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Tre Domande a: Guidobaldi

Tre Domande a: Guidobaldi

| Redazione

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Sono molto legato a tutte le canzoni di Scusate il ritardo, il mio primo album, ma sceglierei Cartolina Portuense, non solo perché è stato il primo singolo, ma anche perché è il brano con cui si apre il disco: è il primo di sei capitoli di una storia d’amore in cui l’ascoltatore si può immedesimare.

 

Come ti immagini il tuo primo concerto live post-pandemia?

Nell’immediato? Mi immagino un concerto in acustico, molto intimo, col pubblico distanziato, ma entusiasta di ritrovarsi ad ascoltare della musica dal vivo. Sarà potente e sicuramente molto emozionante per tutti noi. Quando invece avremo davvero sconfitto il virus, allora il concerto sarà una festa dalle chitarre distorte e dai piedi pestati. In ogni caso, non vedo l’ora di girare l’Italia con la mia chitarra.

 

Quanto punti sui social per far conoscere il vostro lavoro?

Non sono mai stato molto attivo sui social, anzi sono fermamente convinto del fatto che la miglior promozione possibile per noi artisti siano i concerti. Ma la pandemia ci ha insegnato che il flusso digitale è l’unica cosa inarrestabile, perciò ho iniziato a dedicar loro più tempo, per cercare di rimanere in contatto con il mio pubblico e anche per cercare di ampliarlo, ma non sono e non sarò mai un influencer, il mio posto è sul palco e non dietro a un telefono.