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Tag: lucio leoni

Tre Domande a: Lucio Leoni

Come state vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?

“Altalenando momenti di calma a momenti di disperazione. Siamo in bilico e con prospettive decisamente ridotte ma non ci piace lamentarci. Riguarda tutti dunque proviamo a immaginare modi nuovi per continuare a raccontare storie. Questo, crediamo, è il nostro compito. Siamo davanti una tabula rasa, e paradossalmente potrebbe essere più facile. C’è da immaginare il futuro nuovo per modelli di spettacolo e ridistribuzione delle ricchezze economiche e culturali. Noi siamo quelli che sanno usare la penna per scrivere, per disegnare, per immaginare e noi siamo chiamati a dare la spinta propulsiva necessaria, altrimenti si muore.”

 

Ci sono degli artisti in particolare a cui vi ispirate per i vostri pezzi?

“Abbiamo ascoltato molta musica per realizzare questo disco (Dove Sei lavoro pubblicato in due parti distinte nel corso del 2020, la parte 1 a Maggio e la parte 2 a Ottobre) e artisti anche molto distanti tra di loro. Ne abbiamo fatto una sintesi, la nostra sintesi. Negli ultimi tempi ci stiamo avvicinando sempre di più alle forme dello spoken word in cui i confini della forma canzone si dilatano e si trasformano. Artisti come Kae Tempest, Joyner Lucas, George the Poet, e mondi distanti che invece lavorano sull’assenza e sui vuoti come ad esempio Son Lux ci hanno fatto da faro. Dove sei è un progetto complesso, diviso in due parti è un lavoro che parte dal pensiero e dalla parola, poi diventa suono. Abbiamo invertito il metodo lavorativo e ragionato su come costruire sfondi sonori alle storie che volevamo raccontare provando a mantenere un immaginario coerente in entrambe le parti. Quello che ci interessava, più che una forma riconoscibile dal “mercato” era ottenere un lavoro organico che potesse anche allontanarsi dall’idea della canzone (nel particolare) e di disco (nel generale); abbiamo lavorato su forme diverse, più simili alla letteratura che non al classico approccio discografico.”

 

Progetti futuri? 

“Trovare alternative performative. La situazione ce lo impone e la condivisione del momento live non può fermarsi; deve modificarsi in armonia con quanto sta succedendo a livello globale. Stiamo immaginando trasformazioni e produzioni diverse che possano intersecarsi con intelligenza a questo momento. Come dicevo prima, c’è da immaginare il futuro. E’ completamente saltato il banco e chissà chi ritroveremo sopra e sotto il palco; le generazioni cambiano con una velocità impressionante ormai e ci sarà da confrontarsi con quella che verrà generata da questo momento di trasformazione gigante che stiamo attraversando. Inutile adesso far previsioni o lavorare sul presente, il presente è immobile e non possiamo ancora interpretarlo perché ci siamo dentro. Quello che possiamo fare è gettare il cuore oltre l’ostacolo e cominciare ad identificare i contorni del domani.”

Lucio Leoni “Dove Sei Pt.2” (Blackcandy Produzioni, 2020)

Dove Sei è qui e adesso. 

Il 15 ottobre 2020 è uscito Dove Sei Pt.2 di Lucio Leoni per Lapidarie Incisioni e Blackcandy Produzioni. Con questo album l’artista romano conclude il suo terzo progetto discografico presentato in due parti, la prima uscita lo scorso maggio. Il lavoro abbraccia temi intimi ed emozioni globali e questa recensione si rifà alle immagini che appaiono nella mia mente durante l’ascolto. 

L’album si apre con L’archivio segreto di Galileo, un inno all’amore universale, quello del “non pensare troppo” ma ama e basta. “Facciamo un gioco e chi ride per primo ci giochiamo un bacio”, un bacio che prende la rincorsa spalancando il ritornello a una danza libera e scatenata. Il passaggio musicale dalla quiete ai ritmi ska è un’esplosione. I fiati finali sono inaspettati e ricordano qualcosa di magico, come quando sei a teatro in trepida attesa e gli strumentisti stanno accordando. 

Casa ti riporta alla realtà, è come uno schiaffo e ti avverte di quanto dimentichi in fretta l’energia dei sentimenti passati; di quanto, con il tempo, svanisca la profondità delle sensazioni. Casa è un posto in cui vuoi creare quelle emozioni, casa è dove vuoi. Ma “Dov’è dove vuoi? Dov’è casa?”. E se non riesci a rispondere, che sia a una persona o che sia al mare, tu dì solamente: “portami dove vuoi, portami a casa”.

A volte però a casa non ti senti sicuro, Francesca ce lo dimostra. Questo brano è una lettera di una moglie angosciata, spaventata: “Partiamo che ci sono gli avvoltoi e che qui c’è una congiura, partiamo che se non lo facciamo poi ci viene paura.” Nel pezzo, i fiati sembrano urla strazianti che ti squarciano l’anima e ti costringono a sentire.

Questa canzone è la lettera mai scritta da Francesca Morvillo al marito Giovanni Falcone.

Proprio delle partenze parla Autodifesa, quelle che ti fanno dire “basta, mollo tutto”. Ma quanto è vera questa affermazione? “Quanto cambia il contesto quando tu resti uguale”? Autodifesa ti induce a riflettere sulla necessità di provare qualcosa.

Questo viaggio nei sentimenti prosegue e Quasi Mi Spaventa l’intimità di questo brano che ti permette di concentrarti sul testo e sulle sensazioni trasmesse dal canto a volte sussurrato di Lucio Leoni. In risposta alla sua voce, si intervallano suoni che ricordano tuoni lontani e “se si apre il cielo ci viene voglia di ballare un tango”. Una canzone che parla dei rapporti con confidenza e per immagini.

La familiarità delle emozioni descritte dall’artista viene rafforzata in Per Sempre, una dedica al tempo, allo spazio e alle persone. Durante la pandemia, questa canzone sembra rappresentare un pensiero universale. La mancanza delle giornate passate con gli amici ci angoscia e ci addolora ma il ricordo di quei momenti felici sovrasta la tristezza, ci abbraccia e ci rassicura “come in macchina quando freno però ti metto un braccio davanti”.

E infine, un susseguirsi di immagini difficili da rincorrere. Nastro Magnetico in collaborazione con i Mokadelic è una sceneggiatura che Lucio Leoni racconta, recita. Ti spiega tutto ma non ti spiega niente. Ti ritrovi più confuso del momento in cui pensavi di non aver capito nulla. Il brano però ti ha ipnotizzano già dal principio, quando ti è sembrato di sentire il canto di una sirena. Ed è questa la forza del pezzo: ti incuriosisce e ti porta ad ascoltarlo più volte. 

In questo periodo storico complesso, Dove Sei è un progetto che ti fa riflettere. I suoni, le parole, le immagini e le doppie voci che ricorrono per tutto l’album, ti stringono e ti fanno capire che non sei solo, sei Dove Sei.

 

Lucio Leoni

Dove Sei Pt.2

Lapidarie Incisioni / Blackcandy Produzioni

 

Cecilia Guerra