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Alice Robber “Dancing Sadness” (Radar label & management, 2022)

Alice Robber “Dancing Sadness” (Radar label & management, 2022)

| Alma Marlia

Musica dance per esorcizzare paure e incertezze

Alice Robber, al secolo Pistoiese, è una giovane cantautrice classe 1997, nata a Roma, cresciuta tra set e teatri, ma sempre affascinata dal mondo della musica di cui ha deciso di essere non più spettatrice bensì protagonista. Il suo nome d’arte si ispira a Robbers, brano de The 1975, gruppo pop, new wave e alternative rock britannico e i suoi singoli spaziano dall’indie al pop, con chiari accenti dance. Date le premesse, il suo primo EP d’esordio non poteva altro che chiamarsi Dancing Sadness, pubblicato dalla RADAR label & management.

Anticipato dai singoli Addiction e Keep on Dancing, l’EP si compone di sei tracce cantate completamente in inglese, dove l’artista sprigiona una potenza vocale che tradisce i grandi occhi azzurri, il corpo esile e i colori colori pastello che escono dalle fotografie. Nonostante l’aspetto etereo e delicato, Alice Robber è una donna decisa che ha ben chiaro cosa fare;The Life We Could Live apre il progetto con un imperativo di prestare attenzione a ciò che verrà dopo perché la registrazione è stata fatta per chi ascolterà. A chi si rivolga esattamente non lo sappiamo, ci chiediamo se sia solo un espediente narrativo oppure se sia un monito per il pubblico, ma quello che è sicuro è che lei sa cosa vuole, e sa come ottenerlo, prendendo una rivincita generazionale su tutti quelli che nei giovani vedono menefreghismo ed incertezze. 

La Robber non chiede sconti e non ne fa, eppure nella sua interpretazione, la voce è sempre vellutata e si fonde completamente con il basso e l’uso morbido del synth che caratterizza i brani, soprattutto Addiction, che parla di dipendenze affettive, la ricerca di costanti affermazioni per sentirsi abbastanza, della capacità di esistere solo se gli altri ti vedono. Nonostante l’approccio leggero, la canzone è tutt’altro che superficiale, perché un’esortazione a trovare la propria strada e credere in noi stessi ogni giorno che passa. Anche Keep on Dancing è un inno alla vita, dove il synth e il basso dominano per aumentare l’effetto loop del titolo ripetuto in maniera quasi ossessiva nel ritornello. La voce della Robber ci incita a non arrendersi quando la vita sembra non andare per il verso giusto, e anche se delle versioni di noi stessi non sempre scegliamo quella più adatta ad affrontare un momento difficile, non per questo dobbiamo gettare la spugna. Quello che conta è ballare, metafora del continuare ad andare avanti, per sconfiggere quei mostri dell’anima che possono avere anche il nostro volto. 

Non storcete il naso alla musica dance, perché il ballo è sempre stato compagno dell’uomo per esorcizzare paure e malattie, sciamanicamente usato per vedere oltre la realtà. Come un pifferaio magico, Alice Robber ci invita a seguirla prima con le note e poi con le parole, per liberarci da qualunque peso portiamo addosso, basta muoversi, uscire dalle inibizioni di un corpo e di un’anima chiusi al mondo. Lo fa con melodie non complicate, ma non sottovalutatela, perché non si tratta di un’artista arrivata che gira su se stessa per dire qualcosa che ci ha detto già. La Robber è un’artista che si evolve e ha davanti a sé un percorso fatto di stimoli e suggestioni da seguire, provare e condividere con il suo pubblico. Mentre attendiamo ciò che il futuro riserva a lei e a noi, non c’è niente di meglio che ingannare l’attesa ballando. 

 

Alice Robber

Dancing Sadness

RADAR label & management

 

Alma Marlia