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Tag: marc bolan

VEZ5_2020: Marta Musincanta

Fare un bilancio del 2020 di qualsiasi tipo – anche musicale – è un po’ strano, dato che la percezione del tempo è stata completamente distorta e questi 12 mesi sono durati in realtà 57. Ma comunque in questi 57 mesi la musica è stata fondamentale: un po’ bene di conforto, un po’ fonte di nostalgia per una normalità persa per strada e qualche volta anche motivo di dispiacere, ripensando magari a tutti i concerti mancati e che non si sa quando riprenderanno nella loro forma più vera e sincera: appiccicati gli uni agli altri addosso a una transenna.

Ecco allora che abbiamo chiesto ai nostri collaboratori e amici di raccontarci quali sono stati gli album che hanno tenuto loro più compagnia durante questo 2020…

 

Rispondo contenta all’invito di VEZ Magazine di presentare la mia classifica musicale 2020 con cinque dischi da me preferiti o da evidenziare.

Parto dalla mia personale convinzione che le classifiche, per quanto io ami i numeri, sono uno strumento massacrante per qualunque brava persona, redattore da una parte e artista dall’altro. Quindi, questi cinque li pongo allo stesso livello, al pari dell’importanza di tutte le cinque dita in una mano.

Piace l’idea? Mi acconsento da sola e vado avanti. Dunque…

 

Pottery “Welcome to Bobby’s Motel”

Pottery chi? Cercateli. In periodo di immobilità Covid, questa giovane band canadese ci trascina nel ritmo tra atmosfere funky, new wave e deviazioni artistiche varie nell’hotel surreale di Bobby, personaggio dalle mille personalità. Mi piacerebbe andare in quell’hotel per un 24h Party People con i Pottery, mentre ad un certo punto spunta la famiglia Simpson al completo e in un angolino David Byrne e lo trascino a ballare tutti assieme.

Traccia da non perdere: Texas Drums Pt I & II

 

Deftones “Ohms”

È come quando non senti un carissimo amico da tanto tempo e poi, appena dice “Pronto?” ci si ritrova subito a fare una lunga chiacchierata telefonica, azzerando ogni distanza. Chino Moreno è la voce di quel vecchio amico il cui nome è Deftones, con il suo carattere un po’ rabbioso, un po’ melanconico, in quanto mai superficiale. Quindi scatta l’abbraccio, con le orecchie e con il cuore “Sei sempre lo stesso, Def!”.

Traccia da non perdere: This Link Is Dead

 

Idles “Ultra Mono”

Immagino che gli Idles sul palco siano entropia. Purtroppo non li ho ancora visti live, per cui forse mi racconto una favola, in cui i membri della band appaiono come tanti anti-eroi. Sfacciatamente diretti nei testi pregni degli orrori e conflitti scaricati dalla politica sulla società, non evitano anche di esprimersi in quanto individui bisognosi di sentimenti. Adottiamo un Idle.

Traccia da non perdere: GROUNDS

 

Thurston Moore “By the Fire”

Questo gigantesco uomo con la chitarra si sdoppia, poi si sdoppia ancora e infine si risdoppia. Questo album contiene diverse meraviglie, eco dei migliori Sonic Youth e brani con la spiccata sperimentazione nel mondo attuale di Thurston Moore. La sua chitarra cerca la sua chitarra, combatte contro se stessa, poi vince la battaglia ma l’altra battaglia la vince l’altra (sempre) sua chitarra. Ne resterà solo una. O uno.

Traccia da non perdere: Cantaloupe

 

A.A.V.V. “Angelheaded Hipster. The Songs of Marc Bolan”

Cosa succede qui. Avviene una storia vera. Succede che un signore molto noto nella scena musicale mondiale di nome Hal Willner grande produttore, come ad esempio di dischi di Lou Reed e Leonard Cohen, oltre ad essere anche ideatore di progetti one-shot accorpando dei combo artistici inediti, mette in piedi qualche anno fa e conclude questo complesso progetto discografico omaggio a Marc Bolan, Angelheaded Hipster. L’elenco degli artisti da lui coinvolti è corposo. Troviamo Marc Almond, Devendra Banhart, Nick Cave (la “sua” Cosmic Dancer è sublime <3 ), Perry Farrell, Joan Jett, David Johansen, Father John Misty, Beth Orton, U2 con Elton John, Julian e Sean Lennon e molti, molti altri. Al momento della presentazione ufficiale, il Covid porta via Willner nel giro di pochi giorni. Siamo a New York in questo aprile 2020. Racchiude tanti contenuti questo album, l’arte si forma e si trasforma anche prolungando la vita artistica, come nel caso di quella di Bolan, innestandosi nella vita di altri. Ma la vita si manifesta decisiva autonomamente, dimostrandocelo con la sua bruciante imprevedibilità.

Traccia da non perdere: Cosmic Dancer

 

Marta Musincanta

 

Marta Ileana Tomasicchio, parallelamente alla sua professione, per passione si è sempre impegnata su più fronti per promuovere e divulgare cultura musicale nell’ambito del rock e musica d’autore sul territorio riminese. ‘Smiting Festival’ è il festival nazionale della cultura non convenzionale da lei curato. Ideatrice della rassegna musicale ‘JustFor1Day’, è anche tra gli organizzatori del ‘Cold Fest’. Tra le produzioni, autrice anche dei due spettacoli teatrali “Ballate di amore e follia: viaggio tra le Murder Ballads di Nick Cave” e “A Kid A -il cambiamento nella visione dei Radiohead”. Conduce la trasmissione radiofonica “Musincanta” in onda su Radio Icaro a Rimini 92 FM e su Radio Talpa di Cattolica. È stata la prima dj selector al femminile nei rock club in Romagna tra il Santa Monica Boulevard, Kantiere, Caffescuro e Velvet. L’impegno è alimentato dalla volontà di far conoscere e divulgare Musica estranea alle logiche commerciali.