ci esibiamo. Il live è davvero un soffio vitale su una materia preordinata, e ci manca moltissimo. Fa di una statua un corpo.”

 

Progetti futuri?

“Abbiamo scritto un po’ di cose nuove e cominceremo a lavorarci. Ma non vediamo l’ora di suonare dal vivo il nostro disco d’esordio, quindi la nostra aspettativa è riposta soprattuto nell’esperienza del live e in una condizione creativa più serena.”