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Tag: Afterlife Live Club

Marlene Kuntz @ Afterlife Live Club

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• Marlene Kuntz •

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30 : 20 : 10 MKTour

Afterlife Live Club (Perugia)  // 11 Ottobre 2019

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Venerdì 11 ottobre all’Afterlife Live Club di Perugia c’è stato uno spettacolo grandioso. 

I Marlene Kuntz avevano posticipato il tour per i loro trent’anni di attività a causa di un’acuta tendinite che aveva colpito il batterista Luca Bergia ma sono tornati più potenti che mai. 

Descrivere un live dei Marlene non è facile. Si potrebbe racchiudere il tutto in due parole: “Emozione Marlene”, perché per ciascuno che è li a guardarli, le sensazioni implodono diverse e immense, ad ogni canzone e ad ogni nota. 

Quando salgono sul palco sono avvolti in luci blu. Qualche secondo e iniziano, senza parlare, con il set acustico: un vero successo. 

Lieve, come la voce di Cristiano Godano, apre il concerto, accompagnata da proiezioni che persisteranno per tutto il live: un secondo spettacolo a tutti gli effetti che segue in modo eccelso ogni canzone. Si continua con Ti Giro Intorno e con le immagini di un violino che prende poi vita nelle mani di Davide Arneodo. Notte, La lira di Narciso e Osja Amore Mio, associata alla rappresentazione di un cuore dalle vene nere, come colme di inchiostro. Segue Bella Ciao introdotta dalle parole di Godano “si tratta di resistere a questa deriva pericolosa”; il pezzo abbraccia e sorprende con i controcanti del poliedrico Arneodo. Il live prosegue con L’artista e Sapore di Miele durante cui Riccardo Tesio passa al basso e Luca “Lagash” Saporiti si dedica alle percussioni a mano. Poi Fantasmi, dove le proiezioni ci stupiscono con l’arrivo improvviso di uno scheletro danzante. E per concludere Musa, poesia e canzone d’amore. La gente è in visibilio per questo set acustico, di una inaspettata potenza e intimità. 

Durante la pausa, in attesa della parte live elettrica ci si guarda un po’ intorno. Il pubblico è diversificato: dagli “affezionati” ai più giovani fan, tutti pronti a immergersi nell’emozione Marlene. 

 

Il set elettrico inizia: L’odio Migliore, L’Abitudine, Le Putte con cui si salta e balla già dalle parole “grande cerimonia”. Infinità, Una Canzone Arresa, Questo e Altro, Ineluttabile, Lamento dello Sbronzo, In Delirio (il delirio vero e proprio) e Un Sollievo che, come dice Godano, “di sollievo non ha un cazzo: è una canzone cupa”. Le canzoni si susseguono e il gruppo è inarrestabile e instancabile. Impressioni di Settembre (cover della PFM), Il Genio (L’Importanza di Essere Oscar Wilde), La Canzone che Scrivo per Te, Bellezza e A Fior di Pelle. 

I Marlene Kuntz escono dalla scena ma rientrano pochi minuti dopo per concludere il live con Nuotando nell’Aria e Sonica. Il suono caratteristico e immancabile della bacchetta poggiata sulle corde e percossa con lo slide manda tutti fuori di testa. Siamo esaltati, rapiti, trascinati e quando i Marlene si interrompono e sospendono il brano, l’attesa sembra infinita. “Sonica, so so so sonica” la gente continua a cantare. 

La chiusura è CATARTICA. 

Tutti applaudono. Godano e Tesio scendono dal palco. Le persone si avvicinano lentamente e con rispetto tendono la mano all’emozione Marlene. Non vi resta che andarli a sperimentare.

 

Grazie a FleischVertigo

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Testo: Cecilia Guerra

Foto: Simone Asciutti

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