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Tre Domande a: Zoelle

Tre Domande a: Zoelle

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

Il progetto Zoelle nasce in piena quarantena, durante il primo lockdown. La solitudine di quel momento mi ha spinto a tirare fuori i pensieri più profondi e metterli in rima, sfruttando quell’irreale silenzio per dare voce a tutte le sensazioni negative che mi divoravano dentro. Un vecchio pianoforte e una chitarra sgangherata mi hanno permesso poi di trasformare tutto questo in musica e in seguito, grazia alla collaborazione con Joestar e Akiyame, i miei attuali produttori, ho confezionato le mie prime canzoni.

 

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare? 

Nel futuro immediato mi piacerebbe collaborare con Etmo, un giovane rapper di Torino che fa parte del roster RKH e registra nell’omonimo studio a cui mi appoggio per i miei brani. Mi sono innamorata del suo stile e della sua musicalità e credo che con la produzione giusta potremmo tirare fuori qualcosa di speciale.

 

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perchè? 

Se dovessi scegliere una sola canzone sarebbe senza dubbio Fanfara Dark, il mio brano d’esordio. Comporla è stato come fare un salto nel buio. Mi ha portato in una dimensione nascosta, in cui mi sono svestita dei panni di Martina per indossare quelli di Zoelle. Probabilmente avevo solamente bisogno di dimostrare a me stessa di potercela fare e quel brano rappresenta in pieno l’iniezione di fiducia di cui avevo bisogno per andare avanti e inseguire i miei sogni.