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Tag: soundtrack

[Video] Thom Yorke ha suonato “Daily Battles” live per la prima volta a Los Angeles

Il brano è tratto dalla colonna sonora del nuovo film di Edward Norton Motherless Brooklyn.

Il frontman dei Radiohead è attualmente in tournée da solo negli Stati Uniti a sostegno del suo recente album ANIMA, e ha suonato Daily Battles per la prima volta durante il suo concerto al Greek Theater di Los Angeles il 29 ottobre.

Guarda il filmato della performance di seguito.

 

 

La carriera solista di Thom Yorke:

Il 7 luglio 2006 è uscito il suo primo album da solista, The Eraser (anticipato dal singolo Harrowdown Hill), prodotto con la collaborazione di Nigel Godrich, produttore di tutti gli album dei Radiohead da OK Computer. Analyse, secondo singolo estratto, accompagna i titoli di coda del film The Prestige, diretto da Christopher Nolan.

Nel 2009 ha partecipato alla colonna sonora di The Twilight Saga: New Moon con il brano Hearing Damage.

Il 26 settembre 2014 pubblica a sorpresa il secondo album da solista, Tomorrow’s Modern Boxes. Il disco, composto di otto tracce, e prodotto con l’aiuto di Nigel Godrich, viene venduto al costo di 6 dollari attraverso una inedita interfaccia di BitTorrent ed è accompagnato dal video di A Brain in a Bottle. In meno di 24 ore, l’album viene scaricato più di 100.000 volte nel mondo e secondo Yorke l’innovativa modalità di vendita e distribuzione diretta rappresenta una nuova via per i musicisti di ottenere un maggior controllo sulle proprie opere.

Nel 2015 ha composto un brano, Subterranea, per la mostra a Sydney dello storico collaboratore per artwork e copertine dei Radiohead Stanley Donwood, che ha fatto molto parlare di sé. La cosa sorprendente su di esso è la sua durata, di ben 18 giorni, cioè esattamente la durata dell’esposizione, di cui, inoltre, nessuno dei 25.929 minuti è uguale all’altro.

Viene annunciata per il 26 ottobre 2018 l’uscita di Suspiria (Music for the Luca Guadagnino Film) per XL Recordings. L’album contiene 25 brani composti per il film Suspiria di Luca Guadagnino. Il disco è stato anticipato dal singolo Suspirium, premiato come miglior brano originale alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia.

A metà Giugno 2019 annuncia il nuovo lavoro solista, iniziandone la promozione stampando e affiggendo alcuni volantini in giro per Milano, contenenti un numero verde e la scritta “Hai perso i tuoi sogni? Non disperare. Qui ad ANIMA abbiamo costruito una Camera dei Sogni. Chiama il numero verde e troveremo i tuoi sogni per te.” O altri con la scritta: “Perché non possiamo ricordare i nostri sogni? È sempre la stessa storia. Notte dopo notte viaggiamo verso terre lontane, meravigliose e insolite. Ma alla mattina facciamo fatica a ricordare i dettagli. O persino i contorni. Ma ora quei giorni sono passati. Qui ad ANIMA abbiamo costruito una camera dei sogni. Chiama il numero verde e i tuoi sogni saranno tuoi da rivivere ancora e ancora.” Chiamando il numero si poteva ascoltare in anteprima la traccia. Ha inoltre realizzato un cortometraggio diretto da Paul Thomas Anderson e prodotto da Netflix, il cui trailer è stato pubblicato su YouTube il 20 Giugno 2019.

Stranger Things & the faboulous eighties

Il 4 luglio gli americani festeggiano la Giornata dell’Indipendenza. Noi che in Italia non festeggiamo un bel niente, e boccheggiamo a causa del caldo africano, potremo però consolarci con l’uscita della terza stagione di Stranger Things su Netflix.

Aria condizionata, un televisore e una vaschetta di gelato è quello che ci serve per farci trasportare nelle atmosfere cupe di Hawkins e seguire le avventure di Undici e dei suoi amici nerd, che tanto ci piacciono.

La serie fin dalla prima stagione è diventata da subito un cult tenendo incollate al teleschermo milioni di persone che volevano arrivare il prima possibile all’ultima puntata per avere una risposta alla domanda che li tormentava “Che fine ha fatto Will?”.

Il telefilm creato da Matt e Ross Duffer è riuscito a ricreare al meglio le atmosfere dei Fabolous Eighties e a farci respirare l’aria frizzante di quel periodo storico.

Ma come ci sono riusciti?

Sicuramente grazie alla colonna sonora che mixa in modo convincente brani creati ad hoc con i grandi successi degli anni ’80.

I Duffer Brothers hanno affidato fin dall’inizio della serie la creazione delle musiche a Kyle Dixon e Micheal Stein dei Survive (una band di musica elettronica di Austin). Synth elettronici e musiche un po’ psichedeliche che accompagnano i personaggi nel corso delle loro vicissitudini.

E’ proprio a loro che dobbiamo la ormai famosissima canzone della sigla che, già dalle prime note, ci accompagna nelle atmosfere cupe e un po’ angoscianti del Sottosopra.

Ma Stranger Things non è solo buio e ansia. La serie ci apre una finestra su quella che era la vita in una cittadina americana negli anni ’80 tra amori, amicizie e ovviamente problemi. Ed è qui, nella quotidianità, che trovano spazio quelle canzoni che tutti noi conosciamo e amiamo. 

Africa dei Toto, Runaway dei Bon Jovi, Should I Stay o Should I Go dei Clash e Heroes di David Bowie, sono solo alcuni dei titoli che compaiono nella ricca, anzi ricchissima, soundtrack della serie.

Tutto ciò che è anni ’80 trova nuova vita in Stranger Things. 

E voi siete curiosi di sapere cosa ci attende nella nuova stagione? Per scoprirlo dobbiamo aspettare domani quando le porte del Sottosopra si apriranno per noi per la terza volta…

Laura Losi

Le colonne sonore: Friday Night Lights OST

1989, Odessa, Texas.

In una calda giornata primaverile i Permian Panthers della Permian High School di Odessa vincono la finale del campionato statale di Football americano delle scuole superiori.

Lo stesso anno i Permian Panthers verranno premiati anche con il titolo Campioni Nazionali detenuto però in condivisione con i St. Ignatius Wildcats della Saint Ignatius High School di Cleveland.

È così che si conclude il malinconico e impeccabile racconto nel libro Friday Night Lights: A Town, a Team, and a Dream di Harry Gerard Bissinger, a proposito della squadra e delle sue conquiste.

Un libro intenso che percorre i 5 anni di lavoro del Coach Gary Gaines che dal 1986 al 1989 ha accompagnato la squadra in una parabola vittoriosa ascendente quanto improbabile, data l’eterogeneità dei componenti del team e tenendo anche conto delle problematiche economiche e sociali degli adolescenti di quegli anni.

Un libro controverso, iniziato con l’intento di raccontare la peculiare storia di una squadra liceale che finisce però con il ritrarre un quadro ben poco roseo e sereno degli Stati Uniti alla fine del XX secolo.

Da questo libro sarà tratto il film Friday Night Lights del 2004 di Peter Berg con un energico e profondo Billy Bob Thornton nel ruolo del coach Gaines e ne seguirà poi una serie TV (vincitrice di svariati premi tra i quali 5 Emmy Award) ideata dallo stesso Berg assieme ai produttori Brian Grazer e David Nevis.

Nel ruolo ispirato al Coach Gary Gaines troviamo Kyle Chandler, nella serie Eric Taylor e nel ruolo della moglie Tami, la stessa Connie Britton che già era presente nel film del 2004.

Partendo dalla direttiva del libro, la serie si sviluppa autonomamente tratteggiando caratteri e personalità di protagonisti unici che svolgono il ruolo di narratori.

Nella semplicità di una ripresa a spalla, con solo tre telecamere e nessuna prova prima delle riprese, gli attori si muovono liberi sulla scena seguiti passo per passo dagli operatori.

Nell’immaginaria città di Dillon, sempre in Texas, i personaggi raccontando la realtà attraverso il proprio filtro visivo e sociale: la cheerleader, il capitano della squadra, il coach, il padre, la figlia adolescente, l’artista, la ragazza facile, l’anziano con una malattia mentale.

A fare da sfondo è sempre il football, collante principale di una serie TV della quale sentiamo e sentiremo sempre la mancanza e che dal 2006 al 2011 ha fatto scuola in termini di rispetto, giustizia e fratellanza.

Nonostante siano presenti canzoni di artisti del calibro di Adele, The Killers e Pearl Jam, con una storia così e dei personaggi così non poteva mancare una colonna sonora creata ad hoc che accompagna le fragilità, le vittorie scolastiche, personali e sportive con solennità, sottolineandole con un amaro sorriso di una chitarra quasi sussurrata.

La band texana di Austin Explosions in the Sky (quelli di The Lone Survivor OST, ndr) si è occupata di creare interamente la musica di sottofondo di tutte e cinque le stagioni, accogliendo i cambiamenti nel plot e interpretando l’interiorità dei personaggi quasi come farebbe uno psicologo navigato.

Il tema principale della serie però, che prende il titolo dalla fiction stessa, è stato affidato alle mani esperte di W. G. Snuffy Walden (compositore di Houston che ha composto le musiche per The West Wing e Felicity, tra gli altri) che ha composto gli arrangiamenti rispettando le sonorità degli Explosions in the Sky che già avevano partecipato alla colonna sonora del fil di Ross.

Compositori unicamente Made in Texas che hanno descritto in musica ciò che l’occhio vede e il cuore percepisce.

Un telefilm che è impossibile immaginare senza le melodie che a tratti azzarderei a chiamare epiche, di Walden e della band texana e di cui ve ne diamo un estratto nella nostra nuova Playlist.

 

Sara Alice Ceccarelli