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Tag: marmellata sound

Jaspers, quelli che…

“UN INCONTRO CASUALE DI SEI MOLECOLE CHE SCONTRANDOSI CREANO REAZIONI STRANE E INASPETATTE”

I Jaspers non sono solo la band ufficiale del programma sportivo di Rai 2 “QUELLI CHE IL CALCIO” ma sono sei ragazzi che si sono conosciuti per caso, erano tutti studenti del CPM MUSIC INSTITUTE di Milano dove un po’ per gioco e un po’per scherzo hanno iniziato a provare, fino a scegliersi reciprocamente e definirsi come i più pazzi della scuola.

Non a caso hanno scelto questo nome, un chiaro omaggio al filosofo e psichiatra Karl Theodor Jaspers: “quale nome se non quello di uno psichiatra per descrivere, rappresentare dei pazzi?” hanno confessato a Vez Magazine.

“Solo insieme possiamo raggiungere ciò che ciascuno di noi cerca di raggiungere” (Karl Theodor Jaspers)

 

Jaspers 2

La band nata 10 anni fa, nel 2009 è composta da Fabrizio Bertoli (voce), Giuseppe Zito (voce), Erik Donatini (basso), Eros Pistoia (chitarra), Francesco Sgarbi (tastiere) e Joere Olivo (batteria).

Sin dal loro primo live ognuno di loro è salito sul palco con un proprio alter ego e un diverso costume di scena. Così è nato anche il loro primo album “Mondocomio”, un concept album incentrato sulla pazzia e la malattia mentale che affligge i nostri giorni.

Ora, sette anni dopo il loro debutto discografico avvenuto nel 2012 sono tornati con un nuovo album “non ce ne frega niente” che è anche il titolo dell’omonimo primo singolo estratto.

Si tratta di undici brani che ripercorrono insieme un viaggio, e rappresentano per la band un punto di arrivo definitivo da una parte, di partenza dall’altra. Un album che contiene la vera essenza dei Jaspers, la loro identità, l’essere eclettici e soprattutto uscire fuori dagli schemi come solo loro sanno fare. Un album in cui si nota la crescita e la maturazione artistica accompagnato dalla voglia e la continua ricerca di innovazione.

Il singolo omonimo “non ce ne frega niente” rappresenta il perfetto lancio per l’album. Uscito lo scorso tre maggio, è un brano pop/rock che descrive la nostra società così frenetica, distratta e indifferente. Menefreghista appunto.

Uno spaccato delle generazioni più giovani e non solo che ormai vive la propria vita attraverso un telefono e i social. Siamo sempre più avatar di noi stessi, ci nascondiamo dietro il nostro ego, sempre più privi di emozioni, sentimenti ed empatia nei confronti di chi abbiamo di fronte e questo crea inevitabilmente dei problemi per e con la collettività.

Come ci ha raccontato Giuseppe quel “non ce ne frega niente” diventa un vero e proprio motto.  Autentico come la volontà di andare verso nuove strade, percorrere un nuovo viaggio magari anche rischiando e dall’altra è la vera, reale fotografia di un comportamento sempre più attuale.

Album e singolo vogliono strizzare provocatoriamente l’occhio verso una sempre più presente indifferenza generale di questi tempi così moderni ma anche così bui dove si è (purtroppo) più interessati ai like e al mondo virtuale che alla quotidianità concreta e reale.

Un album che è frutto di collaborazioni importanti tra i Jaspers e un super team di quattro produttori: Cass Lewis  (Skunk Anansie), Diego Maggi (Elio e Le Storie Tese), Larsen Premoli (Destrage, Jarvis) e Jason Rooney (Negramaro)

Non a caso la prima e l’ultima canzone della track list dell’album rimandano e riassumono questo viaggio di formazione della band: “L’Happiness” è un brano ricco di simpatia, ironia ed energia positiva che sarà anche il prossimo singolo ad essere estratto dall’album.  Scritto da Franco Mussida (PFM) trova il featuring con Paolo e Luca conduttori di “quelli che il calcio” dove i Jaspers sono resident band dal 2017. Mentre si conclude con una versione alternativa e inedita di “palla di neve” , precedentemente eseguita solo dal vivo e che da due anni a questa parte è la sigla finale sempre del programma di Rai 2.

Cosi le sfumature e le molte facce di questa band molto versatile si riversano tutte in questo album, un disco divertente e sempre vivo. Un album in cui anche la scelta compositiva è stata cangiante, proprio come i cambi di abiti di scena quando si esibiscono live e che rispecchia il perfetto stile Jaspers.

Infine, a proposito di progetti futuri ci hanno rivelato che la loro intenzione è quella di continuare a scrivere brani, fare tour in modo tale da portare la loro musica a più persone possibili, magari negli stadi. Ci stanno lavorando, intanto le date che li vedranno protagonisti questa estate le trovate sul loro sito www.jaspersofficial.com

Originali, camaleontici e riflessivi, you rock Jaspers!

Ivana Stjepanovic

 

JASPERS 1

 

ALBUM TRACK LIST

L’HAPPINESS feat. Luca & Paolo

Mr. MELODY

IN FONDO AL MAR

MASTICA

IL CIELO IN UNA STANZA

TONALITà

NON CE NE FREGA NIENTE

VODKA E NOCCIOLINE

MILIONI DI STELLE

ECLISSI DI SOLE

PALLA DI NEVE – EXTENDED VERSION LIVE

 

 

Pinguini tattici nucleari: la musica è la salvezza dell’anima

Il gruppo rock indie bergamasco si racconta in questa intervista parlando di successo, amore e provincia e del perché ha scelto di rimanere “fuori dall’hype”.

Finalmente nel 2019 sono arrivati alla grande svolta con il loro quarto album, uscito lo scorso 5 aprile dal titolo “Fuori dall’hype” per la SONY. Un grande salto per la band nata a Bergamo nel 2012 con all’attivo già 3 album autoprodotti che in poco tempo hanno visto incrementare il consenso e la loro fan base fino ad arrivare a 20 milioni di streaming e 7 milioni di visualizzazioni su Youtube.

L’album è stato anticipato dai singoli Verdura, che ha già superato 1 milione di stream su Spotify, Sashimi e dalla title track, Fuori dall’hype, singolo uscito lo scorso 15 marzo.

 

Pinguini2

 

Ma perche fuori all’hype? Cosa significa per voi?

“Hype è una parola che da qualche anno è entrata nel linguaggio comune. Per un artista, generare hype significa creare  – grande attesa per il proprio prodotto –  ma l’hype non si spiega, non ha regole. Capita o non capita. Molti artisti passano la vita ad inseguirlo, corrono e si dimenano per essere i prescelti. Spesso l’hype si posa proprio su coloro che stanno fermi e non lo desiderano, come una farfalla. Vola dove la porta il vento, e poi se ne va di nuovo. Chi è fuori dall’hype vive dove il vento non porta farfalle.”

Come nasce la vostra musica?

“La nostra musica nasce per fare stare meglio le persone, non è fatta per deprimersi, anzi è una musica per lasciare andare.  Un concentrato di energia, positività, ma che cerca allo stesso tempo di fare riflettere l’ascoltatore. Un urlo che è insito nella volontà di emergere e che è tipico di chi vive in provincia, in particolare in un ‘area poco conosciuta e considerata come la nostra del bergamasco. La musica per noi è la medicina dell’anima.”

 

Fuori dall’hype è quindi un album che parla d’amore?

Si, per alcuni brani ci concentriamo sull’amore, per esempio Monopoli, però ce ne sono altri che non parlano solo di quello, come Sashimi che tratta il tema della gelosia. Scatole racconta il rapporto tra padre e figlio, Freddie che tratta l’amore a livello sociale ed è anche un chiaro omaggio a Freddie Mercury. E anche Fuori dall’Hype parla del nostro amore per la musica.

 

Altra protagonista di tante canzoni è poi la provincia

Il tema della provincia è sempre stato importante per noi. Lo stesso titolo dell’album Fuori dall’Hype si riferisce al vivere “fuori” anche da un punto di vista geografico, distaccato dalle grandi città come può essere Milano. E la provincia è un aspetto soprattutto sociale per noi, quindi arrivi a parlare anche delle persone che ti trovi attorno e che la vivono.

 

Pinguini4

 

Quali sono musicalmente le vostre ispirazioni?

Alcune sono cambiate e altre sono rimaste costanti negli anni. I Queen sono una di quest’ultime per esempio. A livello italiano Lucio Dalla sicuramente (citato anche in Verdura) mentre tra le più attuali apprezziamo Calcutta, Giorgio Poi, Ex Otago, Gazzelle.

 

Un tour di successo con date sold out che vi ha visto calcare anche palchi importanti fino ad arrivare al concertone del 1 maggio a Roma e che proseguirà anche per tutta l’estate in giro per l’Italia

“Salire sul palco è sempre una liberazione meravigliosa, vedere tutti quanti cantare con noi. Aspettavamo da tanto tempo questo momento. Ogni nostro concerto è sempre diverso, tanta interazione con il pubblico. Il bello dei nostri live che è ancora tutto da scrivere, una grande sfida da una parte e una grande festa dall’altra.”

 

Un consiglio per i ragazzi che vogliono intraprendere la carriera nel mondo della musica?

“Sfatiamo il famoso trittico “sesso, droga e rock’n’roll”, ma piuttosto ai più giovani il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di impegnarsi e crederci sempre, di macinare chilometri, autogrill, sudore e partiture.

 

Pinguini1

 

Ironici, eclettici, irriverenti, non si danno una regola e soprattutto non la rispettano. Sono fatti così, a modo loro i Pinguini Tattici Nucleari, ragazzi giovanissimi a partire dal frontman Riccardo Zanotti (voce), Elio Biffi (tastiera), Lorenzo Pasini (chitarra), Matteo Locati (batteria), Nicola Buttafuoco (chitarra) e Simone Pagani (basso).

Sono anche degli ottimi musicisti, ho avuto modo di assistere alla loro data di Cesena al Vidia club e bisogna dire che non è un aspetto scontato saper stare su un palco. Lo stesso vale per il concertone del 1 maggio a Roma e, chissà se alla fine avranno giocato alla play station con Noel Gallagher e chi avrà vinto tra Manchester e Inter?!

In attesa di sapere il risultato del match, bisogna ammettere che a questi “pinguini” (metaforicamente parlando) vuoi bene da subito e ti ci affezioni a prescindere!

Puoi parlarci di tutto, tante le tematiche affrontate nelle loro canzoni: temi di attualità seri o meno, storie raccontate in maniera veramente strepitosa fino ad essere anche politacally (s)correct. Soprattutto sanno parlare bene di amore (in tutte le sue sfumature) e, se già ci avevano fatto scendere la lacrimuccia con canzoni come Irene e Tetris, in fuori dall’hype hanno fatto davvero centro.

CHAPEAU!

 

Ivana Stjepanovic

La prima volta di VEZ a Radio Veronica

Vi voglio raccontare una storia.

Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi due anni di lavoro come ufficio stampa e come giornalista è stato che nulla può essere fatto senza sostegno e collaborazione.

Credo in un mondo in cui il rispetto reciproco e il riconoscimento del valore altrui sia fondamentale per creare rapporti sereni e duraturi. Nella vita come nel lavoro.

E credo anche che ci sia bisogno di racconti di esperienze positive e di collaborazioni proficue. Perché c’è anche questo, fortunatamente. E la collaborazione maggiore mi è arrivata da parte delle donne. Sì, proprio di quelle donne che tutti pensano competitive e invidiose.

Ora, non fraintendiamoci, molti sono gli uomini su cui posso e ho potuto contare, ma le donne, loro sono state una sorpresa. Ma torniamo alla nostra storia.

Durante il Bay Fest, festival musicale che si tiene ad agosto a Bellaria Igea Marina, ho conosciuto Ivana Stjepanovic.

La mia neo collega e collaboratrice dello stesso festival per cui anche io stavo lavorando mi è venuta incontro con un sorriso. E in un mondo costellato di tatuaggi, magliette e canotte di gruppi musicali, piercing (ne ho alcuni anche io) e Bella VEZ + Regaz, Ivana mi ha incuriosito tantissimo.

Biondissima, occhi azzurrissimi e tanta energia, Ivana mi racconta di Radio Veronica, la famosissima emittente radio per la quale lavora e che ognuno di noi ha imparato a conoscerne durante la propria crescita. Le ho chiesto un’intervista e lei ha rilanciato chiedendone una anche a me (sotto questo articolo, il trailer della puntata radio della quale sono stata ospite).

 

Una radio storica Radio Veronica… Chi non la conosce!

Per più di quarant’anni Radio Veronica è stata una delle emittenti di spicco delle Marche ma anche di tutta la parte del Centro italia e dell’Emilia Romagna. E’ una sorta di istituzione. Nel 2017 però sono state vendute le frequenze che ora sono di RTL 102.5 (Radio Freccia). Il marchio poi è stato affittato a Radio Arancia di Ancona. Al momento Radio Veronica è tornata ancora più forte e più viva, ma con un nuovo palinsesto tra i quali c’è anche Marmellata Sound, il mio programma, che proprio a dicembre compirà il suo primo anno di vita.

 

Da quando hai iniziato a lavorare in radio?

Lavoro in radio da poco più di due anni. Prima di Radio Veronica ho fatto una breve esperienza in un’altra radio locale di Pesaro. Dopo la laurea magistrale in Televisione, cinema e New Media allo IULM di Milano ho iniziato il lavoro a Radio Veronica.

 

Sei sempre stata una DJ quindi!!

Non solo. Da un paio d’anni sono qui a Radio Veronica ma non sono solo una DJ. Mi occupo anche della parte commerciale della radio e svolgo anche il ruolo di consulente pubblicitario. On Air come dicevo, mi occupo del programma Marmellata Sound dal dicembre 2017 e ne vado molto orgogliosa. Il programma va in onda dalle 18:00 alle 19:00 dal lunedì al venerdì. Con questa trasmissione ho deciso di uscire un po’ da quello che sono i soliti generi che si possono ascoltare in radio e seguire di più anche i miei gusti personali e dei miei collaboratori.

 

Tanto Rock quindi a Marmellata Sound, e tanto cuore…

Certo il rock, ma anche punk, indie e musica elettronica. Abbiamo anche deciso di invitare ed intervistare anche personaggi differenti inserendo anche tante notizie di cinema, eventi e festival. Vorrei che questo spazio giornaliero potesse diventare un punto di riferimento per tutti quelli che come me amano la musica e le arti e vogliono rimanere sempre aggiornati sulle novità. La passione però non è solo mia. Tutto il team che lavora con me si impegna tantissimo per non far morire questa emittente storica.

 

Vorrei ringraziare Ivana per l’ospitalità e Radio Veronica per la bella musica.

Ragazzi in bocca al lupo e See You Soon!!!

 

Sara Alice Ceccarelli

 

Video Trailer di Mattia Celli