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Tag: electric déjà-vu

Punkreas “Electric Déjà-Vu” (Virgin Music LAS Italia / Universal Music, 2023)

“Se tra la vita e la morte l’indifferenza è letale
di chi si fissa le scarpe perché non vuole guardare
e proprio come a un concerto quando sei pronto a saltare
capisci con uno sguardo che quella è la gente su cui puoi contare”

La vera famiglia è quella che ti scegli, persone che ti capiscono e per le quali vale la pena lottare, questo è il significato del secondo verso di Mani in Alto, primo singolo del nuovo album dei (grandissimi) Punkreas.

Storica band punk rock e ska milanese nel 2021 ha festeggiato i primi trent’anni di carriera con Funny Goes Acoustic, album impregnato del loro solito sarcasmo e irriverenza ma con un sound nettamente più acustico.

Quest’anno tornano con un lavoro back to the roots, tipicamente ska punk, sia per sonorità che per testi, dimostrando che l’età è solo un numero, la ribellione è per sempre.

La ritrovata spinta punk è palese in DAI DAI DAI (DIE DIE DIE), in collaborazione con Giancane (cantautore romano che dal 2013 calca la scena punk rock, diventato virale nel 2017 grazie al brano Ipocondria il cui video è realizzato con i disegni di ZeroCalcare, e sempre per lo stesso artista romano nel 2021 ha creato la colonna sonora per Strappare Lungo I Bordi, la rinomata serie). Il brano è un’aperta critica ska punk contro il lavoro precario dei riders, moderni Alice nel Paese delle Meraviglie, con la differenza che il loro Bianconiglio è rappresentato da clienti insensibili, automobilisti fatali e capi la cui unica priorità è il guadagno. 

Non potevano esimersi dallo sputare veleno su I Signori Della Guerra, settimo brano dell’album, in cui criticano i Potenti giocatori di questa folle e scorretta partita, raccontando come, pur di riuscire a mettere sotto scacco socio-economico l’avversario, siano disposti a sacrificare ogni insignificante pedone della propria scacchiera con la bocca piena di parole a favore della pace nel mondo.

Per combattere questo clima dominato dal disprezzo i Punkreas inneggiano alla rivoluzione citando vari personaggi storici che hanno contribuito a cambiare il mondo portando avanti le loro Battaglie Perse, fregandosene dell’opinione degli altri. Ci trasmettono il coraggio di alzare la testa, di credere nelle nostre idee, di aver fede nella scienza e nella medicina, come baluardi dell’evoluzione, scagliandosi sarcasticamente contro terrapiattisti e no vax.

Dispiegano l’armata reggae, con a capo Raphael, una delle voci reggae più importanti in Italia, in Disagio, manifesto ska punk del sentimento più confortante della nostra generazione, il disagio per l’appunto. La personalità unica dei Punkreas si fonde alla perfezione con lo stile reggae, creando un universo parallelo dove facciamo schifo, ma con stile.

Al grido di “We are unstoppable, another world is possible”, si conclude il brano Non c’è più tempo.

Era il 4 dicembre 2018, e questo slogan di una ragazzina svedese quindicenne, dall’aspetto innocente di nome Greta Thunberg, durante la conferenza COP 24 inaspriva i toni sull’inquinamento e sull’ambiente. Il messaggio che ne derivò (e le critiche) resero virale il suo intervento, risvegliando l’intera comunità internazionale su un argomento così delicato come la salvaguardia della Terra. La band affronta il problema del cambiamento climatico di una terra che sanguina.

La vita, sul globo terracqueo, è in decadenza e questo si riflette sulle nostre vite: la sofferenza e la depressione giornaliera che ne scaturisce è il caposaldo di Giorno Perfetto, nel brano ci spingono ad essere noi stessi gli artefici del nostro futuro, di non aspettare il giorno perfetto ma di crearcelo, in un difficile e doloroso processo di autoaffermazione di sé.

In Il Prossimo Show violini birichini all’irlandese e la collaborazione con Franco D’Aniello e Francesco “Fry” Moneti dei Modena City Rambles trasforma il brano in un autentico inno all’uguaglianza: “Perché lo sai che non è facile esser quello che sei, quando tutto intorno è più fragile e capisci davvero quello che vuoi”.

Electric Déjà-Vu è la fedele rappresentazione dell’arretratezza sociale e culturale di questi tempi progressisti, espressa a pennello nelle parole del brano Uomo Medioevo, un’aperta critica verso l’uomo medio moderno, fortemente attaccato alle tradizioni e alla paura che sfocia in omofobia e al razzismo. 

Sei un genio del male o sei solo scemo”, urlano i Punkreas, stanchi di questo mondo becero e improntato solo all’odio verso chi è discriminato come diverso. Necessitiamo un cambiamento per combattere la ristrettezza emotiva e per non sprofondare nella “banalità del male”, questo può essere attuato solo insorgendo contro tutto ciò che consideriamo falso e scorretto.

 

Punkreas
Electric Déjà-Vu
Virgin Music LAS Italia / Universal Music

 

Marta Annesi