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Fulminacci: chi si cela dietro al nome?

Fulminacci: chi si cela dietro al nome?

| Francesca Garattoni

Tu ti chiami Filippo Uttinacci, ma in arte il tuo nome è Fulminacci, mentre varie testate ti definiscono una delle più interessanti rivelazioni indie degli ultimi tempi. Oltre ad essere curiosi di sapere come nasce il tuo nome d’arte, vorremmo sapere chi è Filippo Uttinacci e che rapporto ha con Fulminacci e tutta l’attenzione che le sue canzoni portano su di lui. 

“Grazie per questi bellissimi complimenti! Il mio nome d’arte nasce senza un’intenzione particolare. Fulminacci ha un suono che mi sta simpatico e fa rima con il mio cognome, quindi è più corto del nome intero ma mi ci riconosco lo stesso. Più avanti ho scoperto che è un’esclamazione tipica dei vecchi fumetti di Braccio di Ferro. Ancora non sono sicuro di aver capito dov’è il confine tra vita privata e lavoro. A differenza dei supereroi io non posso mettermi una maschera ogni volta che entro in azione. Quelli tipo i Daft Punk ci sono riusciti, ma io non ce la faccio a rinunciare al contatto visivo diretto con il pubblico, anche se comunque il mio piano A era essere Spiderman.”

 

Nelle tue canzoni parli di vita di tutti i giorni ma muovi anche una critica sociale molto schietta, come in Borghese in Borghese. Questo ricorda come è sempre divisiva la figura dell’artista a cui il pubblico da una parte chiede emozioni da provare e una certa voglia di evasione, dall’altra è portato a criticare chi è troppo leggero, se mi permetti il termine. Tu, come ti inserisci in questo panorama come musicista ma anche come ascoltatore?

Io penso che la musica sia un grande insieme che può contenere tantissime cose diverse, c’è spazio per ogni approccio e qualsiasi genere e credo che esista un pubblico per ciascuna realtà.”

 

Nonostante tu sia molto giovane, la tua composizione rispecchia canoni tradizionali, cioè si percepisce un lavoro nella scrittura di musica e testi che non passa per le vie più facili, come spesso, invece, si nota in molti altri artisti, emergenti e non. Cosa ne pensi della musica oggi e del suo futuro?

“Sul futuro della musica non oso fare previsioni, ma questo è un periodo interessante: c’è molto entusiasmo e tanta varietà.”