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Tre Domande a: Marvin Tramp

Tre Domande a: Marvin Tramp

| Redazione

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perchè?

Sicuramente Tutto il Mondo È una Bugia, è una canzone a cui sono particolarmente legato perché esprime a pieno i sentimenti che provo ora che i trent’anni iniziano a farsi vedere all’orizzonte. C’è la paura di invecchiare, di smettere di sognare e di comportarmi come quando ero un bambino o un adolescente spensierato e arrabbiato con tutto il mondo. C’è la preoccupazione di non innamorarsi più come una volta, delle cose, della vita e delle relazioni, che prima erano solo una genuina conquista d’amore, spensierata e sempre nuova, mentre crescendo tutto diventa sempre più una responsabilità verso gli altri e verso se stessi, qualcosa da costruire con attenzione e fatica, senza potersi più permettere di rischiare, esagerare e sbagliare, perché tutto ciò che non funziona si trasforma in una ferita difficile da sanare. Questa canzone mi ricorda sempre di cercare di vivere come allora, con la consapevolezza acquisita negli anni ma allo stesso tempo con il coraggio e la spensieratezza di un bambino, che ogni giorno vive una nuova scoperta.

 

Che messaggio vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Chiaramente ogni canzone racchiude un messaggio a sé. Tuttavia diciamo che il messaggio che provo a trasmettere in ogni pezzo che scrivo è un messaggio di positività nascosto tra sonorità e vibrazioni melanconiche. Mi piace molto descrivere emozioni “in bilico”, ovvero a metà tra un sapore triste ed un retrogusto felice, dove si intende che è presente una certa nostalgia che tuttavia termina con un riscontro positivo, quasi ad affermare che tutto fa parte della vita e tutto può essere visto come qualcosa di positivo, anche i momenti difficili. Mi diverte poi il fatto che, a seconda del momento in cui ascolto una mia canzone, a volte la trovo particolarmente struggente e altre particolarmente rassicurante.

 

Progetti futuri?

C’è già un progetto nel prossimo futuro, tocca aspettare ancora poco. Per quel che sarà dopo, ancora non lo so, ogni volta che ho provato a disegnare un percorso da seguire è puntualmente arrivato un acquazzone a sbavare tutto. Mi sento abbastanza sereno nel dire “Vediamo cosa succederà”. Questo è un periodo della mia vita in cui prendo le cose come vengono, senza troppe aspettative, seguendo un po’ il vento delle opportunità. Certo ho parecchi sogni nel cassetto, sia a livello musicale che lavorativo, e questo è buono perché i sogni mi aiutano ad alimentare questo vento. Se devo parlare più nel concreto, diciamo che non ho mia desiderato diventare un artista famoso o qualcosa del genere, ma quello che mi piacerebbe davvero è poter coniugare il mondo della musica col lavoro che faccio in ambiente sociale, magari aiutando, attraverso questa incredibile forma d’arte, i ragazzini con cui lavoro, dandogli la possibilità di esprimersi e farsi sentire.