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Onceweresixty “The Flood” (Beautiful Losers, 2021)

Onceweresixty “The Flood” (Beautiful Losers, 2021)

| Francesca Garattoni

Ce l’avete presente l’espressione latina nomen omen, che tra le diverse accezioni ha pure quella, semplificando, di significare “di nome e di fatto”. 

Faccio un esempio, in ambito musicale, un gruppo come gli Obituary non mi aspetto facciano dream pop, o che le Lollipop facciano grind core. Vero che ci sono le eccezioni e i “false friend”, come quella volta che scoprii che morbid in inglese non significava morbido/soffice e che quindi i Morbid Angel non erano una band Christian Pop, però la prima volta che ho cliccato play per ascoltare il nuovo, primo disco dei vicentini Onceweresixty, tutto mi immaginavo tranne quello che in realtà poi avrei sentito.

Aggiungerei che è un nome che potrebbe anche sembrare uno di quei moniker che spesso gli artisti utilizzano, tipo Apparat, o Caribou, ma sta di fatto che questi Onceweresixty, terzetto di Vicenza come si diceva sopra, hanno sfornato una chicca niente male con questo The Flood. Nove tracce per mezz’ora scarsa che si sviluppa in un territorio non ben definito nè tantomeno definibile, e la meraviglia che si prova ogni tanto quando non si riesce in poco tempo a rispondere all’orribile domanda “che genere fanno?”.

Ci sono gli anni ’60 ovviamente, sia quelli dei Velvet Underground (la chitarra di All I Want sembra volerne rendere omaggio), sia l’immediatezza melodica dei Beach Boys, filtrata dalle fantasiose e strambe visioni di Panda Bear (Six Six Sixty), lo spleen di Summer e la tenebrosa Delivery Boy. The Flood è stato registrato praticamente in presa diretta, senza passare per post produzioni e questo aspetto rende questo lavoro ancora più autentico e vero (si prenda il finale della title track ad esempio, dove l’attitudine lo-fi si palesa con maggior forza) e anzi, aiuta i brani ad emergere nella loro purezza e genuinità. Il finale clamoroso/rumoroso di Antipopsong è la classica ciliegina, tre minuti (che se fossero stati anche di più non mi sarebbe dispiaciuto ma vabbè) che definire catartici è riduttivo e che mi lasciano la certezza di una delle uscite italiane più interessanti che abbia sentito negli ultimi tempi.

 

Onceweresixty 

The Flood

Beautiful Losers/Uglydog Records 

 

Alberto Adustini