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Tag: rude records

Nova Charisma “Exposition II” (Rude Records, 2019)

Dicembre. Le strade sono già invase da fastidiose luminarie, gli scaffali dei negozi da mesi sono infestati da panettoni e torroni. In TV le ipercolorate e strafelici famigliole delle pubblicità ci introducono il periodo dell’anno più noioso: il Natale.

La lotta al regalo più azzeccato forse è la parte più temibile di questa festività.

Cade a pennello quindi l’uscita di Exposition II, nuovo lavoro dei Nova Charisma, duo composto da Sergio Medina (chitarra in Stolas e Sianvar) e Donovan Melero (chitarra e batteria in Hail The Sun), due geni, oltre che profondamente amici.

Il loro è quel tipo di sperimentazione musicale che ci piace: spontanea e ben riuscita.

Artisti poliedrici e talentuosi, hanno deciso di unire le forze per combattere la musica di merda.
Agli inizi del 2019 il supergruppo di Medina si scioglie, e dopo appena quattro giorni è su un volo per Londra per iniziare questo nuovo progetto con Donovan.
Legati emotivamente, sono riusciti a trovare subito un’armonia, fondendo la voce melodica e camaleontica, quasi femminile di Melero e la strabiliante abilità di Medina con la chitarra. Escono dalla loro confort zone nel modo più spettacolare possibile: si mettono in gioco e vincono su tutti i fronti. 

L’album esce dopo quattro mesi dal precedente, Exposition I, molto apprezzato da critica e fans. Quattro minuti scarsi per quattro brani.  Ascoltando questa ultima parte di Exposition viene voglia di averne ancora. E ancora.

I quattro brani sono entità separate, pervase da un senso di disillusione e isolamento. Il filo conduttore di questo album è l’idea di inseguire qualcosa (un’idea, un amore, un sogno) e fallire.

Ci introduce l’album Diary (Don’t Speak), toni malinconici e inquietanti, sul tema della scoperta dei segreti, dopo la morte di qualcuno. k

Gemini è il primo singolo pubblicato dal duo, dove si può apprezzare in toto i loro talenti.

Ci dimostrano che sanno cambiare colore e umore in Hoxton, finalmente qualcosa di sperimentale e che riesce a portare aria nuova. Pezzo profondo, grazie alla voce del cantante, rapisce le orecchie e il cervello.

Il pezzo finale è quello di cui avevamo bisogno per chiudere in bellezza questa raccolta. Sonya presenta un intro che cambia rapidamente e ineluttabilmente, trasformando un pezzo docile e di facile riproduzione in qualcosa di veramente personale e che riporta alle loro radici post-hardcore e ci sbalordiscono grazie ai cambi di voce di Melero.

Questa unione artistica è quel regalo sotto l’albero che non ti aspetti, ma che si rivela quello migliore.

Grandi musicisti e amici, riescono nell’intento di soddisfare l’ascoltatore con qualcosa di valore, ben fatto e talentuoso.

(Se non sapete cosa regalare ad un’amante della musica, c’è anche le versione in vinile, più indicata per tutti gli indie)

 

Nova Charisma

Exposition II

Rude Records, 2019

 

Marta Annesi

 

Sleep On It “Pride & Disaster” (Rude Records, 2019)

(Per chi considera la musica come mezzo di evasione)

 

Ci sono giornate che iniziano male. La sveglia non suona, il caffè si brucia, il semaforo è sempre rosso e c’è un sacco di traffico.

In quei momenti, per alcune persone, basta mettere su un disco, e quel cielo che sembrava tetro si schiude a tantissime possibilità.

Ecco quello che gli Sleep on it (in italiano il significato può variare da “dormirci su” o “la notte porta consiglio” ma anche “sogni d’oro”) band di Chicago, formatasi nel 2012 iniziando da uno scantinato, cercano di comunicare con la loro ultima fatica Pride & Disaster.

Questo terzo album del quartetto americano (Lost along the way nel 2016 e Overexposed nel 2017) è circondato da un alone di positività intriso di malinconia.

Stile pop punk un po’ scontato, motivetti orecchiabili e riff di chitarra leggermente banali (ma comunque godibili) puntano più sul contenuto delle tracce. I membri del gruppo hanno sofferto di ansia e depressione e questo li ha spinti a cercare una via di scampo, a tentare di trovare il sole anche durante le giornate di pioggia.  

Hanno deciso di creare musica per chi sta attraversando un periodo spiacevole, canzoni portatrici di gioia così da generare un’onda di felicità per spingere l’ascoltatore a migliorare se stesso, apprezzando quello che di buono la vita offre, senza soffermarsi troppo sul lato negativo. Si autoproclamano come il tuo migliore amico, quello che prodiga consigli e pacche sulle spalle.

Chiaro esempio è Under the Moment, spudorata richiesta di attenzione e aiuto, con cui puntano su chi ha portato il pesante fardello della depressione sulle proprie spalle, su chi si è sentito trascurato o rifiutato. “Take my hand and pull me again” è un grido disperato di qualcuno che è sprofondato nel pozzo e necessita una corda, una mano amica per risalire le lisce e umide pareti di pietra.

Il primo singolo uscito, After Tonight, rappresenta un amore e la capacità di agire senza costrizioni o impedimenti esterni, cancellando il timore di essere respinti o di fallire: la libertà di esprimere ciò che abbiamo dentro, arrivando ad accettare quel che siamo senza vergogna alcuna.

Pride & Disaster è un album senza pretese musicali, da ascoltare in auto a tutto volume durante una giornata storta. Ci suggerisce che è inutile fuggire dai problemi della vita, o “dormirci su”: quelli torneranno più forti e prepotenti di prima. 

Attraverso la musica possiamo canalizzare queste emozioni e tirarne fuori sentimenti più costruttivi, con lo scopo di crescere e migliorarci.

 

Sleep On It

Pride & Disaster

Rude Records, 2019

 

Marta Annesi