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Fast Animals and Slow Kids “È Già Domani” (Woodworm/Believe, 2021)

Fast Animals and Slow Kids “È Già Domani” (Woodworm/Believe, 2021)

| Francesca Garattoni

Che dovessimo guardare oltre i tempi di Hybris e Alaska, i Fast Animals and Slow Kids ce l’avevano detto già con Animali Notturni: “Ma oggi / Ho trent’anni / Vorrei soltanto dire quello che mi va / Lo so, ti parrà strano / Ma in fondo questa è la mia nuova libertà”. E questa nuova libertà se la sono presa tutta anche nel loro ultimo album, dal titolo È Già Domani, e anticipato dai singoli Come un animale, Cosa ci direbbe (in collaborazione con il rapper torinese Willie Peyote) e Senza Deluderti. 

Continua quindi la svolta cominciata due anni fa sia nei suoni, non solo più leggeri ma anche più sperimentali, che nei testi. C’è meno rabbia e quello spazio è stato riempito da una vasta gamma di sentimenti diversi, a tratti anche contrastanti: da Stupida Canzone con la necessità di trovare il proprio posto nel mondo a Fratello mio che è un inno all’empatia e alla compassione (quelli che Milan Kundera definiva i “sentimenti più pesanti di tutti”) passando per Senza Deluderti, dove si mischiano le diverse sensazioni che si provano alla fine di una relazione. La profondità dei testi rimane quindi sempre la stessa e si riconferma il marchio di fabbrica della band perugina. 

Dodici tracce che sembrano quasi delle fotografie, delle istantanee di tanti momenti e quindi piuttosto diverse tra loro. Sono canzoni che non solo si ascoltano, ma in qualche modo si guardano (passatemi la sinestesia): un esempio su tutti è Lago ad alta quota, che sembra sia stata scritta guardando esattamente le immagini che descrive, come la cena in solitudine, il lago di montagna o la persona che si arrovella davanti a uno specchio. 

È dunque un album concreto, dove tutto è visibile – a volte anche le metafore — e di conseguenza risulta piuttosto facile immedesimarsi in questo o quel verso, sia che si parli di calzini spaiati collezionati nel letto che più ampiamente e genericamente di insoddisfazione. Però non manca la poesia, nemmeno quella con la P maiuscola, quella di Pavese o di De André che fa capolino in Senza Deluderti e in Rave.

Non mancano poi i riferimenti al tempo, che è un po’ una costante della loro discografia, soprattutto al fatto di non averne e cercarne sempre di più, in continuazione. Riferimenti che si potevano scorgere fin dal titolo del disco nonché della prima traccia È Già Domani, una canzone quasi acustica che guarda prima un po’ indietro per poi prepararsi a guardare avanti e che crea una sorta di cerchio con la coda dell’album, È già domani ora.

Insomma, l’ultima fatica dei FASK è un disco che ricorda vagamente un quadro impressionista (continuo con le sinestesie), con tante immagini diverse, a volte un po’ fumose e poco nette, che vanno a creare un quadro che bisogna guardare da lontano per capire e incastrare bene i pezzi. 

Fuor di metafora, bisogna dargli più tempo di un solo ascolto prima di poter esprimere giudizi. Lasciatelo sedimentare per bene, in qualche modo troverà un’immagine con cui parlarvi.

 

Fast Animals and Slow Kids

È Già Domani

Woodworm/Believe

 

Francesca Di Salvatore