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Tag: jova beach party

Jova Beach Party @ Aeroporto di Linate

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• Jova Beach Party •

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Aeroporto di Linate (Milano)  // 21 Settembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Quando mi hanno detto che saremmo andati alla data conclusiva del Jova Beach Party di certo non mi sarei mai aspettata di vivere un’esperienza così lontana dalla normalità dell’ambiente live Italiano.

Dopo un’ora in tram attraversando Milano e quattro chilometri a piedi lungo Viale Forlanini, direzione Linate, stile Walking Dead, mi sono ritrovata davanti ad un’oasi della Musica, spuntata dal nulla nel mezzo di un aeroporto deserto.

Ovunque mi girassi c’era una festa diversa, migliaia di persone che si divertivano a ritmo di rock e poi lì, nel mezzo di tutto ciò, Il Palco, imponente, coloratissimo e il suo Re, Jovanotti, il quale è stato presente per tutta la durata dell’evento.

Una festa lunga nove ore con tanti ospiti e sorprese, a partire dalle tre del pomeriggio la musica non si è fermata un attimo, tre i palchi e numerosi gli artisti provenienti da tutto il mondo.

Alle 20.30, dopo l’esibizione di Benny Benassi, finalmente arriva il momento che tutte le 100.000 anime presenti stavano aspettando…eccolo Jovanotti, che con i suoi 52 anni calca il Suo palco con la stessa passione di quando era ragazzino, un Artista con la A maiuscola, un sognatore che ha visto realizzare il suo sogno, “È questa la vita che sognavo da bambino”.

Lorenzo ha tenuto il palco per quasi tre ore di concerto, aiutato dalla sua immancabile band e da alcuni ospiti speciali, tra cui Brumotti, con la sua bicicletta e le acrobazie sul palco tra uno strumento e l’altro, Tommaso Paradiso, con il suo look da cowboy che quasi sembrava di assistere ad un remake di Brokeback Mountain, Salmo alla batteria durante l’esibizione di Ombelico del mondo accompagnato dai ragazzi di Rockin’ 1000 e persino il nostro connazionale astronauta Luca Parmitano direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale a ritmo di Non M’Annoio.

Un concerto che più che tale è sembrato un festival di quelli come si deve, con tanto di fiamme, fuochi d’artificio, esplosioni di polvere colorata e persino una luna gonfiabile di notevole grandezza, insomma un evento che in Italia non si era mai visto.

Lorenzo Jovanotti ancora una volta è riuscito a stupirci tutti creando qualcosa di nuovo e utilizzando per la prima volta uno spazio strategico e abbastanza capiente per tenere concerti alla portata degli AC/DC.

Il Jova Beach Party è una celebrazione d’amore e di passione per la musica, è l’inizio di una nuova era, è l’Italia, l’Italia quella bella, che crede in un futuro migliore.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Goigest

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Testo: Elisa Hassert

Foto: Luca Ortolani

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Jova Beach Party @ Rimini

Un po’ come si è chiesto Motta durante un’intervista di qualche giorno fa, anche io mi chiedo se le persone presenti stiano ascoltando o abbiano realmente mai ascoltato o letto le parole di Lorenzo Jovanotti Cherubini nelle sue canzoni.

Si perché le cose sono due: puoi non aver capito nulla o puoi non aver ascoltato, quel che è certo è che se non concordi difficilmente potrai trovarti a tuo agio qui, dove da padrona la fa l’ecologia.

Anche qui al Jova Beach Party di Rimini, il 10 luglio, troviamo un Jova che lotta per l’ambiente e che fa intervenire un astronauta in orbita con un dolce e commovente intervento che si riassume facilmente con la sua frase di commiato “il vero nemico non sono i poveri in difficoltà, ma è il cambiamento climatico”.

L’evento, non il concerto, consta in uno spazio ampio sulla spiaggia adiacente a Riminiterme che ospita ristoranti locali, Street Food e cibi anche per vegetariani e vegani.

All’entrata si percepisce subito l’aria di festa. Impalcature centrali e laterali contengono e regolano un parterre sold out già da diverso tempo, con scenografie “spaziali” e giochi di colori.

Durante il pomeriggio numerosi dj set e Jova che, tra le transenne centrali dove era stato allestito un piccolo palco “sposa” una fortunata coppia che non riesce a trattenere la gioia e fatica quasi a parlare. È come se un abbraccio facesse sentire tutti parte di un micromondo, un piccolo spicchio ritagliato dalla realtà dove finalmente puoi rilassarti.

E poi si entra nel vivo e si diverte lui per primo. Come sempre.

Tra canzoni riarrangiate, vecchie e nuove, e dj set sulle note dei suoi artisti preferiti come Fat Boy Slim, Blur, Bruno Mars, Nirvana, Avicii, Queen, Coldplay e Chemical Brothers tra gli altri, salgono sul palco anche dei vecchi amici.

Christian Ermeti e Elisa Fuchi campioni del mondo di danze Folk salgono sul palco assieme all’Orchestra Casadei e ci salutano solo dopo la rituale Romagna Mia cantata in coro come da tradizione (lo scorso live è stata altrettanto bella e sentita).

Guardando Jova sul palco possiamo definirlo un nuovo hippie, anche se somiglia tanto agli hippie dell’epoca dei miei genitori. L’hippie bello, serio, quello dei fiori nei fucili. Tra un inno all’Europa unita e un messaggio di speranza <<Bisogna dire sì ogni tanto. Non sempre no. No a tutto. Basta, diciamo di sì>> sale sul palco anche Luca Carboni, ospite graditissimo e nostro conterraneo (Bologna è casa, diciamolo).

Assieme riarrangiano Bella in chiave reggae e improvvisano la scaletta, diversa per ogni data del Jova Beach Party in giro per l’Italia.

Poi sul maxischermo appare Soldini <<Il mare è bellissimo perché da lì arrivano tante persone ed è necessario tenerlo pulito>>.

E così la serata, tra sensibilizzazione e musiche di tutti i paesi come il bellissimo Sirtaki, scivola via leggera in tre ore di live che è più uno show che un concerto e c’è stato un momento in cui avrei voluto guardare tutti noi sulla sabbia con gli occhi di Jova: chissà cosa avrà pensato osservandoci con gli occhi pieni di gioia e commozione?

 

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<< Mi sento il vostro babbo e non voglio essere pesante ma è davvero importante. Spero che la nostra generazione sia l’ultima che ha impattato così tanto questo pianeta. Le nuove generazioni ne sanno di più di noi, a scuola stanno facendo un ottimo. Lavoro di consapevolezza. Perché uno possa divertirsi senza sentirsi in colpa. Ultimamente capita che se uno parla di divertimento finisce quasi per sentirsi in colpa, perché usano la nostra rabbia come uno strumento per controllarci. Questo perché l’allegria non la controlli, la voglia di fare non la controlli, la pazzia non la controlli. I progetti non li controlli. E quindi abbiamo bisogno della musica di festeggiare, dell’estate e di sfogarci, perché se vogliamo avere degli obiettivi e l’obiettivo principale della nostra generazione è quello di un mondo a sempre minor impatto, fino a raggiungere il prima possibile l’impatto zero. E chi vi dice che è impossibile vi dice cazzate. Ma possiamo fare dei passi. Il primo passo e raccogliere i rifiuti non disperdere le plastiche e usarle sempre meno e riciclarle. Voglio ringraziare tutta la forza lavoro che appena ve ne andrete si metterà al lavoro per lasciarla meglio di come l’abbiamo trovata voglio ringraziare il WWF Italia, Corona, Coop e altre migliaia di persone. Oggi non so quanti siete qui davanti a me, ma la cosa importante è che ognuno di voi, se riesce, si porti via la spazzatura che ha prodotto e la butti nei posti appositi. Ora vi faccio un’altra canzone e poi ci salutiamo ma vi ringrazio molto, è stato molto emozionante con macchina che abbiamo messo insieme, è andata molto bene e speriamo che tutti per voi abbiano fatto un buon lavoro >>.

 

Amo chi usa la popolarità per giuste cause e Jovanotti si supera anno per anno. Forse un giorno arriverà nello spazio, come una stella che non smetterà mai di brillare.

 

Mattia Celli ©025 X2A4440

 

Testo di Sara Alice Ceccarelli

Foto di Mattia Celli