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Tre Domande a: Nyco Ferrari

Tre Domande a: Nyco Ferrari

| Redazione

Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali sceglieresti e perché?

Intensità, perché amo tutto ciò che è denso, e vivo, e spesso, e tattile, e sgargiante, e vibrante, e vero, con una storia da raccontare.
Sincerità, perché se una canzone, o una performance, o qualsiasi prodotto artistico, non sorge da una necessità intrinseca ed esistenziale, che non sia la semplice voglia di fare qualcosa, non sia una forma prima di un contenuto (a meno che la forma stessa non sia l’ossessione), allora è solo brodaglia, qualcosa di annacquato, acquerello, superficiale, che è il contrario dell’intensità. Poi sono convinto che l’arte sia un vero mezzo terapeutico per l’essere umano, e se la terapia non è viscerale è solo pantomima.
Compagnia, perché spero che la mia musica possa essere un modo di affrontare la vita, è una mano tesa a chi la ascolta che invita a tirarsi su, o a riflettere, o a vivere un certo momento con una certa intensità energetica. Le mie canzoni dicono “Ti accompagno io, se vuoi”.

 

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?

Lo dico? La Rappresentante di Lista. Li seguo da quando non facevano 100 paganti ai concerti, ho anche aperto un loro live al Goganga a Milano, anni fa, e mi hanno sempre comunicato esattamente quell’intensità di cui parlavamo poco fa. Mi sento molto affine al loro modo di fare e di intendere la musica, soprattutto nella loro dimensione live, che deriva direttamente dalla loro esperienza con il teatro. Lavorare con loro sarebbe certamente la collaborazione che rispetterebbe più di tutto i miei parametri.

 

C’è un evento, un festival in particolare a cui ti piacerebbe partecipare?

Ce ne sono eccome. Mi piacerebbe molto partecipare al Miami, o all’Ortigia Sound System, occasioni in cui si crea una sinergia fortissima con tutte le spinte della musica emergente, all’incrocio tra impegno alla comunicazione con un pubblico maggiore, e contemporaneamente lo sforzo di rimanere il più fedeli possibili alla propria musica. Situazioni in cui l’interesse degli artisti incontra a pieno l’interesse del pubblico. Se dovessi proporre un live set un po’ più sperimentale, invece, amerei suonare a Terraforma, in un contesto un po’ più lontano dal day-to-day e più vicino ad un’esperienza di vita.