Skip to main content
Tre Domande a: Malvax

Tre Domande a: Malvax

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

I Malvax sono Lorenzo Morandi (voce), Francesco Ferrari (piano e synth), Francesco Lelli (chitarra) e Giacomo Corsini (Batteria) e nascono a Pavullo nel Frignano (Modena) nel 2014, quando Lorenzo e Giacomo, dopo aver suonato insieme ad un saggio di fine anno, decidono di mettere insieme una cover band. A loro si uniranno, nei due anni successivi, anche Francesco Lelli e Francesco Ferrari, e la band inizierà dal 2016 a comporre pezzi inediti. Il vero e proprio progetto Malvax nascerà poi, ufficialmente, nel 2018: abbiamo scelto il nome Malvax prendendo ispirazione da una pianta, la Malva, che da sempre viene utilizzata come antinfiammatorio, e aggiungendo la x per farlo sembrare il nome di un medicinale; un po’ per dire col nostro nome che la musica può e deve essere un rimedio nei momenti meno belli, e che può aiutare a elaborare emozioni ed esperienze nel modo più sano.

 

Ci sono degli artisti in particolare a cui vi ispirate per i vostri pezzi?

Le nostre influenze sono estremamente varie, siamo quattro ragazzi molto diversi e la cosa si rispecchia anche nei gusti musicali; nonostante ciò abbiamo sempre cercato di fare tesoro di queste differenze, cercando sempre di ampliare gli orizzonti, mescolare generi, influenze e suoni. In ambito nazionale, gli artisti che hanno avuto maggiore influenza su di noi sono sicuramente le grandi figure cantautorali del passato e del presente (Dalla, Guccini, De André, De Gregori e Cremonini su tutti), ma negli ultimi anni hanno avuto un grande impatto anche tanti artisti del panorama indie (Calcutta, Gazzelle, Pinguini Tattici Nucleari, ecc…). Anche la musica internazionale ha lasciato una grande impronta su di noi, soprattutto per quanto riguarda il pop-rock inglese, dal Britpop degli anni ’90 (Oasis, Radiohead) ad artisti contemporanei, Coldplay su tutti.

 

Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

Sicuramente il nostro modo di fare musica non ha nessuna pretesa morale o filosofica, non abbiamo mai cercato nulla di tutto ciò. La nostra musica si limita a raccontare quello che siamo, quello che viviamo, raccontiamo la nostra vita con la speranza che qualcuno, ascoltandola, ci ritrovi parte del suo mondo, che anche solo un’immagine, una frase o una parola lo faccia sentire parte di qualcosa; siamo convinti che la musica sia il miglior mezzo in assoluto per condividere qualcosa, per sentirci meno soli.