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Tre Domande a: Colombo

Tre Domande a: Colombo

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

Wild Nights è il primo singolo di questo progetto che ho definito come “pop neoclassico”, perché nasce dal desiderio di far incontrare alcuni elementi della musica classica con la scrittura pop e l’elettronica. La melodia iniziale, infatti, richiama l’incipit della Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvořák, che poi si evolve trasfigurandosi.
Nell’ultimo anno ho scritto diversi brani con questa intenzione, tutti legati alle poesie di Emily Dickinson, altro elemento che fa incontrare il passato con la contemporaneità. Nel caso di questo singolo, le poesie utilizzate sono Wild Nights e To love thee year by year: entrambe poesie d’amore, ma la prima legata al desiderio e alla passione, la seconda al sacrificio e alla rinuncia. 

 

Ci sono degli artisti in particolare che influenzano il tuo modo di fare musica o a cui ti ispiri?

Un artista che mi ha influenzato molto è James Blake perché nella sua musica il pianoforte ha un ruolo centrale, ma non viene suonato in maniera prettamente pop; oltre al piano hanno molta importanza anche l’elettronica e le armonie vocali. Questo mi ha aperto la strada su come contaminare la mia musica attraverso le mie influenze e attitudini.
Anche Sampha è un artista che ha fatto un’operazione simile e mi piace molto.

 

Progetti futuri? 

Wild Nights è il primo singolo che anticipa l’EP Where Children Strove, interamente dedicato alle poesie di Emily Dickinson e al connubio tra la mia formazione da pianista classico e gli elementi pop-contemporanei ed elettronici. Al momento quindi sono concentrato sulla promozione di questo progetto e spero di avere l’opportunità di presentarlo anche live.