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Omär: tra amori che ritornano e incertezza

In un mondo dove ogni giorno si lotta per le proprie libertà e contro ogni pregiudizio, Omär ci ricorda quanto sia importante andare oltre ogni apparenza. Si espone con un progetto che affonda le proprie radici nell’incontro tra l’alternative pop e soul, al fine di promuovere la libertà di espressione attraverso la musica. 

“Amori che ritornano come le onde del mare sulla riva” così Omär ci presenta il suo nuovo singolo Ci risiamo, uscito il 30 ottobre in radio e su tutte le piattaforme digitali. L’artista racconta del brano come un “pezzo di vita” ed emozioni difficili da gestire in modo razionale. E’ un brano che parla della difficoltà di uscire da una relazione che in un modo o in un altro cerca di tornare, con tutte le sue fragilità. La base segue la linea del testo con sonorità dark-pop, con un’influenza di altri generi come il pop e il rock ed è stata prodotta da Etta Matters. Queste sonorità così varie tra di loro, non sono altro che l’evoluzione di sperimentazioni, negli anni, di generi musicali. Il 2 ottobre uscirà anche il videoclip ufficiale, girato da Fulvio Bellanzin (Fluo Making). Nell’attesa abbiamo posto qualche domanda alla nostra artista.

 

Ciao Omär, il 30 ottobre è uscito il tuo nuovo singolo. Immagino però tu stia lavorando a questo progetto da molto più tempo: raccontaci un po’ come è nato.

“Ciao a voi! Sì, il progetto Omär è online solo da aprile, ma ci sto lavorando da almeno un annetto. Ho deciso di intraprendere questo percorso perché avevo bisogno di esprimermi in qualcosa di autentico e di mio, senza dover pensare a cosa potrebbe piacere o a cosa sia vendibile e commerciale. Per ora il fine del progetto è rimasto invariato, mi aiuta a scrivere quello che voglio e come voglio.”

 

La scelta di rimanere in incognito è stata dettata da una sorta di “paura” ad esporsi o proprio per lasciare un pizzico di curiosità in chi ti segue?

“In realtà mi piaceva l’idea di parlare solo con la musica; essendo una ragazza spesso il focus nel mondo musicale si sposta su altro e per la verità volevo solamente evitare questo tipo di esposizione mediatica. Per quanto sembri una cosa “furba” il fatto di non farsi vedere in realtà mi crea non pochi disagi sui social, non è facile comunicare come quando ci metti la faccia.”

 

Parliamo del singolo, che hai dichiarato essere “un pezzo della tua vita”. Come ti sei sentita ad aver aperto una “porta” così grande a chi ti ascolta?

“È stato in verità liberatorio. Ci sono momenti in cui è bello condividere finalmente qualcosa che magari hai custodito gelosamente per molto tempo.”

 

Nel brano scrivi “avevo un uragano dentro”. Si percepisce la confusione e la poca lucidità data dalla sofferenza del momento. Quando hai deciso che era il momento di liberare questo uragano?

“Credo proprio di averlo esorcizzato con la scrittura di questo brano. Ti senti più leggero una volta che vedi tutto nero su bianco, è come se chiudessi un capitolo per iniziarne di nuovi.”

 

La base creata con sonorità dark-pop si fonde perfettamente con il significato del testo. Trasmette la fragilità e la difficoltà di prendere una scelta. Sappiamo che è stata prodotta in collaborazione con Etta Matters. Come mai la scelta è ricaduta proprio su Etta? Avevate già collaborato?

“Etta è un mio carissimo amico ed è una persona di cui mi fido ciecamente dal punto di vista musicale. Lavoriamo insieme da qualche anno e abbiamo avuto modo di influenzarci a vicenda a tal punto da aver sviluppato una specie di linguaggio musicale comune. Ha uno splendido gusto e soprattutto è stato uno dei primi ad ascoltare sul serio la mia visione del progetto.”

 

A breve uscirà anche il videoclip. Ti ritieni soddisfatta del lavoro eseguito? Pensi che riuscirà a trasmettere l’essenza del brano stesso?

“Credo che il videoclip completi in qualche modo il brano stesso, molti amici mi hanno detto di aver capito ancor più profondamente il significato di Ci risiamo, dopo averlo visionato.”

 

In questo particolare periodo storico, in cui il mondo della musica ne sta risentendo molto, qual è il tuo punto di vista da artista? Credi si potrà trovare una soluzione per “salvare” ciò che è stato perso in questo anno di buio totale?

C’è sempre una soluzione, l’essere umano si adatta con facilità, nonostante le disgrazie. È stato un anno difficile, spero che però ci porterà ad imparare ad apprezzare di più le cose semplici e i piccoli momenti di serenità. Oltretutto spero vivamente che le enormi lacune che sono venute fuori nel contesto artistico-musicale siano pian piano risanate in qualche modo. Se prima era più facile nasconderle, ora sono chiaramente visibili, spero vivamente che non si torni indietro.

 

Quest’anno è comunque stato molto produttivo per te. Ti va di svelarci qualcosa dei tuoi progetti futuri?

“Per ora ci sono in previsione nuovi singoli e la speranza di poter risalire presto su un palco.”

 

Elvira Cerri

futura 1993, intervista, omär