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Elephant Brain “Canzoni da Odiare” (Libellula Music, 2022)

Elephant Brain “Canzoni da Odiare” (Libellula Music, 2022)

| Francesca Garattoni

Un inizio strumentale non scontato e inaspettato: 43 secondi di chitarra e un po’ di malinconia. Così si presenta Canzoni da Odiare, secondo album della band perugina Elephant Brain uscito a quasi tre anni di distanza dal loro primo lavoro Niente di Speciale e di cui rappresenta a tutti gli effetti la naturale prosecuzione. 

L’introduzione pt. 1 (canzoni) apre così un cerchio e, parallelamente sul finale (ma questa volta a base di tastiera), pt. 2 (odiare) ne costituisce intuitivamente la chiusura. E quando sulla coda i suoni si distorcono, non si può fare a meno di pensare a dove la band potrà spingersi in futuro, dopo aver chiuso questo cerchio.

All’interno di questo anello troviamo sette tracce accomunate da un fil rouge: l’errore e la paura, l’insicurezza e la precarietà, tutti temi piuttosto cari e – a tratti forse anche spaventosi – per chi sta diventando adulto nel 2022 e che sono stati riuniti emblematicamente nel primo singolo Anche Questa È Insicurezza. 

Lo stile rimane simile a quello già sperimentato nel loro lavoro precedente, dove le chitarre sono preponderanti ma sanno anche lasciare spazio a sonorità più malinconiche e quasi introspettive, come nel caso di Rimini. Tuttavia, non è detto che queste due anime debbano escludersi a vicenda, anzi, possono anche coesistere nello stesso pezzo, come nel il caso di Come Mi Divori, terzo singolo pubblicato. D’altronde, questo modus operandi, che parte in maniera più intimista per poi esplodere, è funzionale alle sensazioni e soprattutto alle paure che vengono raccontate in questo album, dove la musica resta uno – e forse il solo – punto fermo di chi canta. 

Se in una delle loro prime canzoni, Ci Ucciderà, la musica si nutriva di dolore e richiedeva lividi per poter essere realizzata, adesso in Mi Sbaglierò diventa antidoto per non sentirsi morti, qualcosa che si contrappone e ci salva dagli altri, troppi, errori che si sono commessi e si commetteranno. 

Le canzoni sono quindi da odiare, come ci suggerisce il titolo: per la loro franchezza, per il loro potere, per il dolore che richiede realizzarle. 

Ma allo stesso tempo, sembra che non se ne possa proprio fare a meno. 

 

Elephant Brain
Canzoni da Odiare
Libellula Music

 

Francesca Di Salvatore