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Il rock emotivo dei Cara Calma

Il rock emotivo dei Cara Calma

| Francesca Garattoni
I Cara Calma sono tornati con il loro nuovo album GOSSIP!, che racconta molto di loro stessi e del momento che stiamo vivendo. Per l’occasione, abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro per scoprire le emozioni racchiuse nell’ultimo lavoro.
Ciao ragazzi? Prima domanda un po’ a bruciapelo: come state?
Cesare: “Ciao belli, bene, stanchi come tutti di questa situazione, ma bene.”
Parliamo del vostro ultimo album, GOSSIP!: di solito i gossip si associano poco al rock. Voi come mai avete scelto questo titolo?
“Si è vero il titolo potrebbe sembrare un po’ contraddittorio ma per noi ha un significato più recondito. Partendo dal presupposto che fare musica per noi significa comunicare tutto ciò che c’è di più intimo in noi, bisogna però fare i conti con il fatto che tutto quello che componiamo registriamo e poi masterizziamo su un cd o carichiamo sulle piattaforme viene in qualche modo mercificato, perché le persone possano ascoltarlo e condividerlo. Si tratta di fare gossip di noi stessi e quest’idea ci piace e ci spaventa allo stesso tempo.”
L’album ha un po’ il sapore di una confessione. È stato difficile realizzarlo o invece più spontaneo?
“È arrivato da solo portato da una serie di circostanze ed emozioni provate in questo periodo e senza mentire si può dire che questa situazione pandemica ci ha quasi costretto ad una vera e propria confessione. Ti posso dire quindi che la scrittura, nonostante sia avvenuta a distanza causa Covid, è stata spontanea.”
Cosa distingue GOSSIP! dai vostri lavori precedenti, Sulle Punte per Sembrare Grandi e Souvenir?
“Rispetto ai lavori precedenti Gossip! è sicuramente più vario a livello di dinamiche e c’è qualche canzone come per esempio Per un Attimo o Kernel in cui abbiamo voluto sperimentare un diverso tipo di sound, utilizzando strumenti che non avevamo mai preso in considerazione come i fiati.”
Recentemente avete collaborato anche con i Balto per una canzone del loro disco, intitolata Le Giornate da Morire. È una canzone che parla di incertezza e dello stigma legato al “tempo perso”, temi importanti da affrontare e condividere. Ci raccontate qualcosa in più su questa collaborazione?
“La collaborazione è nata, come spesso accade, prima fuori dallo studio e poi si è consumata lì. I Balto sono amici e Riccardo è stato molto felice quando gli hanno chiesto una partecipazione nel loro ultimo lavoro; il pezzo è molto bello e anche il disco, quindi “Daje tutta regà!””
Un’ultima domanda: se doveste spiegare chi siete con una vostra canzone, quale sarebbe e perché?
“Penso che a questa domanda risponderemmo tutti e quattro con quattro canzoni diverse, io parlo per me e ti dico Kernel perché è la canzone a cui sicuramente sono più affezionato. Scrivere quel pezzo è stato tanto facile quanto doloroso, è sicuramente una delle nostre canzoni più strane a livello sonoro ma anche una delle più emotive.”

Francesca Di Salvatore & Marta Massardo