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Tag: calibro 35

Calibro 35 @ Locomotiv Club

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• Calibro 35 •

Locomotiv Club (Bologna) // 13 Aprile 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Lucia Adele Nanni

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VEZ 2020: riflessioni di fine anno

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Il 2020 è stato un anno difficile per l’industria musicale: il Covid-19 ha condizionato la nostra vita da qualsiasi punto di vista.

Questo si prospettava un anno dalle grandi emozioni: doveva essere l’anno dei Pearl Jam a Imola, quello del gran ritorno dei Deftones a Bologna, sicuramente quello del ritorno del Boss Bruce Springsteen in Italia, i soliti grandi festival nazionali ed internazionali con nomi da leccarsi i baffi, invece è saltato tutto. Annullato e Riprogrammato sono state le due parole affiancate a quelli degli eventi. Sopravvivere e Reinventarsi invece sono state quelle cucite addosso agli addetti ai lavori, band e anche ai magazine di musica.

VEZ Magazine è nato principalmente come magazine fotografico ed è sempre contata tantissimo la qualità delle nostre immagini: negli anni passati quindi si è data sempre più importanza ai fotografi di live e ai loro contenuti, anche perché quasi ogni giorno c’erano concerti, eventi e materiale per galleries fotografiche.
A Marzo, quando abbiamo capito come si sarebbero messe le cose, non ci siamo dati per vinti e, sostenuti dai nostri giornalisti che si sono rimboccati le maniche, abbiamo spostato l’attenzione sui contenuti scritti per cercare di mantenere comunque vivo il magazine e continuare ad offrire la qualità a cui i nostri lettori sono stati abituati.
Alberto Adustini, Andrea Riscossa, Francesca Di Salvatore, Marta Annesi – il nostro quartetto delle meraviglie – insieme agli altri giornalisti, sono diventati i punti fermi di VEZ: grazie ai loro articoli, alle loro recensioni ed interviste, infatti, abbiamo comunque potuto apprezzare il meglio che questo 2020 poteva offrirci musicalmente parlando, in attesa di poter tornare sotto al palco ad imprimere in parole ed immagini le emozioni dei live.

Con l’avvicinarsi della fine di questo 2020 bisesto e decisamente funesto, abbiamo guardato indietro e per cercare di ricordarci com’era la musica prima della pandemia abbiamo fatto una selezione delle migliori immagini dei nostri fotografi, che fino a quando hanno potuto, si sono lanciati sotto palco ad immortalare i vostri cantanti preferiti.

Luca Ortolani

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Dall’alto, da sinistra a destra, foto di:

Editors – Elisa Hassert
Pubblico – Simone Asciutti
Max Gazzè – Siddharta Mancini
Melanie Martinez – Maria Laura Arturi
Soviet Soviet – Siddharta Mancini
Gazebo Penguins – Simone Asciutti
Big Thief – Francesca Garattoni
Zebrahead e pubblico – Luca Ortolani
Niccolò Fabi – Simone Margiotta
The Comet Is Coming – Siddharta Mancini
Kaiser Chiefs – Elisa Hassert
Gio Evan – Luca Ortolani
The Maine – Luca Ortolani
Milky Chance – Annalisa Fasano
Francesca Michielin – Luca Ortolani
Mecna – Alessandra Cavicchi
Calibro 35 – Isabella Monti[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

VEZ5_2020: Isabella Monti

Fare un bilancio del 2020 di qualsiasi tipo – anche musicale – è un po’ strano, dato che la percezione del tempo è stata completamente distorta e questi 12 mesi sono durati in realtà 57. Ma comunque in questi 57 mesi la musica è stata fondamentale: un po’ bene di conforto, un po’ fonte di nostalgia per una normalità persa per strada e qualche volta anche motivo di dispiacere, ripensando magari a tutti i concerti mancati e che non si sa quando riprenderanno nella loro forma più vera e sincera: appiccicati gli uni agli altri addosso a una transenna.

Ecco allora che abbiamo chiesto ai nostri collaboratori e amici di raccontarci quali sono stati gli album che hanno tenuto loro più compagnia durante questo 2020…

 

Funk Shui Project & Davide Shorty “La Soluzione Reboot”

Un giorno di metà giugno apro Spotify per ascoltare La Soluzione, uno dei miei album preferiti del 2019, clicco play e mi rendo conto che qualcosa è cambiato.
Le tracce, di cui conoscevo a memoria ogni passaggio, erano state rimaneggiate, ricostruite, cambiate, arricchite. Insonnia (una delle mie preferite), letteralmente eliminata dalla tracklist. Il collettivo di musicisti torinesi, ad oggi, capitanato dal mio adorato Davide Shorty, ha premuto start > riavvio sull’album precedentemente pubblicato, un vero e proprio ‘reboot’.
Non riconosco le tracce > storco il naso > ascolto meglio > storco il naso > me ne innamoro ancora di più.  Musicalmente eccezionale, vocalmente vero e con una re-interpretazione a base di quarantene e asocialità.
Dopo le glorie degli anni ’90, il collettivo Funk Shui rappresenta un faro di speranza per chi, come me, non può vivere senza funksoul e hip hop all’italiana, quelli veri. 

Traccia da non perdere: Solo con me ft. Johnny Marsiglia

 

Lianne La Havas “Lianne La Havas”

Prince (sigh!) la amava. E come dargli torto. L’algoritmo di Spotify me la propone in pieno lockdown e fa totalmente centro. A 5 anni dall’album della più conosciuta Green & Gold, la cantautrice greco-giamaicana torna a scalare le classifiche britanniche con l’album omonimo Lianne La Havas e il suo sorriso, che già dice tutto.
Si è divertita, è cresciuta, si è trasformata e si sente in tutto l’album. Quando parte la dolce amara Bittersweet dopo una giornata di lavoro impegnativa, il gin tonic delle 19 acquista tutto un altro sapore.

Traccia da non perdere: un avvolgente e travolgente rifacimento di Weird Fishes

 

Calibro 35 “Momentum”

In un anno da dimenticare – anche dal punto di vista della musica live – mi ritengo fortunatissima ad aver potuto assistere (e fotografare!) per ben due volte ad un concerto dei Calibro 35, il primo al Locomotiv di Bologna a febbraio, il secondo alla Rocca Malatestiana di Cesena per Acieloaperto, ad agosto.
Dentro a Momentum c’è tutto. Il funk, il jazz, l’hip hop, la colonna sonora degli inseguimenti polizieschi; c’è la classe di musicisti con la M maiuscola. 

Traccia da non perdere: Fail It Till You Make It / 4×4

 

Jordan Rakei “Origin” (Deluxe Edition)

Un grazie enorme alla clausura forzata e un altro sempre all’algoritmo di Spotify, perché mi hanno permesso di conoscere Jordan Rakei con questo album dalla produzione eccezionale.
Nulla da invidiare a Cloak e Wallflower dopo l’uscita nel 2019 per Ninja Tune, Origin viene ripubblicato in Deluxe Edition a marzo 2020 con l’aggiunta di 10 nuove tracce, tra inediti, live version di alcuni pezzi e collaborazioni importanti come quella con Common nel rifacimento di Signs. Groove come se piovesse. 

Traccia da non perdere: Borderline

 

Tom Misch & Yussef Dayes “What Kinda Music”

Dopo essermi letteralmente innamorata della sua versione di Midnight Mischief di Jordan Rakei, decido di approfondire la nuova fatica di questo giovane chitarrista e producer londinese. Nu soul, progressioni jazz, dinamiche fusion, r’n’b accattivante. Tom Misch, strabilia con un album caldo e intrigante, da godere tutto d’un fiato. Bellissima scoperta.

Traccia da non perdere: Lift Off (ft. Rocco Palladino, figlio del più famoso Pino)

 

Honorable mentions 

Sampa the great “The return” Nonostante sia uscito a fine 2019, lo scopro in pieno lockdown a marzo-aprile, tra un impasto della pizza a tripla lievitazione e l’altro. Freedom mi suona in testa come un mantra, chissà perché. S-t-r-a-o-r-d-i-n-a-r-i-o.

Yazmin Lacey “Morning Matters” Mattine fumose, mattine di sole timido, mattine che contano, con una voce incredibile e una batteria che ti spinge, sempre più avanti.

Aaron Taylor “Icarus” Sulla fiducia. Ora vado ad ascoltarlo, non prima di aver ascoltato per l’ennesima volta I think I love you again (anche se del 2018), ufficialmente il mio brano più ascoltato di quest’anno. Mi rimette sempre al mondo.

 

Isabella Monti

Calibro 35 @ Acieloaperto

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• Calibro 35 •

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 Acieloaperto

Rocca Malatestiana (Cesena) // 01 Agosto 2020

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L’atmosfera è strana, diversa.
Siamo seduti e siamo pronti. Non possiamo stare vicini ma, dopo mesi di attesa, abbiamo un palco davanti.
È quasi irreale da quanto è bello.

22.00

Ci siamo. La platea è piena; sì, piena, perché il concerto è sold out e le distanze che ci separano sono riempite dalla voglia di ognuno di noi di tornare a vivere la tanto agognata dimensione live. Da fotografa di concerti ricomincio da qui perché, caso vuole, l’ultimo concerto fotografato prima del lockdown è stato proprio quello dei Calibro 35, al Locomotiv di Bologna, durante il primo tour del nuovo disco, Momentum, uscito per Record Kicks lo scorso gennaio.

Gabrielli e soci salgono sul palco e il film ha inizio.

Come se la puntina girasse sul 33 giri di Momentum, Glory-Fake-Nation sancisce l’inizio del nostro ritorno alla musica dal vivo e la batteria di Rondanini scandisce una marcia incalzante che ci guida alla scoperta di una scaletta pressoché perfetta.

Eccoci, Stan Lee fa il suo ingresso. Siamo in una Milano a mano armata soul, che strizza l’occhio alla modernità, ma anche un po’ ai ghetti di Brooklyn.
Il disco prosegue con la terza traccia, Death of Storytelling, sognante, vibrante, perfetta.

Continua l’inseguimento con lui, IL pezzo: SuperStudio. Forse il più amato di Decade (2018), arriva preciso e tagliente come il piombo di una calibro 9, per poi lasciare spazio al funk, quello puro, che ti entra dentro. Qui la sezione ritmica fa godere e, se non stai attento,quella sedia (che, diciamocelo, sta un po’ stretta) diventa il tuo dancefloor sulle note di CLBR35, che si specchia con il suo lato A e il funk-rock spaziale di Bandits, verso la fine della scaletta.  

Ma torniamo a noi e alle atmosfere un po’ noir di Automata e Tom Down, che ci trasportano in un romanzo di Raymond Chandler, dove l’investigatore privato dei romanzi hard-boiled degli anni ’30 sbircia attraverso la veneziana del suo ufficio, mentre in un vicolo lercio di China Town si sta consumando l’ennesimo, efferato, delitto.

A questo punto la macchina da presa torna negli anni ’70 e l’occhio di bue insegue un’auto spinta a folle velocità, in mirabolanti progressioni funk-jazz con botta e risposta tra il basso di Cavina e l’hammond di Gabrielli, che ci catapultano nei B-movies tanto amati da Tarantino. 

Dopo la godibilissima Thrust Force e Universe siamo a metà scaletta e l’atmosfera si fa fumosa. Come al cinema, siamo tutti incollati alla sedia, in attesa del colpo di scena… che arriva, eccome se arriva. 

Come? Con una chicca dall’ultimo album Momentum, Fail it till you make it, con quella batteria leggermente indietro che ti trascina, ti coinvolge e ti sconvolge, per poi incalzare e lasciare spazio all’assolo del sax di Gabrielli. Travolgente.

Non poteva che seguire 4×4 (sì, sono di parte, adoro questo pezzo); qui il protagonista del nostro film si muove come un gatto all’ombra dei lampioni di una città distopica, per poi precipitare nel vortice delle chitarre di Martellotta.

S.P.A.C.E. e il flauto traverso di quel genio di Gabrielli ci fanno tornare negli anni ’70; siamo ormai ai 3/4 della scaletta e Black Moon omaggia la meravigliosa luna che c’è in cielo questa sera, a far da cornice a questo concerto così tanto atteso dagli amanti del genere e dagli amanti della musica in generale perché, ragazzi, non so se fino a qui l’abbiate capito, ma stiamo parlando di Musica con la M maiuscola, grazie anche alla magistrale produzione ad opera di Tommaso Colliva.

Finalmente arriva lo space western di Bandits on Mars e noi balliamo, ormai inebriati dal funk che ha intriso ogni molecola del nostro corpo e, a seguire, il ritmo sincopato di Ungwana da S.P.A.C.E. (2015), il quinto album in studio del gruppo. 

Con One nation under a format, il cui titolo omaggia George Clinton e i suoi Funkadelic, e Trafelato, arriviamo alla fine di questo viaggio.

Ci manca un po’ Travelers, ma non gliene facciamo una colpa perché dopo i primi saluti arriva, come un regalo sotto l’albero, la Giulia che sfreccia in Bovisa, tra gli applausi e i sorrisi del pubblico. 

Titoli di coda, il film si chiude.

Il merch va a ruba e mi lascio soffiare sotto al naso l’ultima copia del vinile di Decade (argh!). 
Niente panico, c’è quella dolce musicassetta snobbata dai più, che mi chiama.
È mia e Gabrielli ci lascia il suo autografo sopra.

A quando il prossimo?

 

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Testo e Foto: Isabella Monti

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Calibro 35 @ Locomotiv Club

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• Calibro 35 •

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Locomotiv Club (Bologna) // 14 Febbraio 2020

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Foto: Isabella Monti

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Calibro 35 “Momentum” (Record Kicks, 2020)

L’uscita di un disco dei Calibro 35 è sempre un evento speciale e particolare, capace di farci riassaporare sfumature musicali troppo spesso dimenticate ma ricche di umanità, forza ed energia. Momentum, il loro nuovo album pubblicato per Record Kicks, conferma pienamente tutto ciò, mostrando ancora una volta sfaccettature nuove dei cinque ninja della musica italiana, mai banali e amanti delle sperimentazioni. 

La band, costituita da quattro tra i più talentuosi musicisti italiani, Enrico Gabrielli, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta e Luca Cavina, è completata dal produttore pluripremiato Tommaso Colliva, quinto membro a tutti gli effetti per il fondamentale apporto sonoro da lui conferito. Negli anni si sono contraddistinti per aver saputo ricreare agilmente e in modo estremamente attuale un sound tipico dei film polizieschi italiani anni ’70, ricchi di inseguimenti e sparatorie. Da un paio di lavori, però, questo format è stato progressivamente lasciato sullo sfondo per cercare nuove vie, nuove strade inesplorate, e anche nel caso di Momentum è stato così, proponendo un immaginario inedito, figlio di nuovi ascolti.

Le dieci tracce del disco godono di estrema compattezza sonora, con una coerenza concettuale in grado di legarle tutte. L’impronta funk-jazz dei cinque rimane inalterata, ma è possibile percepire influssi post-rock ed elettronici di notevole fattura. Come sempre, la produzione di Colliva è estremamente raffinata e bilanciata, il mix è incredibilmente preciso e dettagliato, sembra quasi di osservare una goccia di sangue al microscopio. Le cose vengono messe in chiaro già nel brano d’apertura, Glory – Fake – Nation, dove ci accoglie il drumming potente e inconfondibile di Rondanini su cui si innesta un loop di voce campionata unito a stratificazioni di synth, chitarre e bassi, creando un’atmosfera rarefatta e spaziale. Il secondo pezzo della tracklist è anche il primo singolo estratto dall’opera, Stan Lee, e vede la collaborazione del rapper americano Illa J, esperimento tutto nuovo per la band, che raramente in passato aveva collaborato con cantanti all’interno delle loro composizioni. Il risultato è decisamente ben riuscito, regalando coloriture hip-hop e soul perfette per il tessuto sonoro dei Calibro. Questi ultimi sono molto bravi ad adattarsi ai vari contesti per via della carriera parallela di sessionmen, e qui non fanno eccezione, mettendo a punto un beatmaking alla DJ Shadow. 

Un altro brano sulla scia di questo mood è Black Moon, dove la voce di MEI si amalgama ottimamente all’insieme, dando la prova che il gruppo sa guardare oltre i propri orizzonti con credibilità, senza snaturarsi. La tracklist scorre che è un piacere, con variazioni timbriche sorprendenti e calzanti, tra influenze derivanti da Tortoise, The Comet is Coming, Mogwai e Cinematic Orchestra, il tutto frullato con reminescenze morriconiane e fusion. 

Insomma, Momentum è l’ennesima conferma che i Calibro 35 sono molto più di una band tributo agli anni ’70, riuscendo ad alzare l’asticella sempre più in alto e portando il proprio pubblico in mondi inaspettati. Questo lavoro ci ricorda che la musica ben suonata e ben prodotta trasmette intense emozioni e bisogna essere eternamente grati a questi ragazzi, che, pur essendo stati campionati da gente del calibro di Jay-Z, Dr. Dre e Damon Albarn, negli anni non hanno cambiato approccio, continuando a divertirsi e a suonare come se fosse sempre la prima volta in una minuscola sala prove.

 

Calibro 35

Momentum

Record Kicks

 

Filippo Duò