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Tre Domande a: Diamarte

Tre Domande a: Diamarte

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

Il progetto diamarte è nato nel 2018.
Siamo amici e suoniamo da tempo insieme, diamarte è l’ultimo nome che abbiamo dato alle nostre varie jam in sala prove sin dalla prima adolescenza.
Abbiamo deciso di lavorare e immergerci completamente nel mondo musicale ed elaborare inconsapevolmente tutto quello che abbiamo ascoltato, valutato, vissuto e maturato negli anni.
Viviamo in un piccolissimo paese sperduto tra le montagne del matese in molise e il luogo ha sicuramente influenzato lo stato d’animo e il suono della band per adesso.
Il primo disco Transumanza è il risultato delle nostre piccole esperienze sensoriali e le influenze saranno abbastanza palesi (rock, stoner, noise) ma a noi non ci importa, non ci nascondiamo e per ora va benissimo così!

 

C’è un artista in particolare con cui vi piacerebbe collaborare/condividere il palco?

Siamo molto affascinati dai musicisti italiani. Sono persone che indirettamente hanno influenzato la nostra musica e la nostra vita. Parliamo di artisti come Carmelo Pipitone, Roberto Dell’era, il maestro Enrico Gabrielli, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Dario Ciffo, Dan Solo… Sono tutti artisti con cui ci piacerebbe collaborare ovviamente.
Pensandoci meglio anche con Trent Reznor non sarebbe male…

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

Forse Falso Risveglio, il nostro primo singolo.
Bisogna presentarsi in maniera tranquilla come ci consiglia la buona educazione… non vorrei mai presentare il lato mio più estremo/incazzato al primo appuntamento.
Falso Risveglio è una canzone che indubbiamente ti fa capire in che mood viviamo e suoniamo, ma non gode di troppe pretese come altri brani del disco Transumanza (in uscita l’11 novembre 2022)
È accettabile anche per chi non ascolta la musica rock… credo.