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Tre Domande a: BORIANI

Tre Domande a: BORIANI

| Redazione

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Molto probabilmente sceglierei Serotonina. È il brano che ha dato il via all’album, il primo pezzo scritto che ha definito il mio ultimo lavoro. Era un periodo particolare, in cui tiravo somme e cercavo di darmi delle risposte. Non coincideva con una mia fase particolarmente positiva, proprio no, provavo comunque a trovare delle motivazioni valide che mi dessero una spinta nel cercare di essere felice. Ecco questa canzone mi ha aiutato tantissimo. È una mezza autoanalisi che mi sono fatto! Scelgo lei perché è la canzone dove più mi sono messo a nudo, dove ho cercato di raccontarmi per quello che sono davvero, senza filtri o caricature.    

 

Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali sceglieresti e perché?

Anziché tre parole, ne dico cinque: canzoni tristi che fanno sorridere. Nei miei brani racconto di guai, danni, cazzate e cose non andate proprio nel verso giusto, ma in tutto questo casino cerco sempre di trovare il lato positivo, una soluzione, una speranza, un’idea che riesca a farmi notare il bello anche quando le situazioni sono complicate. Insomma cerco sempre di sorridere alla fine della fiera e nonostante tutto. Non è una descrizione definitiva questa che ho dato perché non riguarda tutti brani dell’album appena uscito (BORIANI, NdR), ma solo alcune canzoni, però mi piace come definizione. La mia musica non è altro che il risultato di come mi vivo le cose, dove semplicemente cerco di raccontarmi senza dipingermi per come la gente vorrebbe o per come vorrei essere. Quando faccio musica, l’unica strada percorribile è quella della sincerità emotiva, per tutto il resto, lascio fare al caos e alla creatività. 

 

Progetti futuri?

La parola futuro mi suona strana, ma allo stesso tempo sta prendendo sempre più forma nella mia testa. Dopo gli ultimi anni, un ritorno al futuro era difficile da immaginare. Il nostro settore ne ha sofferto tantissimo e insieme a lui anche noi musicisti, talmente tanto da dover mettere in pausa il lavoro di una vita. Piano piano si inizia ad intravedere una certa fiducia, soprattutto in vista dell’estate. Ecco se devo parlare di progetti futuri, parlo di un futuro prossimo, molto vicino. Spero di fare più live possibili perché la verità è che il palco mi manca. L’idea è quella di girare pecchio quest’estate per ritrovare quel contatto col il pubblico. Oltre ai live, altra volontà è quella di tirare fuori anche roba nuova, così da tornare a bomba sul mio album appena uscito. Ho aspettato tre anni perché venisse pubblicato il mio disco e in questa attesa non ho fatto altro che scrivere pezzi nuovi. Ecco non vedo l’ora di farvi sapere, con le mie canzoni, tutto quello che mi è successo negli ultimi tempi.